BARI - “Dobbiamo maturare sempre più la consapevolezza che il futuro della comunità pugliese non è solo legato al sistema Italia, ma alla creazione di un’Europa che non sia soltanto vincoli e finanza, ma una vera unione di popoli”. Il presidente Onofrio Introna ha così aperto la giornata inaugurale del corso di aggiornamento in materia comunitaria, riservato a funzionari e dirigenti del Consiglio regionale.
Cinque sessioni, per un complesso di 50 ore circa di attività formativa, a cura del Formez e con la partecipazione di docenti di varia esperienza, in rappresentanza di istituzioni comunitarie, del Senato, della Conferenza nazionale dei Parlamenti regionali, della Regione Emilia Romagna e dell’Università di Bari.
Si tratta di formare il personale sui temi che consentiranno, come ha spiegato Introna, “di cogliere le novità di una legislazione comunitaria in continua evoluzione, per inserirle nella necessaria e urgente revisione di un legge regionale pionieristica, la n. 24, con la quale nel 2011 la Puglia ha disciplinato il proprio contributo alla definizione dell’Unione Europea e al recepimento delle norme”. Questo “aiuterà il legislatore pugliese a fare meglio” e a consolidare il ruolo della Puglia di capofila tra le regioni italiane nei rapporti con l’UE.
“La delegazione italiana a Bruxelles, rinnovata il 25 maggio, ha ricevuto dall’elettorato il chiaro mandato a modificare modelli, regole e comportamenti dell’Europa”, da qui per Introna l’utilità del progetto di formazione, che si muove su diverse linee, per accrescere la capacità di contribuire alle politiche comunitarie e al diritto, definendo un modello organizzativo regionale di partecipazione ai processi decisionali europei”.
Cinque sessioni, per un complesso di 50 ore circa di attività formativa, a cura del Formez e con la partecipazione di docenti di varia esperienza, in rappresentanza di istituzioni comunitarie, del Senato, della Conferenza nazionale dei Parlamenti regionali, della Regione Emilia Romagna e dell’Università di Bari.
Si tratta di formare il personale sui temi che consentiranno, come ha spiegato Introna, “di cogliere le novità di una legislazione comunitaria in continua evoluzione, per inserirle nella necessaria e urgente revisione di un legge regionale pionieristica, la n. 24, con la quale nel 2011 la Puglia ha disciplinato il proprio contributo alla definizione dell’Unione Europea e al recepimento delle norme”. Questo “aiuterà il legislatore pugliese a fare meglio” e a consolidare il ruolo della Puglia di capofila tra le regioni italiane nei rapporti con l’UE.
“La delegazione italiana a Bruxelles, rinnovata il 25 maggio, ha ricevuto dall’elettorato il chiaro mandato a modificare modelli, regole e comportamenti dell’Europa”, da qui per Introna l’utilità del progetto di formazione, che si muove su diverse linee, per accrescere la capacità di contribuire alle politiche comunitarie e al diritto, definendo un modello organizzativo regionale di partecipazione ai processi decisionali europei”.
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