BARI - È determinante creare un canale di comunicazione con i centri decisionali dell’Unione Europea e partecipare alla fase che precede la definizione delle politiche comunitarie, delle norme e delle risorse. “È strategico, tanto più che la Puglia è la più europea tra Regioni del Mezzogiorno e i finanziamenti comunitari sono insostituibili per la nostra economia”: lo ha fatto presente il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, introducendo la riunione congiunta delle sette commissioni permanenti, per l’esame del Rapporto conoscitivo per la sessione comunitaria.
“Le politiche UE vanno preparate, perché vengano indirizzate verso gli obiettivi più efficaci. Dobbiamo avere idee chiare su quello che serve alla nostra regione”. Introna ha fatto l’esempio degli interventi a difesa della fragilità del territorio. Basta questo, ha detto, per rendersi conto dell’importanza del confronto della Puglia con Bruxelles. La precarietà idrogeologica, messa ulteriormente a nudo dai dissesti provocati dalle piogge eccezionali di questi giorni, può trovare misure e risorse solo nel quadro comunitario.
“Dai bilanci nazionali non potremmo avere ristoro ai danni, nè fondi sufficienti per gli interventi”, ha osservato il presidente. L’unica possibilità è che l’UE si renda conto del nostri bisogni e per ottenere questo risultato è essenziale una “pressione forte” della Regione. “Dialogando con l’UE, dobbiamo precedere il momento delle decisioni e delle assegnazioni, per trovare risposte di vitale importanza”.
Quella comunitaria è l’unica “fonte di ossigeno”, tanto più in un momento di tagli e revisioni generalizzate di spesa pubblica. Si tratta di lanciare un ponte con i momenti decisionali che precedono la formazione del quadro comunitario di sostegno.
Oltre a fasi di approfondimento e di studio come la plenaria delle commissioni, una terza delegazione di consiglieri regionali pugliesi sarà a Bruxelles a settembre, per prendere visione diretta delle procedure, degli strumenti e dei luoghi stessi della Comunità .
“Le politiche UE vanno preparate, perché vengano indirizzate verso gli obiettivi più efficaci. Dobbiamo avere idee chiare su quello che serve alla nostra regione”. Introna ha fatto l’esempio degli interventi a difesa della fragilità del territorio. Basta questo, ha detto, per rendersi conto dell’importanza del confronto della Puglia con Bruxelles. La precarietà idrogeologica, messa ulteriormente a nudo dai dissesti provocati dalle piogge eccezionali di questi giorni, può trovare misure e risorse solo nel quadro comunitario.
“Dai bilanci nazionali non potremmo avere ristoro ai danni, nè fondi sufficienti per gli interventi”, ha osservato il presidente. L’unica possibilità è che l’UE si renda conto del nostri bisogni e per ottenere questo risultato è essenziale una “pressione forte” della Regione. “Dialogando con l’UE, dobbiamo precedere il momento delle decisioni e delle assegnazioni, per trovare risposte di vitale importanza”.
Quella comunitaria è l’unica “fonte di ossigeno”, tanto più in un momento di tagli e revisioni generalizzate di spesa pubblica. Si tratta di lanciare un ponte con i momenti decisionali che precedono la formazione del quadro comunitario di sostegno.
Oltre a fasi di approfondimento e di studio come la plenaria delle commissioni, una terza delegazione di consiglieri regionali pugliesi sarà a Bruxelles a settembre, per prendere visione diretta delle procedure, degli strumenti e dei luoghi stessi della Comunità .
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