Italia, 5-3 al Fluminense: Insigne e Immobile vogliono l’Italia: che farà Prandelli?

di Stella Di Benedetto - Lorenzo Insigne e Ciro Immobile, la coppia gol che ha trascinato il Pescara in serie A qualche stagione fa, è pronta a prendersi la Nazionale sulle spalle e a trascinarla verso un Mondiale da protagonista. Nell’ultimo test premondiale, contro la squadra brasiliana del Fluminense, Cesare Prandelli ha mandato in campo la cosiddetta Italia 2 con Perin in porta; Abate, Ranocchia, Paletta e Darmian in difesa. Thiago Motta, Parolo e Aquilani a centrocampo e con il tridente formato da Cerci, Immobile e Insigne. Una squadra completamente diversa rispetto a quella delle ultime uscite e che, nonostante il gran caldo e un fuso orario ancora da smaltire, ha messo in evidenza il gran fiuto del gol di Ciro Immobile e la classe di Lorenzo Insigne. In due, sono riusciti a segnare ben cinque gol facendo tirare un sospiro di sollievo ai tifosi Azzurri che da tempo non vedevano una goleada della Nazionale di Prandelli. Il C.T., a pochi giorni dall’esordio contro l’Inghilterra, può sorridere essendo riuscito a trovare delle possibilità in più rispetto al passato. Ciro Immobile, da parte sua, si gode il momento essendo consapevole di aver messo in seria difficoltà Prandelli in vista del match contro l’Inghilterra. Da oggi fino a sabato, giorno della contro gli inglesi, i giornali parleranno all’infinito del dualismo Balotelli-Immobile. Come nelle migliori tradizioni italiane, i tifosi azzurri si chiederanno se sia il caso d’insistere con SuperMario o tentare subito di abbattere il muro inglese con il miglior bomber italiano, strappato alla serie A dal Borussia Dortmund. Insigne e Immobile, lanciati dal Pescara di Zeman, in una sola notte, si sono trasformati da scugnizzi napoletani a maghi del gol sui quali sono appese i sogni azzurri del Mondiale brasiliano. Quelli di ieri erano solo i gol di un’amichevole ma tanto basta per illuminare i cuori dei tifosi azzurri, freddi come non mai nei confronti della Nazionale, e alimentare la speranza che questa Nazionale possa davvero imitare quella dell’82 dei magici Rossi, Cabrini, Tardelli e così via.