LECCE - L’altro come ricchezza, dovere morale e senso di comunità : sono questi i temi su cui Lecce2019 e ARCI Lecce riflettono venerdì 20 giugno presso la sede Zei di Lecce insieme ad una rete di associazioni. Nell’ambito della Giornata Mondiale del Rifugiato, lo spazio sociale in via dei Chiaramonte ospita una serata in cui lo scambio tra gli individui di culture diverse rappresenta il filo conduttore.
L’appuntamento è fissato per venerdì 20 giugno, alle ore 21, nello Spazio sociale Zei (corte dei Chiaramonte, 2) a Lecce.
Tra i promotori Poiesis, SoundMakers Festival e Zeiovviamente, che con Lecce2019 e Arci Lecce, propongono dentro e fuori il circolo una serie di iniziative che spaziano dalla degustazione di cibo tradizionale all’esposizione di opere artigianali realizzate dalle ospiti del progetto SPRAR, fuori dall’acronimo Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati del Ministero dell’Interno. In questa occasione sarà anche allestita la mostra fotografica “Il mio nome vuol dire bella faccia” realizzata da Marco Rizzo detto Skacco mentre la chiusura in musica è affidata ai Tukrè, un progetto di ricerca e di dialogo musicale fra Salento e Centro Africa.
In questo progetto, il cui nome in italiano significa “di tutti i colori”, la tradizione africana incontra le sonorità occidentali in un repertorio inedito. I testi, scritti prevalentemente in dialetto salentino, raccontano di legami possibili fra due culture apparentemente lontane fra loro, ma che molto spesso oggi, per scelta o per necessità , si trovano a convivere. Ritmiche portano alla trance e suoni tradizionali elettrificati creano un ambiente avvolgente che incita alla danza grazie alla line up formata da MeissaNdiaje, ai djembè; SomieMurigu, ai dum dum; Claudio Prima, all’organetto, elettronica e voce; Morris Pellizzari, alla chitarra, kamalengoni e voce; e Giuseppe Spedicato, all’ukulele basso e basso elettrico.
L’evento, promosso anche dal Ministero dell’Interno – SPRAR, rientra all'interno delle attività di SoundMakers Festival 2014, la cui seconda parte si svolgerà a settembre.
Informazioni:338.2782868; www.lecce2019.it
L’appuntamento è fissato per venerdì 20 giugno, alle ore 21, nello Spazio sociale Zei (corte dei Chiaramonte, 2) a Lecce.
Tra i promotori Poiesis, SoundMakers Festival e Zeiovviamente, che con Lecce2019 e Arci Lecce, propongono dentro e fuori il circolo una serie di iniziative che spaziano dalla degustazione di cibo tradizionale all’esposizione di opere artigianali realizzate dalle ospiti del progetto SPRAR, fuori dall’acronimo Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati del Ministero dell’Interno. In questa occasione sarà anche allestita la mostra fotografica “Il mio nome vuol dire bella faccia” realizzata da Marco Rizzo detto Skacco mentre la chiusura in musica è affidata ai Tukrè, un progetto di ricerca e di dialogo musicale fra Salento e Centro Africa.
In questo progetto, il cui nome in italiano significa “di tutti i colori”, la tradizione africana incontra le sonorità occidentali in un repertorio inedito. I testi, scritti prevalentemente in dialetto salentino, raccontano di legami possibili fra due culture apparentemente lontane fra loro, ma che molto spesso oggi, per scelta o per necessità , si trovano a convivere. Ritmiche portano alla trance e suoni tradizionali elettrificati creano un ambiente avvolgente che incita alla danza grazie alla line up formata da MeissaNdiaje, ai djembè; SomieMurigu, ai dum dum; Claudio Prima, all’organetto, elettronica e voce; Morris Pellizzari, alla chitarra, kamalengoni e voce; e Giuseppe Spedicato, all’ukulele basso e basso elettrico.
L’evento, promosso anche dal Ministero dell’Interno – SPRAR, rientra all'interno delle attività di SoundMakers Festival 2014, la cui seconda parte si svolgerà a settembre.
Informazioni:338.2782868; www.lecce2019.it