LECCE - Sono in funzione da questa mattina le pale dei due aerogeneratori che compongono l’impianto microelico comunale realizzato nei pressi della Tangenziale Est, uscita San Ligorio.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’assessore alle Politiche Ambientali del Comune, Andrea Guidoper il risultato: “E’ un grande passo per l’Amministrazione verso la sostenibilità energetica.Il progetto, redatto dai tecnici dell’Ufficio Ambiente nel lontano 2009, finanziato dal Ministero dell’Ambiente con fondi CIPE ha permesso la creazione di un vero e proprio micro sistema energetico sostenibile al 100 % che garantisce autonomia energetica rinnovabile utile all’illuminazione pubblica della Zona 167 e di tutto il tratto comunale della tangenziale di Lecce. Si trattava, all’epoca dell’ideazione dell’intervento, di un vero e proprio progetto pilota che portava con se una grande innovazione. Per la prima volta era una pubblica amministrazione a costruire, a gestire e a sfruttare l’energia di un vero parco eolico”.
Ed è stato proprio il carattere innovativo del progetto a generare una serie interminabile di lungaggini e intoppi di carattere procedimentale e amministrativo.Il motivo, come ha fatto sapere altre volte Andrea Guido, non è certo ricollegabile ad inerzia dell’Amministrazione Comunale, in particolar modo del suo settore di competenza. Il ritardo, semplicemente, è stato causato dall’apparato burocratico dell’Enel Distribuzione.
“Quanto accaduto – continua l’assessore alle Politiche Ambientali del Comune - non ha precedenti in tutto il paese. I funzionari leccesi dell’azienda concessionaria dei servizi di approvvigionamento elettrico, nel momento in cui l’Ufficio Utenze di Palazzo Carafa ha avviato il procedimento per l’attivazione dell’impianto e la messa in rete dell’energia, non avendo mai gestito pratiche simili, hanno inviato gli incartamenti alla sede di Napoli. Per diverse volte, poi, il procedimento è rimbalzato tra le due sedi amministrative, senza alcun risultato. Si è dovuta attendere l’adozione del regolamento di esercizio previsto dalla delibera dell’AEEG n.84/2012 R/EEL da parte della Società Enel affinché la situazione potesse essere sbloccata definitivamente. E questo non senza un ulteriore spesa necessaria ad adeguare l’impianto alle nuove norme nel frattempo erano subentrate. E’ stata la caparbietà dell’Ufficio e del mio staff insieme alla professionalità dell’azienda Bruno Barba Impianti – conclude Guido - a permettere la risoluzione della diatriba con Enel Distribuzione e l’attivazione dell’impianto. Una dimostrazione ulteriore dei risultati che si possono raggiungere quando si adotta la politica del fare”.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’assessore alle Politiche Ambientali del Comune, Andrea Guidoper il risultato: “E’ un grande passo per l’Amministrazione verso la sostenibilità energetica.Il progetto, redatto dai tecnici dell’Ufficio Ambiente nel lontano 2009, finanziato dal Ministero dell’Ambiente con fondi CIPE ha permesso la creazione di un vero e proprio micro sistema energetico sostenibile al 100 % che garantisce autonomia energetica rinnovabile utile all’illuminazione pubblica della Zona 167 e di tutto il tratto comunale della tangenziale di Lecce. Si trattava, all’epoca dell’ideazione dell’intervento, di un vero e proprio progetto pilota che portava con se una grande innovazione. Per la prima volta era una pubblica amministrazione a costruire, a gestire e a sfruttare l’energia di un vero parco eolico”.
Ed è stato proprio il carattere innovativo del progetto a generare una serie interminabile di lungaggini e intoppi di carattere procedimentale e amministrativo.Il motivo, come ha fatto sapere altre volte Andrea Guido, non è certo ricollegabile ad inerzia dell’Amministrazione Comunale, in particolar modo del suo settore di competenza. Il ritardo, semplicemente, è stato causato dall’apparato burocratico dell’Enel Distribuzione.
“Quanto accaduto – continua l’assessore alle Politiche Ambientali del Comune - non ha precedenti in tutto il paese. I funzionari leccesi dell’azienda concessionaria dei servizi di approvvigionamento elettrico, nel momento in cui l’Ufficio Utenze di Palazzo Carafa ha avviato il procedimento per l’attivazione dell’impianto e la messa in rete dell’energia, non avendo mai gestito pratiche simili, hanno inviato gli incartamenti alla sede di Napoli. Per diverse volte, poi, il procedimento è rimbalzato tra le due sedi amministrative, senza alcun risultato. Si è dovuta attendere l’adozione del regolamento di esercizio previsto dalla delibera dell’AEEG n.84/2012 R/EEL da parte della Società Enel affinché la situazione potesse essere sbloccata definitivamente. E questo non senza un ulteriore spesa necessaria ad adeguare l’impianto alle nuove norme nel frattempo erano subentrate. E’ stata la caparbietà dell’Ufficio e del mio staff insieme alla professionalità dell’azienda Bruno Barba Impianti – conclude Guido - a permettere la risoluzione della diatriba con Enel Distribuzione e l’attivazione dell’impianto. Una dimostrazione ulteriore dei risultati che si possono raggiungere quando si adotta la politica del fare”.