Puglia: lavori pubblici per 2 miliardi di euro bloccati dai contenziosi

BARI - In Puglia sono circa due i miliardi di euro di lavori appaltati ma spesso neanche iniziati a causa di ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato. Risolvere celermente questi contenziosi sarebbe una risposta concreta e immediata alla crisi: è quanto è emerso al Congresso regionale della Feneal Uil Puglia, che ha rieletto segretario generale Salvatore Bevilacqua. Per questo l’assemblea dei lavoratori edili, del mobile imbottito e del lapideo aderenti alla Uil ha chiesto da Otranto “un impegno particolare a tutti i politici pugliesi per la cantierizzazione e realizzazione delle infrastrutture indispensabili a rendere attraente il nostro territorio agli investitori provenienti da altre aree geografiche, creando semplificazioni negli appalti e nelle procedure, superando la logica del massimo ribasso nel rispetto delle norme e delle leggi, per vedere finalmente in tempi brevi l’ apertura dei cantieri e il loro completamento, consegnando ai cittadini opere utili al rilancio del territorio stesso”. “In questo modo – ha spiegato nel suo intervento Bevilacqua – si cancellerebbe lo scempio del mancato utilizzo di centinaia e centinaia di milioni di euro di appalti pubblici bloccati a causa di contenziosi sorti tra aziende, il più delle volte in maniera del tutto strumentale, e che la giustizia non riesce a definire in tempi accettabili. I numeri della crisi in edilizia sono spaventosi, anche se scarsamente pubblicizzati, perché piccole o piccolissime sono le aziende che licenziano o chiudono e quindi di scarso interesse mediatico e statistico. Il dato nazionale a fine 2013 rileva che sono stati persi oltre 600.000 posti di lavoro mentre sono circa 12.000 le aziende non più operative. Le previsioni per l’anno in corso, segnano un ulteriore importante peggioramento: a fine 2014 i posti di lavoro persi nelle Costruzioni saranno circa 700.000 con più di 13.500 aziende scomparse”. Secondo la Feneal Uil “quello che è venuto meno in maniera rilevante è la parte relativa ai lavori pubblici, di cui la Puglia ha urgente bisogno, come una rete stradale efficiente e moderna di porti adeguati alle necessità commerciali, di aeroporti collegati alle reti ferroviarie in grado di raggiungere le città per sfruttarne totalmente il loro potenziale turistico. E in particolare per quanto riguarda l’alta velocità della dorsale adriatica resta un’opera fondamentale per collegare la Puglia all’Europa, come la Bari Napoli è indispensabile per meglio connetterci con il resto dell’Italia”. Il congresso si è chiuso con una iniziativa: “Le novità di questi ultimi giorni – ha spiegato il segretario – ci impongono di assumere subito decisioni chiare nella direzione della raccolta di firme prima e del voto a favore dopo, del referendum per l’abolizione della legge Fornero, evitando così incomprensioni con i nostri lavoratori. La valutazione deve prescindere dal fatto che sia stato proposto anche dalla Lega Nord, lontana politicamente anni luce dagli ideali della nostra organizzazione, perché dobbiamo guardare agli interessi dei cittadini che rappresentiamo evitando che altri si impadroniscano delle nostre battaglie creando pericolosi equivoci con gli iscritti al sindacato. Naturalmente auspichiamo che l’intero movimento sindacale abbracci questa posizione senza opportunismi o populismi”.