BARI - “Evidentemente, Vendola e Nicastro hanno scambiato Trani per la discarica della Puglia. Altrimenti, non si spiega l’accordo di conferimento dei rifiuti nella discarica tranese”. Lo dichiara il Vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Nicola Marmo, che ha presentato un’interrogazione diretta al governatore Vendola e all’assessore all’Ambiente Nicastro.
“Da circa due anni – prosegue - nella discarica di Trani si effettuano conferimenti extrabacino, grazie a 4 ordinanze firmate da Vendola, con una media di 400 tonnellate al giorno in più di rifiuti, quando per legge queste ordinanze non sono più possibili. Nel frattempo, i presidenti degli Ato di Bari e BAT hanno sottoscritto, come è noto, l’accordo di cooperazione per l’utilizzo complementare degli impianti delle due Province per i prossimi sei mesi. L’accordo prevede che l’Autorità di Bacino di Bari 1 concederà il conferimento, previa biostabilizzazione del rifiuto e quindi contribuendo a ridurre i volumi - alla discarica di Trani; mentre l’Ato di Bari gestirà i processi di trattamento per i Comuni della BAT per superare il problema della mancanza degli opportuni impianti. Dopo ben quattro ordinanze, la Regione non è riuscita a risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel barese ed è stata costretta a scaricare sull’impianto di Trani l’80% dei rifiuti prodotti. Una discarica –è bene sottolinearlo- che dista soltanto quattro chilometri anche dal Comune di Andria e sarebbe interessante sentire il parere dei cittadini dei Comuni coinvolti, costretti a vivere a pochi passi da una discarica che ospita i rifiuti di mezza Puglia(!).
Succede, quindi, che nell’arco di 20 giorni i rifiuti prodotti nella BAT saranno portati a Giovinazzo e a Bari, dove verranno triturati e biostabilizzati, per poi arrivare a Trani. Orbene, è chiaro che la discarica in questione non sia in grado di sopportare questo sovraccarico e ad agosto già non potrà accettare neppure i rifiuti del proprio bacino. Se ne deduce, quindi, che alla discarica della BAT sono stati sottratti oltre due anni di smaltimento senza alcun beneficio”.
“Perciò, ho chiesto nell’interrogazione di verificare tecnicamente la validità dell’accordo stipulato e se sia conforme a tutti i vincoli legislativi. Inoltre, a carico di quale Comune saranno le spese per il trasferimento dei rifiuti in questo andirivieni continuo? L’accordo sembra più un espediente per dirottare su Trani, in ogni circostanza utile, rifiuti in quantità senza dover emettere altre ordinanze. E soprattutto – conclude Marmo - questa vicenda è la dimostrazione di quanto sostengo da tempo e che Nicastro non vuole o non riesce ad ammettere: in Puglia esiste l’emergenza rifiuti e la Regione non è stata capace di risolverla”.
“Da circa due anni – prosegue - nella discarica di Trani si effettuano conferimenti extrabacino, grazie a 4 ordinanze firmate da Vendola, con una media di 400 tonnellate al giorno in più di rifiuti, quando per legge queste ordinanze non sono più possibili. Nel frattempo, i presidenti degli Ato di Bari e BAT hanno sottoscritto, come è noto, l’accordo di cooperazione per l’utilizzo complementare degli impianti delle due Province per i prossimi sei mesi. L’accordo prevede che l’Autorità di Bacino di Bari 1 concederà il conferimento, previa biostabilizzazione del rifiuto e quindi contribuendo a ridurre i volumi - alla discarica di Trani; mentre l’Ato di Bari gestirà i processi di trattamento per i Comuni della BAT per superare il problema della mancanza degli opportuni impianti. Dopo ben quattro ordinanze, la Regione non è riuscita a risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel barese ed è stata costretta a scaricare sull’impianto di Trani l’80% dei rifiuti prodotti. Una discarica –è bene sottolinearlo- che dista soltanto quattro chilometri anche dal Comune di Andria e sarebbe interessante sentire il parere dei cittadini dei Comuni coinvolti, costretti a vivere a pochi passi da una discarica che ospita i rifiuti di mezza Puglia(!).
Succede, quindi, che nell’arco di 20 giorni i rifiuti prodotti nella BAT saranno portati a Giovinazzo e a Bari, dove verranno triturati e biostabilizzati, per poi arrivare a Trani. Orbene, è chiaro che la discarica in questione non sia in grado di sopportare questo sovraccarico e ad agosto già non potrà accettare neppure i rifiuti del proprio bacino. Se ne deduce, quindi, che alla discarica della BAT sono stati sottratti oltre due anni di smaltimento senza alcun beneficio”.
“Perciò, ho chiesto nell’interrogazione di verificare tecnicamente la validità dell’accordo stipulato e se sia conforme a tutti i vincoli legislativi. Inoltre, a carico di quale Comune saranno le spese per il trasferimento dei rifiuti in questo andirivieni continuo? L’accordo sembra più un espediente per dirottare su Trani, in ogni circostanza utile, rifiuti in quantità senza dover emettere altre ordinanze. E soprattutto – conclude Marmo - questa vicenda è la dimostrazione di quanto sostengo da tempo e che Nicastro non vuole o non riesce ad ammettere: in Puglia esiste l’emergenza rifiuti e la Regione non è stata capace di risolverla”.