Ue, gelo a cena tra Renzi e Merkel

Momenti di tensione ieri in Belgio, al vertice Ue. L'asse Renzi-Merkel si è, sebbene per poche ore, spaccato durante la cena a Ypres, che ha aperto la due giorni di Consiglio europeo sul futuro dell'Unione (nomine e linee guida). "Noi rispettiamo e rispetteremo i patti: non faremo come la Germania nel 2003", la frase del premier italiano riportata da fonti comunitarie che avrebbe fatto letteralmente inalberare la Cancelliera tedesca.

Tra i nodi sul tavolo vi è stato quello della flessibilità dei conti e il premier italiano avrebbe ricordato agli alleati tedeschi lo sforamento del patto di stabilità, insieme alla Francia, nel 2003. I due Paesi allora non ebbero sanzioni perché il patto venne sospeso.

Il premier avrebbe comunque chiarito che non si tratta della strada che vuole percorrere l'Italia; Merkel, dal canto suo, ha manifestato dubbi sulle coperture legate al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione.

La Merkel, in principio, è sembrata intenzionata a bloccare sul nascere la richiesta italiana, su cui tuttavia aveva manifestato aperture nei giorni precedenti il vertice, poi dopo un faccia a faccia di chiarimento - "Chi fa le riforme deve avere diritto alla flessibilità per non compromettere la crescita", l'appello di Renzi - la frattura viene ricomposta e i due leader danno il via libera all'istanza italiana che troverà spazio nella bozza finale dei lavori, la cosiddetta Agenda Van Rompuy con le priorità dell'Ue per i prossimi cinque anni.

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