LECCE - Un’anagrafe comunale per riconoscere l’identità dei bambini mai nati. La richiesta è partita oggi da Palazzo Carafa dal presidente del Consiglio comunale ,Alfredo Pagliaro e dal vicesindaco Carmen Tessitore che si sono dichiarati disponibili a sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare che prevede “la possibilità di iscrizione dei feti morti all’interno di uno specifico albo anagrafico comunale”.
Ad appoggiare con forza la questione è stato il Movimento Regione Salento.
“I genitori che hanno vissuto questa brutta esperienza non devono sentirsi soli – ha affermato il presidente del Consiglio comunale,Alfredo Pagliaro - Per questo chiediamo che venga istituita un’anagrafe comunale dei bambini mai nati. Contemporaneamente reclamiamo l’obbligatorietà al trasporto dei feti morti da parte della Asl e ad esumare i corpi nelle strutture cimiteriali, peraltro già pronte per questo tipo di soluzione”
“Come Movimento– sottolinea Paolo Pagliaro, presidente del Movimento Regione Salento - abbiamo subito aderito a questa raccolta di firme per sostenere a livello nazionale una proposta di legge ad hoc. Non esiste al momento, infatti, una regolamentazione chiara in materia. Abbiamo raccolto numerose testimonianze da parte di genitori che hanno vissuto momenti drammatici. E’ giuntal’ora che vengano informati e che si scriva la parola fine ad una prassi incivile che va contro i principi e i valori cristiani: i feti, di fatto, vengono trattati alla stessa stregua di rifiuti organici. Per questo la nostra la considero una battaglia di civiltà. Ringrazio il Comune per aver aderito all’iniziativa che stiamo portando avanti da tempo”.
“E’ un problema, quello della morte del feto in utero - spiega Ada GiovannaAlibrando del Movimento Regione Salento - che tocca circa 180.000 coppie ogni anno. Vogliamo che resti traccia del breve passaggio in vita”.
“Si tratta – spiega il vicesindaco Carmen Tessitore -di una questione importantissima e urgente allo stesso tempo: dare un nome ai bambini mai nati diventa fondamentale non solo dal punto di vista sociale, ma soprattutto sul piano piscologico, in un mondo in cui l’identità sembra affievolirsi. Sono pronta ad aprire un ‘cantiere’ di lavoro con la Asl Lecce - nell’ambito dell’Alleanza per la Famiglia - per portare all’attenzione questo delicato argomento” .
Ad appoggiare con forza la questione è stato il Movimento Regione Salento.
“I genitori che hanno vissuto questa brutta esperienza non devono sentirsi soli – ha affermato il presidente del Consiglio comunale,Alfredo Pagliaro - Per questo chiediamo che venga istituita un’anagrafe comunale dei bambini mai nati. Contemporaneamente reclamiamo l’obbligatorietà al trasporto dei feti morti da parte della Asl e ad esumare i corpi nelle strutture cimiteriali, peraltro già pronte per questo tipo di soluzione”
“Come Movimento– sottolinea Paolo Pagliaro, presidente del Movimento Regione Salento - abbiamo subito aderito a questa raccolta di firme per sostenere a livello nazionale una proposta di legge ad hoc. Non esiste al momento, infatti, una regolamentazione chiara in materia. Abbiamo raccolto numerose testimonianze da parte di genitori che hanno vissuto momenti drammatici. E’ giuntal’ora che vengano informati e che si scriva la parola fine ad una prassi incivile che va contro i principi e i valori cristiani: i feti, di fatto, vengono trattati alla stessa stregua di rifiuti organici. Per questo la nostra la considero una battaglia di civiltà. Ringrazio il Comune per aver aderito all’iniziativa che stiamo portando avanti da tempo”.
“E’ un problema, quello della morte del feto in utero - spiega Ada GiovannaAlibrando del Movimento Regione Salento - che tocca circa 180.000 coppie ogni anno. Vogliamo che resti traccia del breve passaggio in vita”.
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