di Francesco Greco - Niente diossina, né presenza di metalli pesanti. L’acqua della contrada “Matine” è buona, anzi, ottima. L’allarme può rientrare. I cittadini possono continuare a berla tranquillamente, i contadini innaffiare le coltivazioni, ortaggi soprattutto.
E dunque, tutto è nella norma: le discariche colme di scarti di lavorazioni industriali e altra robaccia (materiale di risulta) interrati negli anni Novanta (quando non era la sensibilità ambientalista di oggi e nemmeno la mormativa), scoperte nella scorsa primavera e insistenti sul tracciato della SS 275 non hanno inquinato la falda sotterranea, nessun effetto percolato ad avvelenare l’acqua: niente di niente.
Lo affermano i proprietari delle particelle della contrada dov’è folta la presenza di pozzi artesiani che da decenni danno ottima acqua ad Alessano e ai paesi limitrofi. E lo dicono carte alla mano: il dipartimento meridionale dell’Asl di Lecce (che ha sede a Maglie e un ufficio a Ugento) e l’Arpa-Puglia, dopo le analisi effettuate in laboratorio sui campioni di acqua prelevati.
Analisi che erano state oggetto di misteri incomprensibili, alimentando in tal modo la paura e di dubbi del territorio. Ora tocca ai sindaci interessati (Alessano, Tiggiano e Tricase) e agli ambientalisti sparsi nelle varie sigle darsi da fare per tranquillizzare le popolazioni, informandole ufficialmente dispiegando il massimo della comunicazione, con l’enfasi scandalistica che si ebbe quando le discariche (ex cave di carparo con cui sono state costruite, nel secoli passati, le case della Provincia) furono scoperte.
Quelle discariche non hanno più alcun bisogno di essere bonificate, l’allarmismo può rientrare, la lotta contro la SS 275 a quattro corsie dovrà proseguire con altri strumenti. I cittadini possono bere quell’acqua senza alcuna paura e gli acquaioli portarla nelle case della gente. La pace e il silenzio tornino fra gli ulivi delle “Matine”.
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