Allarme parassiti nel tribunale, 'Colpa della mancata manutenzione e di comportamenti non corretti'

Il tribunale leccese
LECCE - L’infestazione di parassiti e la presenza di ratti sarebbero colpa della mancanza di una regolare manutenzione, in aggiunta ad alcune abitudini e comportamenti del personale. E’ quanto emerso dall’incontro tenutosi questa mattina presso la sede dell’Assessorato alle Politiche Ambientali, in via Lombardia, al quale hanno preso partel’assessore Andrea Guido, il dirigente Fernando Bonocuore, alcuni rappresentanti della ditta Bios, incaricata per gli interventi di disinfestazione, e il rappresentante sindacale, il segretario regionale della Confsal-Unsa, Giovanni Rizzo.

A quanto pare, a scatenare l’emergenza, hanno concorso, oltre al cattivo stato degli infissi e delle porte (in particolare le numerose fessure presenti, attraverso le quali possono penetrare animali e insetti di vario genere), anche e soprattutto alcune cattive abitudini degli inquilini del palazzo di giustizia. Dal sopralluogo effettuato personalmente dallo stesso assessore alle Politiche Ambientali, infatti, è venuta a galla una situazione che in termini di igiene appare abbastanza carente. “Ho potuto constatare con i miei occhi – afferma Andrea Guido – la presenza di numerose deiezioni sia feline sia canine sparse non solo nei pressi del seminterrato che ospita l’archivio cartaceo del tribunale, ma in tutte le aree aperte accessibili. Non ho potuto fare a meno, poi, di notare la presenza di ciotoline d’acqua e molliche di pane su diversi davanzali e, cosa alquanto imbarazzante, l’esistenza di una vera e propria discarica di toner e rifiuti vari in piena area parcheggio”.

“Mi sembra ovvio – ha continuato l’Assessore – che una situazione del genere non può far altro che scatenare infestazioni di questo tipo. Sappiamo bene che i piccioni sono tra i maggiori vettori esistenti di parassiti, ma se il personale del tribunale continua ad assecondare la loro presenza con ciotole d’acqua e avanzi alimentari su balconi e davanzali il problema sarà irrisolvibile. Al di là dei gatti, poi, colonia monitorata e censita dalla Asl, le deiezioni canine presenti evidenziano una totale mancanza di rispetto non solo per i luoghi, ma anche per l’utenza, e sono anch’esse un ricettacolo per insetti, batteri e infezioni di ogni tipo. A mio avviso, se il personale del palazzo di giustizia si fosse imposto dei minimi accorgimenti di carattere igienico e la manutenzione degli edifici - soprattutto per quanto concerne gli infissi e gli accessi - fosse stata regolare ed efficace, tale da garantire la chiusura ermetica di ogni vano, oggi non ci troveremmo ad affrontare nuovamente un’emergenza simile”.

Il rappresentante sindacale Confsal-Unsal, nel corso della riunione di questa mattina, ha sottolineato che considera fondamentale la tutela della salute dei lavoratori e dei frequentatori degli edifici giudiziari. La stessa organizzazione sindacale, la più rappresentativa tra il personale della giustizia, ha chiesto e ottenuto due ispezioni Asl nel 2008 e nel 2011, le cui prescrizioni sono state solo in parte soddisfatte.

Secondo quanto ha fatto sapere il segretario regionale Giovanni Rizzo, l’auspicio è quello di tenere aperto un tavolo di confronto e concertazione che comprenda oltre al Comune di Lecce, anche i responsabili degli uffici giudiziari, i dirigenti amministrativi, il sindacato e i coordinatori delle Rsu interne. “La sede idonea - ha sottolineato Rizzo - è la Commissione di manutenzione degli edifici giudiziari, esistente per legge, dove si potrebbero studiare iniziative programmate e più incisive senza le quali le disinfestazioni mirate contro i focolai che man mano sopravvengono, rischiano di essere meri palliativi”.

In particolare, la Confsal-Unsa e lo stesso Andrea Guido ritengono necessario mettere mano a ristrutturazioni, pulizie e disinfestazioni radicali, per poi passare alla programmazione annuale degli interventi.

“E’ necessariointervenire sui comportamenti dei fruitori degli immobili, sia quanto a educazione sia quanto a disposizioni amministrative– ha dichiarato Giovanni Rizzo– Tutti i protagonisti istituzionali e associativi devono dimostrare maggiore apertura alla partecipazione come oggi ha fatto il Comune di Lecce, sia come esame e attuazione di soluzioni durature sia come garanzia di trasparenza. Dall'infestazione di parassiti, piccioni e ratti il tavolo proposto può anche arrivare a occuparsi del complessivo stato di degrado, deterioramento e dissesto del palazzo di viale De Pietro, in buona parte ignoto ai più e ancora da esplorare. Il che tra l'altroimpedisce di usare oltre il 90% dello spazio riservato agli archivi sotterranei, nei quali il materiale cartaceo potrebbe più facilmente essere controllato e bonificato”.