Altamura, approvato il rendiconto finanziario. Colonna: “tutto è stato risolto con un cazzotto”
di Roberto Berloco - Altamura. Si sono conclusi nell’ambito di un'unica seduta, quella del sette di luglio, i lavori consiliari dedicati all’approvazione del rendiconto finanziario dell’anno trascorso.
L’indizione delle assisi, spalmate inizialmente lungo l’arco di tre giorni, era seguita alla diffida da parte del Prefetto di Bari, comunicata a ciascun Consigliere comunale, a provvedere entro venti giorni, partendo dalla data di notifica, all’approvazione dell’importante atto, a pena di commissariamento e conseguente scioglimento dell’organo di rappresentanza municipale.
Se da un lato era prevedibile che si sarebbe giunti ad un epilogo efficace, dall’altro non lo era altrettanto lo stile con il quale la questione del rendiconto avrebbe trovato soluzione, un modo di procedere che ha impressionato e scandalizzato l’intero arco dell’Opposizione consiliare.
In un anonimo pomeriggio d’estate, tramite una dinamica destinata a sorprendere anche i semplici osservatori dei lavori, la maggioranza consiliare, coordinata dal Presidente del Consiglio comunale Nico Dambrosio, forte di una quantità di componenti all’osso ma comunque bastevole per risultare numericamente maggioranza, approva una mozione d’ordine con la quale vengono di fatto resi improponibili gli emendamenti presentati dall’Opposizione e, ancora, in attesa d’una discussione in Aula.
Con questa mossa da scacchiera, della quale dai banchi dell’Opposizione subito si contesta la legittimità e si domanda invano una motivazione scritta, è gioco facile arrivare all’approvazione del rendiconto finanziario sospirato e chiudere l’Assemblea con un finale a favore dell’Amministrazione.
Immediate, energiche e profondamente sdegnate le reazioni in Aula, anche da parte di componenti passati della maggioranza, per giunta contornate dalle dimissioni significative del Consigliere e già Parlamentare Donato Piglionica.
“Un atto violento, amministrativamente e politicamente” - ha tuonato in proposito il consigliere d’Opposizione Enzo Colonna - “un atto senza precedenti e che costituirà un precedente di estrema gravità”.
E ancora: “come bambini in difficoltà, dinanzi ad una situazione che non sono più in grado di gestire, reagiscono con le uniche armi a disposizione, le più banali e rozze: la menzogna e la violenza. Tutto si è ridotto alla scelta infantile di portar via il pallone prima della fine, chiudendo una partita giocata male o che si è scelto di non giocare. Tutto è stato sottratto alla politica, alla possibilità di determinare assieme, pubblicamente, in modo trasparente, scelte di reale interesse collettivo. Tutto è stato chiuso e risolto con uno schiaffo, un cazzotto, a coprire le proprie debolezze politiche e incapacità amministrative, a chiudere una discussione e un dialogo che non si era in grado di sostenere responsabilmente”.
Verso la legittimità della delibera con la quale si è approvato il rendiconto le Opposizioni hanno annunciato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, mentre il Presidente Dambrosio ha rassicurato sulla prossimità delle motivazioni scritte alla mozione.
L’indizione delle assisi, spalmate inizialmente lungo l’arco di tre giorni, era seguita alla diffida da parte del Prefetto di Bari, comunicata a ciascun Consigliere comunale, a provvedere entro venti giorni, partendo dalla data di notifica, all’approvazione dell’importante atto, a pena di commissariamento e conseguente scioglimento dell’organo di rappresentanza municipale.
Se da un lato era prevedibile che si sarebbe giunti ad un epilogo efficace, dall’altro non lo era altrettanto lo stile con il quale la questione del rendiconto avrebbe trovato soluzione, un modo di procedere che ha impressionato e scandalizzato l’intero arco dell’Opposizione consiliare.
In un anonimo pomeriggio d’estate, tramite una dinamica destinata a sorprendere anche i semplici osservatori dei lavori, la maggioranza consiliare, coordinata dal Presidente del Consiglio comunale Nico Dambrosio, forte di una quantità di componenti all’osso ma comunque bastevole per risultare numericamente maggioranza, approva una mozione d’ordine con la quale vengono di fatto resi improponibili gli emendamenti presentati dall’Opposizione e, ancora, in attesa d’una discussione in Aula.
Con questa mossa da scacchiera, della quale dai banchi dell’Opposizione subito si contesta la legittimità e si domanda invano una motivazione scritta, è gioco facile arrivare all’approvazione del rendiconto finanziario sospirato e chiudere l’Assemblea con un finale a favore dell’Amministrazione.
Immediate, energiche e profondamente sdegnate le reazioni in Aula, anche da parte di componenti passati della maggioranza, per giunta contornate dalle dimissioni significative del Consigliere e già Parlamentare Donato Piglionica.
“Un atto violento, amministrativamente e politicamente” - ha tuonato in proposito il consigliere d’Opposizione Enzo Colonna - “un atto senza precedenti e che costituirà un precedente di estrema gravità”.
E ancora: “come bambini in difficoltà, dinanzi ad una situazione che non sono più in grado di gestire, reagiscono con le uniche armi a disposizione, le più banali e rozze: la menzogna e la violenza. Tutto si è ridotto alla scelta infantile di portar via il pallone prima della fine, chiudendo una partita giocata male o che si è scelto di non giocare. Tutto è stato sottratto alla politica, alla possibilità di determinare assieme, pubblicamente, in modo trasparente, scelte di reale interesse collettivo. Tutto è stato chiuso e risolto con uno schiaffo, un cazzotto, a coprire le proprie debolezze politiche e incapacità amministrative, a chiudere una discussione e un dialogo che non si era in grado di sostenere responsabilmente”.
Verso la legittimità della delibera con la quale si è approvato il rendiconto le Opposizioni hanno annunciato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia, mentre il Presidente Dambrosio ha rassicurato sulla prossimità delle motivazioni scritte alla mozione.