Altamura. Maggioranza consiliare? Rella: “un agire politico pronto ad inchinarsi ai diktat degli attori economici”

Lello Rella (Sel)
di Roberto Berloco - Altamurano, quarant’anni, avvocato di professione, Lello Rella è Consigliere comunale per il partito “Sinistra Ecologia e Libertà” dal 2010. Qui appresso un’intervista a lui dedicata sui temi più attuali della politica locale


D.: Avvocato, un giudizio spassionato su questo secondo mandato firmato da Mario Stacca. A suo parere la città ne ha beneficiato o sofferto?

R.: La comunità altamurana sta pagando l'assoluta inerzia della minimaggioranza di centrodestra guidata dal sindaco Stacca; l'attuale amministrazione in gran parte si è limitata ad un governo della città ordinario e in modo strettamente burocratizzato limitandosi a gestire alcuni marginali lavori pubblici e senza avere una visione della comunità e del suo territorio. Mi preoccupa anche il dopo-Stacca, negli ultimi mesi - e nei prossimi - la giunta sta assumendo decisioni in merito a questioni che erano ferme dal 2006, ad esempio la questione del parco degli ulivi, del progetto di un impianto di compostaggio dei rifiuti, di piazza Santa Teresa ed altre ancora. Tutti progetti che non spiegheranno alcun effetto sino alla conclusione del mandato - marzo 2015 - ma che avranno pesanti ripercussioni sulla futura coalizione che amministrerà la città.

D.: Qual è la figura istituzionale che, nel panorama del Governo locale, maggiormente la entusiasma e quale quella che più la inquieta?

R.: Onestamente non ho mai nutrito entusiasmo o inquietudine per alcuna persona o leader politico. Ciò che mi inquieta invece è quella ideologia per cui nel governo di una comunità il primato debba spettare all'economia e non alla politica. Mi entusiasma invece la voglia di partecipazione attiva ed autentica che molte cittadine e cittadini continuano ad esprimere pur tra mille difficoltà, a partire dalla mancanza di un luogo in cui poter svolgere un'assemblea senza dover pagare alcun ticket.

D.: Durante la maratona consiliare di Giugno per l’approvazione del rendiconto finanziario dell’anno scorso, sembra che siano stati respinti tutti gli emendamenti avanzati dall’Opposizione. Eppure non mancavano di argomentazioni valide e buone ragioni di base. Da cosa può essere dipeso l’atteggiamento del Governo?

R.: Non si è trattato di un atteggiamento, voglio dire non si è trattato della semplice bocciatura di emendamenti sul contenuto dei quali è legittimo dissentire e bocciarli. Ritengo invece che la maggioranza Mario Stacca - Luigi Lorusso - Lillino Colonna aveva già impegnato quelle risorse finanziarie liberate a seguito di una pulizia del bilancio da vecchi crediti e debiti - i c.d. residui - esclusivamente in opere pubbliche essendo interessata solamente alla gestione delle relative gare di appalto: tanto è dimostrato dalla quasi contestuale approvazione da parte della giunta del programma triennale delle opere pubbliche. In sostanza le nostre proposte andavano in una direzione differente rispetto a quella voluta dai principali 'azionisti' della compagine di governo; come in tutti gli anni passati, questi ultimi - mentre era in discussione la destinazione di risorse finanziare di circa 2 milioni e mezzo di euro - erano già concentrati nel trovare il modo per intensificare la campagna elettorale e l'accaparramento di voti.

D.: Quando guarda al centro-destra altamurano cosa pensa? Ma dica anche cosa pensa quando guarda al suo schieramento 

R.: Non so esattamente, vedo la totale continuità di un ceto politico chiuso in sé stesso che governa Altamura da quasi trenta anni sempre con gli stessi metodi; vedo un agire politico molto debole sempre pronto ad inchinarsi ai diktat degli attori economici. Se guardo al centro-sinistra invece ritengo che sia quanto mai urgente e necessario chiudere con l'idea che il governo della comunità sia un fine in sé e cogliere quanto di buono è stato elaborato in questi anni da tutte quelle organizzazioni che hanno articolato delle importanti riflessioni sul cambiamento dello stato di cose presenti.

D.: Il futuro sindaco di Altamura. Nella pentola del centro-sinistra bolle già qualche nome sicuro? Il “Partito Democratico” aderirà all’ipotesi presentata di recente da “Sel” ad indire primarie di voto per la scelta del successore a Mario Stacca? E ancora: può essere che acquisti credito la candidatura dell’avvocato Michele Ventricelli, come si va ventilando in certe anticamere della Sinistra locale?

R.: Non sono in possesso di informazioni su nomi di possibili candidati. Le primarie sono necessarie quando ci sono più aspiranti ad essere candidati ad una carica, è un metodo che il PD ha seguito anche per scegliere il proprio presidente ritengo che se vi sono le condizioni il PD non avrà remore a partecipare alle primarie. Non ho nemmeno informazioni sulla possibile candidatura di Michele. Attualmente vedo che sia il PD, sia Sel, sia Aria Fresca, sia altre organizzazioni stanno continuando ad approfondire, insieme a tanti protagonisti del dibattito pubblico, tematiche importanti da affrontare in un futuro non molto lontano, sia tratta ormai di qualche mese. Per quel che riguarda la candidatura di Michele ritengo che potrebbe essere un'ottima scelta a patto che essa sia frutto di un percorso collettivo e condiviso.

D.: A prescindere dalla persona che ricoprirà il ruolo più elevato dell’istituzione municipale, quale sarà la problematica più grave ed urgente che, a suo parere, il nuovo primo cittadino si ritroverà sul tavolo?

R.: Sicuramente la questione più urgente sulla quale la maggioranza di Mario Stacca, di Luigi Lorusso e di Lillino Colonna ha sempre nicchiato è quella dei rifiuti. In dieci anni questa maggioranza non ha trovato il modo per giungere ad una gestione dei rifiuti solidi urbani trasparente ed ecologicamente corretta. Ci sono poi una serie di altre questioni irrisolte: dal nuovo piano regolatore al welfare locale; questioni che l'attuale maggioranza ha pensato bene di non affrontare poiché in assenza di regole certe è sempre possibile decidere caso per caso.

D.: I vari alti e bassi sofferti dal Presidente Vendola hanno avuto un peso nella configurazione delle alleanze e delle strategie che “Sel” intrattiene a livello regionale? Che genere di proposta dovrà attendersi il tradizionale elettorato pugliese di Sinistra con le prossime Regionali?

R.: L'alleanza di centro-sinistra è sempre stata solida, anche per l'alto profilo della maggior parte dei suoi componenti principali, salvo alcuni che pur facendo parte di questa alleanza durante la campagna elettorale il giorno dopo essere stati eletti ne sono usciti cercando si spuntare 'prezzi' migliori stando all'opposizione. Per le prossime elezioni regionali ritengo che i risultati dell'ultima tornata elettorale confermano che, in Puglia, l'alleanza tra PD, SEL e le altre forze politiche che si richiamano al centro-sinistra funzioni, dunque perché cambiare. Soprattutto però bisogna sottolineare che il centro-sinistra pugliese è stato portatore di un effettivo cambiamento nell'amministrazione della regione: dal territorio alla solidarietà sociale. Ci sono state questione in cui si sarebbe potuto fare di più e nelle quali era legittimo attendersi di più mi riferisco all'ILVA di Taranto e alla sanità, tuttavia – al netto delle critiche lecite – non dimentichiamo che solo la giunta Vendola è riuscita ad approvare una legge contenenti limiti all'immissioni in atmosfera, mentre l'ILVA continuava da decenni ad emettere fumi nocivi.

D.: Politica nazionale. L’onda del bonus degli ottanta euro ha speranza di non infrangersi sullo scoglio della pesante manovra finanziaria che ci attende in autunno? Gli italiani devono attendersi di vedere realmente migliorate le proprie condizioni economiche, oppure gli effetti della crisi, a crisi che solo si dice finita, hanno ancora un futuro certo? Qual è la ricetta alternativa di “Sel” di fronte alle difficoltà in avanzamento e alla stasi mortale del mercato del lavoro?

R.: Le politiche del governo Renzi - Berlusconi continuano a rispettare pienamente l'ideologia neoliberista per cui le grandi società finanziarie vengono prima delle persone; nessuno in questo governo mette seriamente in discussione tutti i trattati europei che garantiscono questi interessi finanziari. E' stata chiesta flessibilità alle istituzioni della plutocrazia europea e non un radicale cambiamento di queste normative capestro. Gli effetti dell'ideologia neoliberista - ormai attuata da più di venti anni - sono sotto gli occhi di tutti: i ricchi sempre più ricchi e i ceti medi sempre più poveri. Il mio reddito, in termini di potere di acquisto, è certamente più basso rispetto a quello di mio padre, nonostante mio padre di mestiere non facesse l'avvocato. Ottanta euro rappresentano un po' di fumo negli occhi, con quell'elemosina i salari non hanno nemmeno recuperato l'inflazione di questi anni, ovvero la distanza che separa la crescita dei redditi da quella dei prezzi: la vecchia scala mobile, se qualcuno la ricorda ancora.

Questo destino però non è segnato come vorrebbero farci credere, alternative ce ne sono tante. Tra queste mi piace segnalare quella per l'avvio di una conferenza sul debito pubblico dei Paesi europei che giunga a risultati simili a quelli dell'Accordo di Londra del 1953, che cancellò il 50% del debito pubblico della Germania e stabilì il rimborso del rimanente 50% in 30 anni. Oggi invece si chiede all'Italia, alla Grecia, alla Spagna, al Portogallo, alla Francia di pagare il debito pubblico accumulato in oltre 50 anni nel giro di pochissimo tempo e per intero.

Oppure quella di una strada ecologica allo sviluppo economico a cominciare dalla cancellazione di progetti tipo l'acquisto degli aerei militari F 35 o di realizzazione di inutili grandi opere - Tav, Mose, Expo ed altre diavolerie - per dedicare le notevoli risorse economiche impegnate in progetti più piccoli di salvaguardia della vita e dell'ambiente: dalla messa in sicurezza idrogeologica del territorio al recupero del patrimonio storico-artistico. Questa alternativa garantirebbe una durevole crescita occupazionale ed un miglioramento della qualità della vita di tutte e tutti.