BARI - “In 15 anni è stato dimezzato il prodotto interno lordo della Puglia, basta questo per considerare disastrosa l’azione politica di Nichi Vendola”. Lo dichiara il Vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Marmo.
“Il bilancio amarissimo riportato sui quotidiani – prosegue - ci dà ragione su tante criticità che solleviamo da tempo. Una tra tutte, la gestione dei rifiuti e la raccolta differenziata, che ha registrato un -22,3 % rispetto agli indicatori nazionali. Eppure, la Puglia doveva essere la Regione del “discariche zero e zero rifiuti”, promuovendo una politica per la differenziata spinta. Una filosofia smentita nel tempo e stravolta da chi ha avuto l’ardire di individuare come discarica persino siti archeologici di rilievo, come Grottelline. Ma andiamo avanti. Al 16% l’indice di povertà. Un dato che non ha bisogno di essere commentato, ma fa specie se si considera l’inconsistenza delle politiche per le fasce deboli: dal contributo per i fitti all’assistenza sanitaria, la Regione ha lasciato a mani vuote i cittadini in difficoltà. Come anche le politiche per le imprese e lo sviluppo, dove non ricordiamo quale misura efficace e significativa sia stata varata negli ultimi anni. Altro dato che stride rispetto agli annunci in pompa magna del governo regionale è quello relativo all’export, che segna un -12.3 %. La classifica dei disastri della sinistra pugliese continua interessando anche le politiche cittadine. Il trasporto pubblico locale, per esempio, ha subito un forte peggioramento rispetto al passato. Pensando a grandi città della Regione come Bari, governate da 10 anni dalla sinistra e dal Pd, i conti tornano. L’Amtab ha conosciuto solo una voragine nei conti senza offrire un servizio sia pure minimo ai baresi. E così, in molte altri centri ‘rossi’. Naturalmente, a tutto ciò segue anche un aumento della criminalità e la riduzione della percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Mentre il sistema economico andava via via sfaldandosi, la Giunta ha pensato bene di portare avanti una lucida politica di tasse, arrivando a sfiorare i due miliardi di euro di tasse aggiuntive regionali. Non c’è, dunque, da sorprendersi se nel primo trimestre del 2014 in Puglia abbiano chiuso 2.498 mila imprese, di cui il 50 % attive nel settore agricolo. Già, perché anche l’agricoltura è stata declinata, dalla Giunta Vendola, a politica secondaria senza considerare la naturale vocazione del territorio a questa attività. A completare il quadro, gli ultimi dati di Bankitalia, che hanno fotografato la debacle pugliese. Infatti, secondo il rapporto, la disoccupazione in Puglia sfiora il 19,8 %, superando la media nazionale e delle altre Regioni meridionali.
“Un bilancio impietoso che spingerebbe un politico con senso di dignità a ritirarsi in Canada per davvero. Per i pugliesi – conclude Marmo - non sarebbe una cattiva notizia”.
“Il bilancio amarissimo riportato sui quotidiani – prosegue - ci dà ragione su tante criticità che solleviamo da tempo. Una tra tutte, la gestione dei rifiuti e la raccolta differenziata, che ha registrato un -22,3 % rispetto agli indicatori nazionali. Eppure, la Puglia doveva essere la Regione del “discariche zero e zero rifiuti”, promuovendo una politica per la differenziata spinta. Una filosofia smentita nel tempo e stravolta da chi ha avuto l’ardire di individuare come discarica persino siti archeologici di rilievo, come Grottelline. Ma andiamo avanti. Al 16% l’indice di povertà. Un dato che non ha bisogno di essere commentato, ma fa specie se si considera l’inconsistenza delle politiche per le fasce deboli: dal contributo per i fitti all’assistenza sanitaria, la Regione ha lasciato a mani vuote i cittadini in difficoltà. Come anche le politiche per le imprese e lo sviluppo, dove non ricordiamo quale misura efficace e significativa sia stata varata negli ultimi anni. Altro dato che stride rispetto agli annunci in pompa magna del governo regionale è quello relativo all’export, che segna un -12.3 %. La classifica dei disastri della sinistra pugliese continua interessando anche le politiche cittadine. Il trasporto pubblico locale, per esempio, ha subito un forte peggioramento rispetto al passato. Pensando a grandi città della Regione come Bari, governate da 10 anni dalla sinistra e dal Pd, i conti tornano. L’Amtab ha conosciuto solo una voragine nei conti senza offrire un servizio sia pure minimo ai baresi. E così, in molte altri centri ‘rossi’. Naturalmente, a tutto ciò segue anche un aumento della criminalità e la riduzione della percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Mentre il sistema economico andava via via sfaldandosi, la Giunta ha pensato bene di portare avanti una lucida politica di tasse, arrivando a sfiorare i due miliardi di euro di tasse aggiuntive regionali. Non c’è, dunque, da sorprendersi se nel primo trimestre del 2014 in Puglia abbiano chiuso 2.498 mila imprese, di cui il 50 % attive nel settore agricolo. Già, perché anche l’agricoltura è stata declinata, dalla Giunta Vendola, a politica secondaria senza considerare la naturale vocazione del territorio a questa attività. A completare il quadro, gli ultimi dati di Bankitalia, che hanno fotografato la debacle pugliese. Infatti, secondo il rapporto, la disoccupazione in Puglia sfiora il 19,8 %, superando la media nazionale e delle altre Regioni meridionali.
“Un bilancio impietoso che spingerebbe un politico con senso di dignità a ritirarsi in Canada per davvero. Per i pugliesi – conclude Marmo - non sarebbe una cattiva notizia”.