di Mauro Guitto - Due giorni fa il Vice Presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, il Presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini e Lunetta Franco, Presidente del Circolo Legambiente di Taranto, si sono espressi dopo l’emanazione dell’ultimo decreto salva-ilva considerando l’atteggiamento del Governo irresponsabile.
A loro parere, infatti, il Governo avrebbe dovuto rendere immediatamente disponibili i fondi sequestrati ai Riva dalla Procura di Milano utilizzandoli per le operazioni di adeguamento degli impianti per essere conformi alle direttive del Piano ambientale facendolo anche rispettare in ogni sua parte.
Si continua invece a non tenere presente dei recenti e preoccupanti dati aggiornati dello studio “Sentieri”.
I rappresentanti di Legambiente chiedono il perchè dell’immobilismo del Ministro dell’ambiente riguardo alle attività di controllo (da riferire alle competenti Commissioni parlamentari periodicamente) che avrebbe dovuto e che dovrebbe mettere in atto (secondo la legge 231 del 24.12.12) per verificare le condizioni di salute della popolazione, di eventuali danni sanitari e ambientali e la predisposizione di attività di prevenzione.
Legambiente, tra le altre cose, considera importante ma insufficiente il prestito ponte all’Ilva (predisposto nell’ultimo decreto) che le banche potranno erogare per consentire il lavori di bonifica e il pagamento degli stipendi.
Taranto è considerata una città ormai abbandonata, essendo le bonifiche ancora bloccate in attesa della nomina del nuovo Commissario alle bonifiche da parte del Governo.
Dal canto suo, la Commissione Europea assicura che sta seguendo da vicino la questione.
A loro parere, infatti, il Governo avrebbe dovuto rendere immediatamente disponibili i fondi sequestrati ai Riva dalla Procura di Milano utilizzandoli per le operazioni di adeguamento degli impianti per essere conformi alle direttive del Piano ambientale facendolo anche rispettare in ogni sua parte.
Si continua invece a non tenere presente dei recenti e preoccupanti dati aggiornati dello studio “Sentieri”.
I rappresentanti di Legambiente chiedono il perchè dell’immobilismo del Ministro dell’ambiente riguardo alle attività di controllo (da riferire alle competenti Commissioni parlamentari periodicamente) che avrebbe dovuto e che dovrebbe mettere in atto (secondo la legge 231 del 24.12.12) per verificare le condizioni di salute della popolazione, di eventuali danni sanitari e ambientali e la predisposizione di attività di prevenzione.
Legambiente, tra le altre cose, considera importante ma insufficiente il prestito ponte all’Ilva (predisposto nell’ultimo decreto) che le banche potranno erogare per consentire il lavori di bonifica e il pagamento degli stipendi.
Taranto è considerata una città ormai abbandonata, essendo le bonifiche ancora bloccate in attesa della nomina del nuovo Commissario alle bonifiche da parte del Governo.
Dal canto suo, la Commissione Europea assicura che sta seguendo da vicino la questione.