Campi Salentina, "Stop allo scempio di conifere"

CAMPI SALENTINA (Le) - L’ intero Salento guarda indignato e preoccupato a quanto sta avvenendo a Campi Salentina (Lecce) in queste ore, dove sono stati abbattuti tre grandi Pini italici di un’ alberatura monumentale di 32 alberi in tutto della specie Pinus pinea, che costituiscono indubbiamente una delle più belle e riconosciute vedute della città. Un inqualificabile progetto, lontano da ogni buon senso, buona tecnica, e ragionevolezza, prevede lo scellerato ed immorale abbattimento dell’ intero complesso arboreo in questione!

La cittadinanza è in rivolta, e l’ondata di indignazione e sdegno si estende a tutta la provincia di Lecce e regione. Vi è una sola invocazione che si leva forte: “fermate il folle progetto verdicida e spazza-paesaggio! Spegnete le motoseghe! Salvate i nostri monumentali e protetti “Nonni Verdi” di Campi Salentina!”.
In un primo momento si è creduto di poter fermare i tagli discutendo della questione, e ragionando tutti insieme.

Ma dopo l’impensabile ed imprevista accensione delle motoseghe, che ha visto diversi cittadini tentare di salvare gli amati e bellissimi ombrosi alberi con il proprio corpo persino, sono stati depositati d’urgenza due esposti alla Procura della Repubblica a Lecce invocandone l’ intervento urgente a salvezza di cotanto patrimonio arboreo pubblico, ambientale e paesaggistico, costituito da tutti quegli alberi, e per riportare la pacificazione pubblica compromessa irresponsabilmente dalla violenza delle motoseghe! Il primo esposto è stato incentrato sulla assurdità del periodo scelto per questi interventi, che, violando le norme della Direttiva Habitat 92/43 CEE e della Direttiva Uccelli 79/409 CEE relativa alla “Conservazione degli uccelli selvatici”, hanno distrutto tantissimi nidi di uccelli e condannato a morte tanti nidiacei.

Nel secondo esposto, ben più corposo, son state sottolineate le assurdità e le contraddizioni dell’intero progetto: dalla violazione della Legge dello Stato 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, che obbligava le amministrazioni a censire e tutelare proprio le alberature che invece taluni vorrebbero abbattere a Campi in questi giorni, alla mancanza di logicità tecnico-amministrativa nelle circonvolute trovate per tentare di giustificare gli abbattimenti, ecc. ecc.

Ad esempio, si cela il fatto che in città come Roma, addirittura nei pressi del Colosseo e nel parcheggio della Stazione Termini, luoghi iper-trafficati da pedoni e autobus, si interviene sui tanti Pini, della medesima specie e grandezza presenti, senza intaccare le radici, e aggiustando normalmente e con facilità strade e marciapiedi ondulati dagli apparati radicolari, ripianificandoli senza problemi! Queste norme di buona tecnica, adottate anche in altri paesi del Salento, ad esempio nel centro cittadino di Poggiardo (lungo Via Unità d’Italia), a salvezza dei preziosi alberi, (preziosi per mille ragioni nel contesto urbano, dall’ossigeno, all’ombra, all’identità paesaggistica e culturale della nostra Nazione Italia, che ha in quegli alti Pini ad ombrello, non a caso chiamati anche “Pini Italici”, un suo fortissimo simbolo), sono state ignorate del tutto a Campi salentina ad oggi, giungendo persino a mettere lì, nero su bianco, che gli alberi, a seguito del tipo di interventi di rifacimento stradale previsti, subirebbero danni tali alle radici da renderne, per la provocata instabilità di Pini oggi invece e dunque ben saldi e stabili, inevitabile la rimozione! Ma si cambi il tipo di intervento!

Così si cerca di nascondere l’incelabile orrore del progetto dicendo che al posto dei grandi pini pluridecennali saranno piantati alberelli di tiglio! Come se il Tiglio crescendo, non provocasse i medesimi e maggiori danni a strade a marciapiedi (vedi a Lecce il caso dei tigli di Via Don Minzoni), provocati dai pini, danni nell’uno e nell’altro caso riparabilissimi comunque senza danneggiare gli alberi, come detto!

Ci stringiamo tutti attorno alla Procura di Lecce in attesa che siano fermate al più presto le assurde motoseghe che già tanto dissenso e opposizione civica pacifista hanno sollevato presso tantissimi cittadini indignati di Campi e di tutt’Italia, dove la notizia sta correndo sui social network!

Vogliamo che Campi diventi il punto di svolta e approfondimento perché nel Salento si ponga fine al taglio scellerato delle nostre conifere mediterranee, (Pini ad ombrello da pinoli, Pini d’Aleppo, Pini marittimi e Cipressi mediterranei colonnari e non), che offende la dignità di questa terra, l’ intelligenza dei cittadini e i bilanci pubblici, e vede trasformare le alberature, cui sono legati i sentimenti della gente, in biomassa da bruciare magari in qualche caminetto o in qualche industria, per farne fumi e lucrosa energia elettrica iper-incentivata e iper-pagata, come energia dichiarata “verde”, nelle nostre bollette elettriche non a caso tanto “inspiegabilmente” maggiorate negli ultimi tempi: è purtroppo quanto sta succedendo persino agli alberi delle nostre pinete, e persino alle nostre querce, attraverso interventi definiti sulla carta, e finanziati lautamente persino dalla Regione Puglia, di “miglioramento forestale”, insomma mistificazioni pure che nascondono un’ecatombe arborea forsennata! Mistificazioni che hanno visto in questi ultimi anni persino taluni cercare di dire che le conifere mediterranee son piante “esotiche”, aliene insomma, da cui liberare il Salento: trattasi di volgari e gravissime blasfemie anti-storiche e anti-scientifiche!

Oggi, lunedì, una delegazione di cittadini sensibili all’ ambiente sarà in Procura a Lecce per incontrare i Magistrati, e dopo a Campi saranno deposte delle rose rosse sui tre ceppi, grondanti linfa e resina, dei tre grandi e sanissimi Pini, alberi di una vita, “Nonni Verdi” della città come son stati chiamati, tagliati tra le lacrime dei cittadini! In segno di rispetto e di indignazione.

Pini e Cipressi sono il paesaggio pittoresco del Salento da secoli e secoli, son il Salento, dall’epoca greco-romana e forse persino da molto molto prima!
Questo disgustoso andazzo che assassina i nostri alberi, e in particolar modo le nostre conifere, talvolta capitozzandole e condannandole comunque (le nostre conifere non sopportano potature drastiche), talvolta tagliandole alla base (e le conifere in questione non ripollonano), con vane scuse d’ogni tipo, è giunto e deve giungere alla sua FINE, e ogni conifera deve essere ipertutelata, tanto in ambiente urbano, quanto in ambiente rurale e naturale!
                                                                                                                         

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