Confindustria Taranto contrattacca «Un corteo per chiedere di evitare il crollo industriale e occupazionale»

di Mauro Guitto - Confindustria Taranto non ci sta. Domani a Taranto scendono in piazza lavoratori e imprenditori per esprimere la propria preoccupazione per la crisi che ha colpito le aziende e di conseguenza i lavoratori e le loro famiglie. Il corteo si riunirà davanti alla sede della Prefettura per chiedere al Prefetto di far sentire, per suo tramite, la voce di Taranto presso il Governo centrale sensibilizzandolo a risolvere la crisi del territorio ionico ormai sfinito (arriverà un settimo decreto salva-Ilva ? n.d.a). A preoccupare l’Associazione degli Industriali della Provincia di Taranto il blocco (al momento temporaneo) del progetto Tempa Rossa, il porto, la crisi dell’Ilva ma anche le minacce occupazionali di Eni e Cementir. A preoccupare ulteriormente Confindustria anche i fallimenti delle aziende che in percentuale sono davvero preoccupanti e certificano ancora una volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il territorio ionico è ormai saturo. Siamo alle solite. Non lo si dice apertamente ma si cerca psicologicamente (e nemmeno poi tanto) di indurre i tarantini a scegliere tra la salute e il lavoro. Da un lato infatti le giustissime preoccupazioni di ambientalisti e cittadini per la salute e l’ambiente, dall’altro i lavoratori delle aziende inquinanti che temono di perdere il posto di lavoro e sono costretti e disposti a sottostare a quello che di fatto è un ricatto occupazionale. Tuttavia i recenti dati dello studio Sentieri, ricordiamo, parlano drammaticamente chiaro… e i malati e i morti aumentano.

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