Consiglio comunale di Altamura. Giorgio: quello dell’Opposizione “un atteggiamento dannoso per la città”

Pasquale Giorgio, consigliere comunale Fi ad Altamura (Ba) 
di Roberto Berloco - Qui di seguito una intervista a Pasquale Giorgio. Trentaquattro anni, avvocato, sposato, dirigente del Giovanile di F.I. dal 2001 al 2007, dal 2010 Consigliere comunale nella lista del Popolo delle Libertà, dal 2012 è capogruppo del rinato partito di Forza Italia all’interno del Consiglio comunale di Altamura


D.: Avvocato, il primo quesito è quello sempre più inevitabile approssimandosi la data della scadenza del mandato attuale del sindaco Mario Stacca. Si è fatto bene, si è fatto male, si poteva far di più?

R.: Si è fatto il massimo realizzabile nelle condizioni in cui abbiamo operato. Avremmo potuto fare di più con la forza dei numeri emersi dalle elezioni del 2010; avremmo potuto fare di più con la forza economica che il Comune aveva prima che i governi Monti, Letta e Renzi comminassero pesanti tagli ai trasferimenti e prelievi dai tributi locali; avremmo potuto fare di più se da parte di tutti ci fosse stato un maggior rispetto del mandato conferito dai cittadini.

D.: Con otto Consiglieri in meno rispetto alla configurazione emersa con le elezioni amministrative di quattro anni fa, il Secondo Governo Stacca sembrerebbe salvo in grazia di una mano tesa proprio da parte di uno dei concorrenti più energici e critici dell’attuale sindaco all’epoca dell’ultima gara elettorale. Un’umiliazione dura ma necessaria per questa Amministrazione, oppure un mero fisiologismo tecnico?

R.: Seguo il suo ragionamento: sarebbe una umiliazione consentire che il mandato popolare sia messo in discussione da singoli o gruppi di consiglieri che decidono di passare all'opposizione. I consiglieri Colonna e Panaro si sono proposti in uno schieramento alternativo al nostro, ma sempre di centro-destra. Politicamente, l'allargamento ulteriore dello schieramento è un obiettivo anche per il futuro. In verità, questi sono ragionamenti da prima repubblica. I cittadini si appassionano molto meno ai simboli e pesano maggiormente le azioni. E' un bene.

D.: Per pace di memoria quello di Colonna, ma lei ricorderà di certo, non era alternativo, bensì apertamente avversario, al punto che i più veementi attacchi al sindaco allora uscente, in epoca di campagna elettorale, provennero proprio da lui e non dal Piglionica, ossia dallo schieramento ufficialmente avversario. Nel mio ragionamento l’umiliazione non era quella del passaggio di singoli gruppi all’Opposizione.

R.: La scorsa campagna elettorale rifletteva lo stato dei rapporti personali all'esito della precedente amministrazione, così come la prossima prenderà le mosse dalle tensioni espresse in consiglio comunale. Gli attori di quel momento hanno mutato atteggiamento contribuendo al raggiungimento di obiettivi importanti come, da ultimo, lo stanziamento per l'acquisizione della Cava dei Dinosauri. Spero che il futuro ci riservi una rispettosa competizione sui contenuti, anziché pietose liti tra comari.

D. Avvocato, lei rappresenta la componente forzista all’interno della compagine consiliare. Quanto questa può fare la differenza nella individuazione del candidato a sindaco per il centro-destra? Esiste già un nome condiviso all’interno della maggioranza del Governo attuale, oppure si cederà all’invito di “Fratelli d’Italia” ad indire regolari primarie per la individuazione di un unico candidato a sindaco per l’intero schieramento?

R.: Il ruolo di Forza Italia, al pari delle altre forze di centro-destra, sarà quello di proporre un solido programma di governo 2015-2020 e, soprattutto, persone con la freschezza, la volontà e la capacità di realizzarlo. La scelta del candidato sindaco sarà conseguenza naturale. In entrambe le fasi, privilegeremo il massimo coinvolgimento dei militanti e dei simpatizzanti, scegliendo insieme lo strumento più adatto. Le primarie sono un esempio straordinario di partecipazione diretta. Perfette per le scelte di massimo livello, più delicate nelle competizioni locali.

D.: Guardando al centro-sinistra attuale, quello che sta seduto in assise per intenderci, cosa le viene di pensare?

R.: All'ostruzione.

D.: Il caso dell’approvazione recente del rendiconto finanziario del 2013. A parere documentato delle Opposizioni, compresa quella di centro-destra, la procedura seguita sarebbe illegittima sotto diversi aspetti, tanto da giustificare pienamente il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per l’annullamento della delibera di approvazione. Per giunta sarebbero emerse ragioni insospettabili circa la destinazione del danaro in eccesso presente nelle Casse di Città, il cosiddetto avanzo di bilancio. L’avvocato e Consigliere comunale Lello Rella ha di recente dichiarato che “la maggioranza Mario Stacca - Luigi Lorusso - Lillino Colonna aveva già impegnato quelle risorse finanziarie, liberate a seguito di una pulizia del bilancio da vecchi crediti e debiti, esclusivamente in opere pubbliche, essendo interessata solamente alla gestione delle relative gare di appalto”. Le cose stanno così?

R.: L'opposizione ha posto in essere gli espedienti più fantasiosi per rallentare i lavori del consiglio, e ciò sulla base di pareri tutt'altro che documentati. Un atteggiamento dannoso per la città, che non rende onore alle intelligenze di cui pure l'opposizione si compone. Documentato è, al contrario, il fatto che la destinazione effettiva dell'avanzo di esercizio debba avvenire in un momento successivo all'approvazione del rendiconto, con atti diversi.. Apprendo ora l'affermazione - gravissima - del consigliere Rella. Conoscendolo, mi stupisce e mi preoccupa. Un'affermazione del genere, se reale e fondata, andrebbe proposta ad altri organi dello Stato, non scagliata nel mezzo di una intervista.

D.: I segnali di crisi continuano a interessare la nostra comunità, almeno in una parte sofferente davvero di povertà materiale. Al di fuori delle autocompiaciute sviolinate moraleggianti di talune figure politiche locali che scambiano la politica per una professione e col sudore del pane quotidiano di rado hanno avuto a che fare, quale idea ha maturato dell’impegno di quest’Amministrazione in favore delle fasce più deboli della popolazione? Si è fatto il necessario o si poteva ancora?

R.: Questa amministrazione ha affrontato il più acuto momento di crisi economica e, di riflesso, di povertà materiale di famiglie che, fino a pochi anni fa, godevano di benessere. Con l'impegno di circa 900.000 euro nel solo ultimo anno, siamo il Comune dell'area che ha compiuto il maggior sforzo in favore dei più deboli. Addirittura, come nessun altro, abbiamo coraggiosamente anticipato, con le casse comunali, i fondi relativi al contributo affitti, bloccati in Regione. Fatti incontestabili. Proseguiremo in tal senso, combinando misure che favoriscano il reimpiego dei cittadini che hanno perso il posto di lavoro e l'avvio dei giovani che ancora aspirano alla prima occupazione.

D.: Ci parli di questa città. Una recente conferenza al pubblico, tenutasi qualche sera fa in piazza Repubblica, ha chiarito una volta per tutte quanto poco sia stato, dal secondo Dopoguerra fino ad oggi, il rispetto del potere politico locale nei confronti del cittadino altamurano, ridotto alla miserevole quota dello 0,5 mq di verde per testa, contro i 984 mq della vicina Matera per fare un esempio. Sarà mai possibile una svolta nell’atteggiamento vero che i residenti della politica locale portano a quelli che dovrebbero essere diritti scontati, in quanto minimi, dentro qualunque contesto civile europeo?

R.: Condivido pienamente. Altamura paga l'eredità di un passato, neanche troppo remoto, in cui il rapporto tra iniziativa edificatoria e pianificazione degli spazi di vivibilità è stato squilibrato. Necessita il decongestionamento del centro, progressivamente liberandolo dal cemento. Tra le misure in programma, possiamo annoverare la delocalizzazione dei plessi scolastici, oltre alla dotazione di aree verdi attrezzate in tutte le periferie. Non possiamo dimenticare, inoltre, il PIRP -le cui vicende sono purtroppo complicate- che donerebbe alla città un parco urbano di circa cinque ettari. Un privilegio di cui godono capitali europee.

D.: Tornare a credere nella politica si può? Di fronte al fenomeno di Grillo e del dilagante astensionismo, qual’è la ricetta che “Forza Italia” porrà in campo nel prossimo futuro? C’è margine per una nuova impostazione del centro-destra nazionale e, cioè, per una sua rinascita, oppure l’effetto Renzi è destinato a far proselitismo anche a casa di Berlusconi?

R.: Credere nella politica è un dovere, proprio nei momenti più difficili. E se tra i politici non si trova nessuno in cui credere, è necessario credere in sé stessi e proporsi alla comunità. Forza Italia, soprattutto nelle prime mosse, si è fatta interprete di questo spirito. Deve tornare a rappresentare, nello schieramento, l'Italia volenterosa ed intraprendente, tenace ed ottimista. I giovani, i professionisti, le piccole e medie imprese e gli uomini e le donne che, con talento e sacrificio, le rendono grandi. Oggi, serve selezionare una nuova classe dirigente, legata al territorio, e leadership riconosciute dal basso. Fatto questo, batteremo Renzi con la forza dei fatti. Sotto i suoi spot, già si vede la sostanza: tasse, tasse, tasse.



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