Consiglio regionale: sì al riordino Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata

BARI - Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale la legge per il riordino dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata.
Il provvedimento - che adegua e sostituisce il precedente ddl n. 2/2013 - prevede l'abrogazione della Legge Regionale della Puglia n. 39/1980 e disciplina le modalità gestionali, organizzative e di funzionamento dell’Istituto.

L’Ente, che svolge attività di ricerca scientifica sperimentale, di accertamento dello stato sanitario degli animali e di accertamento della salubrità e sicurezza dei prodotti di origine animale e vegetale, garantisce alle Regioni Puglia e Basilicata e alle relative Asl, il supporto tecnico scientifico per le attività in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria. Le attività, individuate sulla base degli indirizzi programmatici definiti d'intesa dalle due Regioni, sono espletate in raccordo con i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali, con l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) e con le altre strutture e servizi di ricerca sperimentale zootecnica presenti sul territorio.

L’Istituto si occupa inoltre di erogare prestazioni a terzi, attraverso la stipula di convenzioni o contratti di consulenza le cui tariffe sono definite d'intesa tra le due Regioni, in base ai criteri stabiliti con decreto dal Ministero della Salute.

L’ente di ricerca ha sede legale a Foggia, ed è articolato in strutture territoriali dislocate nelle due regioni. Gli organi di governo sono il Consiglio di Amministrazione e il Direttore Generale che provvedono alla revisione dello Statuto e all’approvazione del Regolamento per l'ordinamento interno dei servizi dell'Istituto.
Il testo disciplina la gestione delle risorse umane, finanziarie, patrimoniali e contabili dell'Istituto e affida ed entrambe le Regioni i poteri di vigilanza e controllo.
Trattandosi di un istituto interregionale, le disposizioni del provvedimento produrranno effetti a partire dall’entrata in vigore dell’ultima delle due leggi regionali (quella di Puglia e quella di Basilicata) approvate in materia.

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