“I partiti del centrosinistra non possono permettersi di dividersi su tutto, mentre è il Paese ad essere spaccato, tagliato in due dalla desertificazione economica e umana del Mezzogiorno. Basta con le liti di condominio, i cittadini vogliono sapere qual è il nostro progetto per risollevare l’Italia e ridare speranza al Sud, ai giovani, ai lavoratori, alle donne e agli anziani ”. È il monito severo di Onofrio Introna. Il presidente del Consiglio regionale della Puglia legge con preoccupazione i dati appena diffusi dallo Svimez. “Offrono un’immagine angosciante, quella di un Sud dove si è ripreso ad emigrare, si fanno sempre meno figli e la povertà cresce senza freni: le famiglie totalmente indigenti sono aumentate di due volte e mezzo in cinque anni”. Nel Meridione si concentra l’80% delle perdite di posti di lavoro e il Pil è crollato del 3,5%, oltre il doppio rispetto al Centro-Nord (-1,4%).
“Se noi del centrosinistra per primi non prestiamo ascolto a questi segnali angoscianti, la partita può dirsi persa. E non ce lo possiamo consentire”.
L’attenzione di Introna si rivolge alla realtà regionale. “La crisi ci aggredisce, malgrado tutte le politiche efficaci e innovative messe in campo dalla Regione. La Puglia arretra meno, ma arretra. Se di fronte a questo quadro non ci fermiamo per una pausa di riflessione, ci assumeremo responsabilità gravissime. Non possiamo rispondere ai problemi della gente con le fiammate improvvise intorno a un nome alle primarie o con le polemiche sui prescelti. Né possiamo consentire che le primarie perdano il loro connotato distintivo di festa della partecipazione democratica per degradare a campo di regolamento di conti all’interno di ciascun partito”.
I pugliesi hanno bisogno di essere rassicurati sul loro futuro, su quello della nostra economia, dell’occupazione, delle scelte ambientali, “ma ad oggi vedono le forze politiche abbandonarsi a polemiche stucchevoli invece di mettersi al lavoro sui problemi. Non titoli ad effetto sui quotidiani, non risse a mezzo stampa: vogliono fatti, progetti, idee dalla classe dirigente del centrosinistra. I pugliesi ci chiedono coesione, unità, confronto utile – insiste Introna – dobbiamo renderci conto che questo modo distratto di affrontare il momento più difficile che una comunità abbia mai vissuto dal secondo dopoguerra rischia di finire per cancellare i risultati del buon governo Vendola”.
Basta con le polemiche, basta con i bracci di ferro, “ciascun partito della coalizione progressista si faccia carico delle proprie responsabilità e si impegni a non altro che a definire una proposta programmatica su cosa intende fare, insieme, per la Puglia e ad indicare il proprio candidato alle primarie”.
Tenere distinte le questioni politiche nazionali da quelle pugliesi: è un’altra sollecitazione di Introna. “In Puglia dobbiamo difendere, consolidare e, auspicabilmente, allargare la coalizione di centrosinistra che con Vendola ha assicurato dieci anni stabilità politica. Le vicende romane, i riflessi della grave crisi economica, non hanno consentito finora una valutazione comune e un impegno unitario dei partiti di centrosinistra, anche per la mancata condivisione del governo di larghe intese. Quest’ultimo aspetto non può portare in Puglia – conclude il presidente - ad una rottura del patto tra SEL e PD, che rappresentano due pilastri insostituibili del centrosinistra regionale”.
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