TARANTO - Il tema dell'immigrazione al centro dell'agenza politica ed istituzionale pugliese. Il presidente del Consiglio Onofrio Introna ha comunicato l'assenza del ministro Angelino Alfano, impossibilitato per impegno internazionali legati alla presidenza italiana dell'unione europea. E' quanto ha riferito il primo cittadino di Taranto, Ippazio Stefano, grato al Consiglio regionale della Puglia per aver voluto ascoltare la voce di chi tutti i giorni fa i conti con questa emergenza. "Noi tarantini - ha detto - stiamo accogliendo a braccia aperte queste persone che vengono a cercare la salvezza dagli orrori della guerra".
Sono transitate a Taranto piu' di 7000 persone, ne sono rimaste ad oggi 500. "Da soli non ce la possiamo fare - ha detto Stefano - siamo pronti a fare tutto anche a costo di sacrifici, non ci tireremo indietro, ma siamo grati alla Regione per l'interesse e per quello che potra' fare per aiutare la mia citta' e queste persone". Il presidente del consiglio Introna ha lanciato una ipotesi di incontro a Lampedusa e Taranto con il Governo nazionale durante il periodo del semestre europeo per poter sensibilizzare l'Europa, "per indurla - ha sottolineato - ad osservare da vicino quanto accade nel Mediterraneo. Un modo non solo simbolico ma concreto per scuotere le coscienze di un continente distratto, troppo lontano, troppo a lungo assente, quasi spaventato, chiuso in un egoismo che contrasta in modo stridente con la tradizionale sensibilita' dell'Europa nei confronti dei diritti umani".
Sono transitate a Taranto piu' di 7000 persone, ne sono rimaste ad oggi 500. "Da soli non ce la possiamo fare - ha detto Stefano - siamo pronti a fare tutto anche a costo di sacrifici, non ci tireremo indietro, ma siamo grati alla Regione per l'interesse e per quello che potra' fare per aiutare la mia citta' e queste persone". Il presidente del consiglio Introna ha lanciato una ipotesi di incontro a Lampedusa e Taranto con il Governo nazionale durante il periodo del semestre europeo per poter sensibilizzare l'Europa, "per indurla - ha sottolineato - ad osservare da vicino quanto accade nel Mediterraneo. Un modo non solo simbolico ma concreto per scuotere le coscienze di un continente distratto, troppo lontano, troppo a lungo assente, quasi spaventato, chiuso in un egoismo che contrasta in modo stridente con la tradizionale sensibilita' dell'Europa nei confronti dei diritti umani".