Ilva: Vendola, persi 2 anni
"Spero che non si stia andando verso lo schianto" perché "il rischio è' che rimangono inevasi i problemi ambientali e la perdita di 20.000 posti di lavoro". Così il governatore della Puglia Nichi Vendola conversando con i cronisti alla Camera, a riguardo del nuovo decreto sull'Ilva approvato dal consiglio dei ministri.
Temo che si siano "persi due anni, gli interventi sono rimasti al palo" per troppa "improvvisazione e sciatteria". Poi per quanto riguarda le risorse dei Riva, secondo il governatore pugliese c'è stata "superficialità".
“Se è vero come si dice che l’Ilva è un sito strategico di interesse nazionale – ha sottolineato il Presidente della Regione Puglia - è giunto il momento di chiederci se non si debba prevedere un intervento della Cassa Depositi e Prestiti per finanziare, con un prestito oneroso, quel Piano Ambientale che corre il rischio di rimanere ancora al palo perchè privo di fondi. Gli unici veri argomenti che potrebbero aiutare il Paese a condividere un approccio costruttivo nei confronti del destino della grande fabbrica sono questi: quale futuro per la siderurgia nazionale e come trovare il punto di equilibrio tra i principi costituzionali di produzione, salute, ambiente e lavoro. Questi temi sono completamente assenti dal dibattito pubblico ed istituzionale con il risultato che sia Taranto che tutti gli altri territori interessati dalle grandi produzioni industriali, restano senza una risposta netta e perdono ogni giorno fiducia nei confronti di tutte le istituzioni di governo. Ci sono molte domande - ha concluso Vendola - che inducono a chiedere al governo di convocare un tavolo che, con un chiaro indirizzo politico, affronti il problema con la necessaria e profonda riflessione tecnico-giuridica”.
Temo che si siano "persi due anni, gli interventi sono rimasti al palo" per troppa "improvvisazione e sciatteria". Poi per quanto riguarda le risorse dei Riva, secondo il governatore pugliese c'è stata "superficialità".
“Se è vero come si dice che l’Ilva è un sito strategico di interesse nazionale – ha sottolineato il Presidente della Regione Puglia - è giunto il momento di chiederci se non si debba prevedere un intervento della Cassa Depositi e Prestiti per finanziare, con un prestito oneroso, quel Piano Ambientale che corre il rischio di rimanere ancora al palo perchè privo di fondi. Gli unici veri argomenti che potrebbero aiutare il Paese a condividere un approccio costruttivo nei confronti del destino della grande fabbrica sono questi: quale futuro per la siderurgia nazionale e come trovare il punto di equilibrio tra i principi costituzionali di produzione, salute, ambiente e lavoro. Questi temi sono completamente assenti dal dibattito pubblico ed istituzionale con il risultato che sia Taranto che tutti gli altri territori interessati dalle grandi produzioni industriali, restano senza una risposta netta e perdono ogni giorno fiducia nei confronti di tutte le istituzioni di governo. Ci sono molte domande - ha concluso Vendola - che inducono a chiedere al governo di convocare un tavolo che, con un chiaro indirizzo politico, affronti il problema con la necessaria e profonda riflessione tecnico-giuridica”.