Il Parlamento europeo, in sessione plenaria, ha approvato la nomina di Jean Claude Juncker come presidente della Commissione europea con 422 voti a favore, 250 contrari. Lo ha comunicato il presidente Martin Schulz precisando che sono stati 729 i votanti. La maggioranza richiesta era di 376 sì.
"Il giorno che viviamo oggi si scrive in modo storico nel libro della storia della Ue". Così Schulz nella conferenza stampa dopo il voto di fiducia che ha eletto Juncker presidente. Aggiunge definendo il processo di nomina un "passo storico per le democrazia europea".
"Rinunciamo al nazionalismo" perché in Europa "si vince e si perde tutti insieme": così Juncker nel suo discorso in plenaria invitando leader e parlamentari a "non dire 'sì' a Bruxelles e 'no' in altri luoghi". "Le energie rinnovabili sono la premessa per l'Europa del domani", ha detto ancora nel suo discorso davanti alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
Juncker ha spiegato che "il Patto di stabilità non lo modificheremo" perché "la stabilità è stata promessa con l'introduzione della moneta unica" e "io non violerò questa promessa" ma il vertice di giugno "ha constatato che ci sono margini di flessibilità che devono essere utilizzati: lo abbiamo fatto nel passato e lo faremo anche di più nel futuro".
"Creeremo un governo economico" della Ue che dovrà essere "rigorosa con le riforme strutturali" e si dovrà "riflettere a stimoli finanziari" per "accompagnarle" con la creazione di "una capacità di bilancio propria dell'Eurozona", ha aggiunto Juncker auspicando un "rappresentante unico" per l'Euro nelle istituzioni di Bretton Woods.
Il neopresidente della Commissione Europea si e' impegnato a realizzare un piano per la crescita e l'occupazione da 300 miliardi di euro in tre anni.
"Il giorno che viviamo oggi si scrive in modo storico nel libro della storia della Ue". Così Schulz nella conferenza stampa dopo il voto di fiducia che ha eletto Juncker presidente. Aggiunge definendo il processo di nomina un "passo storico per le democrazia europea".
"Rinunciamo al nazionalismo" perché in Europa "si vince e si perde tutti insieme": così Juncker nel suo discorso in plenaria invitando leader e parlamentari a "non dire 'sì' a Bruxelles e 'no' in altri luoghi". "Le energie rinnovabili sono la premessa per l'Europa del domani", ha detto ancora nel suo discorso davanti alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
Juncker ha spiegato che "il Patto di stabilità non lo modificheremo" perché "la stabilità è stata promessa con l'introduzione della moneta unica" e "io non violerò questa promessa" ma il vertice di giugno "ha constatato che ci sono margini di flessibilità che devono essere utilizzati: lo abbiamo fatto nel passato e lo faremo anche di più nel futuro".
"Creeremo un governo economico" della Ue che dovrà essere "rigorosa con le riforme strutturali" e si dovrà "riflettere a stimoli finanziari" per "accompagnarle" con la creazione di "una capacità di bilancio propria dell'Eurozona", ha aggiunto Juncker auspicando un "rappresentante unico" per l'Euro nelle istituzioni di Bretton Woods.