La donna, forza e mistero: è l’arte di Claudia De Blasi

di Francesco Greco. SALVE (Le) – La donna in tutta la sua ricchezza dialettica e semantica è la protagonista della pittura di Claudia De Blasi (Sala Convegni del Comune di Salve, via Roma, vernissàge il 27 luglio, sino al 5 agosto). Forza e mistero, energia e coscienza di sé, coraggio e passione: tutte le interfacce della proprio ruolo storico in cui si trasfigura un matriarcato sottinteso, aggiornato al III Millennio, che parte dalla figliolanza, cioè dalla mission di dare, trasmettere la vita affinché le generazioni continuino a inoltrarsi nel tempo per dominarlo, per arricchirlo con la grazia, la bellezza, la sapienza, l’intelligenza, non per competere con l’uomo, bensì per interagire con lui e completarsi a vicenda.

30 opere con un denominatore comune: un intimismo femminile forte, marcato, molto moderno, nel cuore del XXI secolo, in sintonia con la realtà di oggi in cui la donna è protagonista della nostra epoca e della Storia. Back to future: un ritorno al passato, a ben vedere: alla piena coscienza del ruolo che la donna aveva nelle grandi società matriarcali dei millenni passati, nella preistoria.
Il pensiero non può non correre a Bavota (Parabita), l’antica città messapica, alle due “Veneri”, il prezioso ritrovamento in una grotta di rarissime statuine dell’epoca. Fianchi larghi, seno abbondante: il topos della donna-madre consapevole che il primo compito della sua esistenza è quello di procreare e di continuare la specie.

Per cui le donne della pittrice pugliese marcano un legame molto intenso - magari anche inconscio, nel senso che ci sono elementi, sensazioni, percezioni che ci portiamo nel dna – con le donne del passato e in particolare con le “Veneri” e quindi con la terra dove Claudia De Blasi è nata e vive.
Incastonare un artista in una corrente, in questo caso pittorica, è sempre un’operazione arbitraria e se vogliamo anche violenta. Il suo compito essenziale consiste nella comunicazione, il dialogo con noi che osserviamo, il confronto con il mondo e col tempo. Un artista è grande solo quando riesse a declinare una sua poetica, delineare una propria personalità il più originale possibile, a tracciare un’identità propria.
Ciò detto, va aggiunto però che l’artista ha una sua formazione, che emerge in automatico. Per Claudia De Blasi possiamo dire che parte dal figurativo per poi contaminarsi di surrealismo (la ragazza incinta che esce dal nido si può leggere anche come una citazione di Casorati: con la ragazza che affronta il mondo con la sua intelligenza e cultura) e giungere a una propria estetica, una cifra del tutto personale che la contraddistingue. Una password che usa per comunicarci dei messaggi molto pregni e forti, sempre con la donna e la sua coscienza al centro del mondo, dell’universo, del tempo.

L’artista di avvale di un’ottima tecnica che rende il messaggio che vuol consegnarci più suggestivo e intrigante, grazie anche alla sapiente resa cromatica. La formulazione dei volumi è solo un altro degli aspetti qualificanti e caratterizzanti del suo approccio alla tela (ragazza col palloncino). Ma delizioso e denso di pathos è anche il grande equilibrio con cui lavora il colore, l’armonia fra i colori caldi (rosso e marrone: guarda caso il colore della terra in cui vive, che emerge dal dna e dalla sua anima) e i colori freddi (l’azzurro e il celeste: il cielo e il mare nel cadenzare dolce delle stagioni del Sud, altro atout che fa tutt’uno con la sua grande sensibilità. Soluzioni in cui (donna con la mano sul mento) par di intravedere la suggestione delle avanguardie del ‘900 (Tamara de Lempitzca). Mentre nell’opera suddetta (la ragazza incinta che esce dal nido) De Blasi vuol mettere l’accento sul fatto che la madre-matrice che consente alle generazioni di proseguire il cammino, realizza se stessa donando al mondo un figlio: non un limite, dunque, ma l’inizio della vita, un atto d’amore e di generosità nella pienezza del proprio essere. Una pittura, in definitiva, che attraverso un simbolismo forte e a tratti ingenuo, naif, ci comunica la visione di una donna consapevole del suo ruolo e della sua energia sin da piccola (bambina seduta). Che poi sprigionerà tutta la sua magia quando abbandonerà il nido per camminare da sola, con coraggio, nelle strade del mondo, per illuminarlo col suo sorriso e arricchirlo con la sua grande forza e intensa creatività: col suo amore.

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