Milan, buona la prima: Inzaghi plasma la sua giovane creatura, aspettando la ciliegina dal mercato

di Luca Losito - Tutto procede per il meglio in casa Milan: la prima amichevole vinta, il credo tattico d'Inzaghi che comincia a raccogliere i primi consensi e l'unità d'intenti tra dirigenza e allenatore, che visto ciò che succede simultaneamente in casa dei Campioni d'Italia della Juventus, non è poco. I rossoneri sono determinati a scalare il “ranking” della Serie A, con l'umiltà di chi sa di essersi piazzato 8° e di avere tanto da dimostrare.

Il successo sul Renate per 2-0, con tanti giovani in formazione, è però indicativo fino a un certo punto. In ogni caso, gli spunti interessanti non mancano: a partire dal primo sigillo di El Shaarawy, uno dei più positivi in tutto il corso del match e l'uomo da cui ripartire per depennare la scorsa annata, arrivando al gol di Saponara, che ha disputato una prova in crescendo nell'inedito ruolo di mezzala che li ha cucito addosso SuperPippo. Dicevamo del credo tatttico, quel 4-3-3 di allegriana memoria, sul quale si punta senza esitazioni: è l'ideale per il Faraone, Menez, Niang, e per l'eventuale ciliegina di mercato tanto attesa. Cerci, Lavezzi, o addirittura il più defilato talento madridista Isco.

Nomi che allettano, in un progetto che ha riportato i giovani al centro di tutto. Giusto così: bilancio e vocazione internazionale dei rossoneri impongono questa scelta. Non ci sono altre strade. Anche al Mondiale (James Rodriguez, Götze, De Bruyne, il “nostro” Verratti e tanti altri), i protagonisti principali sono stati proprio loro. Tutti rigorosamente over '90, con quel misto d'incoscenza e talento spesso decisivo (vedasi la zampata del classe '92 teutonico che ha risolto una finale destinata ai rigori al 113'). L'ideale perfetto su cui ricreare il nuovo Milan e, magari, anche un nuovo ciclo di successo.



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