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Si gioca nella capitale, Brasilia, all’Estadio National.
Molti cambi tra le file del Brasile con Maxwell che esordisce dal primo minuto e un inedito tridente d’attacco formato da Willian, Ramires e Jo. Quest’ultimo sostituisce il criticatissimo Fred, autentico caprio espiatorio (ma non solo lui a dire la verità) del naufragio verdeoro in questa competizione.
Van Gaal, che non ci ha pensato due volte a definire la finalina “inutile” (e come dargli torto) schiera il giovane Clasie e De Guzman sulla linea della mediana in sostituzione degli acciaccati Snejider e De Jong.
Nonostante stimoli e ambizioni siano stati ragionevolmente sedati, il match è comunque pimpante e divertente.
L’Olanda passa immediatamente in vantaggio al terzo minuto. Contropiede letale: sciagurata lettura difensiva di David Luiz e Robben viene steso da Thiago Silva fuori l’area di rigore; l’arbitro, che erroneamente non espelle l’ex centrale del Milan, fischia il penalty . Della battuta dagli undici metri se ne incarica Van Persie che supera Julio Cesar.
Al 16esimo il raddoppio: percussione sull’out di destra di De Guzman, servito da un indemoniato Robben, traversone in area malamente respinto da Luiz che regala il pallone al difensore Blind che controlla col mancino e scaraventa la sfera col destro sotto la traversa.
I brasiliani rivedono i fantasmi del Mineirao. Fortunatamente la compagine carioca non va nel pallone e la risposta emotiva è soddisfacente. Tuttavia i soli Oscar e Maicon, autentici trascinatori, creano le occasioni da gol più pericolose senza però riuscire ad accorciare le distanze.
Squadre negli spogliatoi sul punteggio di 2 a 0.
Brasile più intraprendente nella ripresa, in virtù anche degli ingressi di Hulk e Hernanes. I padroni di casa non ci stanno a lasciare il torneo con l’ennesima umiliazione ma, malgrado ce la mettano tutta, stentano terribilmente a creare palle gol effettive e per poco Robben non segna la terza rete in ripartenza. Bravissimo in questa occasione Thiago Silva a murarne la conclusione.
La selecao è anche sfortunata quando Oscar viene palesemente atterrato in area dal difensore Blind ma il giudice di gara lo ammonisce per simulazione.
Prestazione a dir poco negativa dell’arbitro algerino Hajmoudi.
Al 91esimo arriva anche il sigillo finale di Wijnaldum che impreziosisce il suo splendido Mondiale col 3 a 0 conclusivo. Assist di Janmaat e piattone destro del talentuoso centrocampista del Feyenord.
Finisce con un ulteriore delusione il percorso mondiale del Brasile che si deve accontentare, dunque, di un poco accattivante quarto posto. La notizia peggiore è che la rete di Wijnaldum è la 14esima subita in questa edizione: record negativo di tutti i tempi per la selezione brasiliana nella manifestazione iridata.
L’Olanda vince la finalina, una magra consolazione. Van Gaal, prossimo allenatore del Manchester United, ha però messo in campo una squadra compatta, tecnica ma soprattutto giovane, pronta a maturare e migliorare in vista degli Europei in Francia nel 2016.
Domani sera questo emozionante e vibrante Mondiale chiuderà il sipario, non prima della finalissima tra Germania e Argentina dove sul campo ci sarà almeno un italiano: si tratta di Nicola Rizzoli che ha vinto la concorrenza di Webb per arbitrare la partita più importante del pianeta.
MIGLIORE IN CAMPO: ROBBEN (7)
E’ stato uno dei giocatori che ha più brillato in questo Mondiale. Oggi si procura il calcio di rigore e propizia le altre due reti fornendo i palloni agli assistmen De Guzman e Janmaat. Tra i dieci candidati a vincere il Pallone d’oro dei Mondiali, Aryan Robben è sicuramente uno dei più papabili assieme all’attuale capocannoniere James Rodriguez, in attesa naturalmente dei più attesi Muller e Messi in campo domani nella finale del Maracanà.