Con le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Galletti, che ha aperto alla possibilità delle trivellazioni petrolifere off-shore pur in mancanza di qualunque tipo di disegno energetico nazionale, è entrato nel vivo lo scontro politico legato a due diverse visioni di sviluppo: una tradizionale, legata alla svendita dei territori in cambio di pochi quattrini, e un’altra più sostenibile, legata alla rivalutazione delle energie rinnovabili e pulite.
Lo avevamo già sottolineato proprio all’indomani della notizia delle nuove istanze presentate al largo delle coste pugliesi dalla Global Petroleum Limited: dai territori non si passa più. In un crescendo che sta coinvolgendo ora anche la Basilicata, ma sempre più soprattutto la Puglia.
La pazienza per l’attesa di risposte soddisfacenti sta finendo.
E sta finendo anche il periodo delle mezze verità . Anzi, proprio l’atteggiamento non dialogante dei neo-ministri del Governo Renzi, esige risposte sempre più concrete e drastiche da parte dei territori.
E se la Regione Puglia non si è fatta attendere, diffondendo rapidamente come mai in precedenza la notizia della ricezione degli avvisi e approvando un nuovo Odg con richiesta di sospensione, anche i territori bollono. Ed esigono risposte urgenti e concrete da parte dei propri rappresentanti istituzionali.
Il Comitato “No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili” proprio in virtù delle precedenti esperienze (un’istanza della Northern Petroleum fu bloccata da un ricorso al TAR presentato dal Comune di Ostuni e altri), ritiene indispensabile – afferma la portavoce Silvia Russo – che quantomeno i Sindaci dei comuni interessati dalle attività della GP (Giovinazzo, Bari, Mola di Bari, Polignano, Monopoli, Fasano, Ostuni, Carovigno, Brindisi, Molfetta, San Pietro Vernotico, Torchiarolo) attivino, con la massima urgenza, un tavolo congiunto per la presentazione comune delle osservazioni (che scadono il 4 agosto prossimo) e per l’individuazione di eventuali carenze normative nella documentazione presentata, anche attraverso la nomina di professionisti specifici.
Riterremo politicamente grave il mancato avvio di un percorso specifico di questo tipo o la mancata partecipazione di alcuni a questo tavolo, tale da ritenerlo un chiaro incipit di segno opposto.
Le numerose assemblee pubbliche spontaneamente sorte in questi giorni (Molfetta, Giovinazzo, Bari) anche in città ancora non protagoniste del movimento, e con le quali il Comitato “No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili” ha avviato percorsi di confronto e collaborazione, indicano chiaramente il pensiero delle popolazioni.
Come Comitato No Petrolio, stante la perdurante significativa assenza di qualunque tipo di segnale positivo da parte delle segreterie nazionali dei principali partiti politici, continuiamo a proseguire la via della proposta alternativa, attraverso momenti di confronto con i principali movimenti regionali tesi - come ha ribadito pochi giorni fa il presidente Onofrio Introna- al “coordinamento di tutte le esperienze maturate in questi anni da movimenti e associazioni”. Assieme a queste realtà parteciperemo all’Assemblea No Triv, che si terrà a Crotone il 12 e 13 luglio prossimi e nella quale si discuterà degli enormi rischi legati alla modifica del Titolo V della Costituzione proposta dal Governo Renzi, attraverso la quale si estrometteranno definitivamente le amministrazioni regionali e territoriali da qualunque decisione strategica, in primis quelle energetiche.
Sperando, fino a quel giorno, di portare con noi la ferrea volontà dei Sindaci di combattere sul tema.
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