“Prestazione da 5 mila euro, ma poi se ne pagano 66 mila. Succede alla Asl di Bari”

BARI - “Si svolge il servizio di pulizia e sanificazione di presidi ospedalieri e uffici per un totale di 5.454 euro, ma poi si finisce per pagare ben 66 mila euro. Incredibile, eppure succede alla Asl di Bari”. Lo dichiara in una nota il Consigliere regionale del Pdl-Fi, Giammarco Surico.

“Con delibera del direttore generale n.1477 del 30 luglio 2013 infatti – prosegue - l’azienda sanitaria barese ha saldato quando stabilito in via transattiva con una società che eroga servizi di pulizia. La prestazione di 5.454 euro, eseguita fino al 30 novembre del 2011, non è stata pagata prontamente dall’azienda. Nel 2012 quindi, come si evince dalla stessa delibera, la ditta in questione ha emesso fattura di 5.454 euro più 77.046 mila euro di interessi in mora e iva, per un totale di…82,500 mila euro! Cifra che poi è stata ridotta con una transazione per arrivare, appunto, a 66 mila euro circa. Se fosse vero e non ci fossero errori nella delibera, si tratterebbe di uno scandalo: nemmeno gli usurai utilizzano un tasso di interesse del genere. Se, invece, si trattasse di un errore, allora forse sarebbe peggio, perché vorrebbe dire che il direttore generale della Asl firma delibere redatte da dirigenti incompetenti o superficiali e, così, chissà che altro firma di solito! Un episodio su cui è doveroso fare chiarezza perché rappresenterebbe uno sperpero vergognoso sulle spalle dei cittadini pugliesi, ma che indica chiaramente il caos in cui versa tutta la sanità regionale. Basti pensare agli ospedali inaugurati come quello della Murgia, dove ora il numero dei ricoveri è tanto basso da potersi contare sulle dita; oppure allo stato delle strutture, al personale ridotto allo stremo, ai servizi sempre più scarsi e inefficienti”.

“Insomma, la lista è lunga e non ci stanchiamo di denunciarlo. Ma apprendere di un pagamento di 66 mila euro a fronte di una fattura iniziale di 5.454 euro – conclude Surico - crediamo spieghi chiaramente il grado di fallimento nella sanità (e non solo) di questa Giunta regionale”.

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