di Mauro Guitto - Taranto continua a mobilitarsi anche dopo la manifestazione di protesta del 13 Luglio 2014 sulla spiaggia di Lido Azzurro, alle porte di Taranto cui hanno partecipato tante associazioni ambientaliste e di liberi cittadini che a loro volta hanno coinvolto i bagnanti che non erano ancora a conoscenza del grave problema creando insieme a loro una catena umana.
Il 27 Luglio alle ore 10.30 è infatti prevista un’altra manifestazione di protesta in viale del Tramonto sulla spiaggia di San Vito a pochi chilometri dalla città.
Lo scopo, manco a dirlo, anche questa volta è di sensibilizzare la popolazione sul problema.
La manifestazione sarà preceduta il 18 Luglio alle ore 18 al Parco Archeologico delle Mura Greche di Taranto per ascoltare eventuali idee nuove e proposte dai cittadini che vorranno partecipare.
Ricordiamo ancora una volta che il porto di Taranto già riceve navi cariche di petrolio proveniente dall’altro giacimento lucano della Val d’Agri e che il progetto Tempa Rossa comporterebbe l’aumento del traffico navale annuo di circa 100 unita, dalle attuali 45 alle 140 petroliere (peraltro senza nemmeno un minimo ritorno economico per Taranto) con il conseguente aumento dei fattori di rischio ambientali e sanitari in caso di incidenti, disciplinati nella direttiva Seveso e del molto probabile rischio di versamenti di idrocarburi.
A tal proposito, ad oggi non esistono strumenti e metodi che consentano di pulire completamente il mare da eventuali sversamenti di petrolio.
Intanto ieri anche il Comune di Taranto si è riunito in Consiglio comunale esprimendo il proprio no al progetto approvando tre documenti (che invierà entro il 17 Luglio al Governo nazionale che ne ha richiesto il parere entro il 30 Luglio) nel quale il Sindaco Stefàno, Consiglio e Giunta si impegnano ad approvare la variante di piano regolatore a garanzia e tutela della sicurezza della popolazione tarantina e quindi a esprimere parere negativo alla variante del piano regolatore per la realizzazione di Tempa Rossa con cui è in contrasto. Il Comune considera il progetto incompatibile con con gli obiettivi di sviluppo di traffico merci e passeggeri/turistico che invece si auspica per il futuro per la realtà portuale.
Abbiamo intervistato Fulvia Gravame di PeaceLink cui abbiamo chiesto il pensiero suo e di PeaceLink sugli ultimi sviluppi della vicenda.
«Sono e siamo moderatamente soddisfatti. L'energia è considerata dal Governo una materia troppo importante per subire ritardi a causa del no del comune. Per es, Renzi ha dichiarato che in Basilicata si bloccano le trivellazioni per 3-4 comitatini e che si sente imbarazzato ad andare in Europa in queste condizioni.
Temiamo che cerchino di superare la resistenza del Comune e che nella conferenza dei servizi del 30 Luglio il Governo decida in altro modo e che emani un decreto per sistemare la questione a favore di Tempa Rossa.
Le scelte che sta facendo il Governo Renzi sono in continuità con quelle del governo Monti e e di quello Letta e sono a favore dell'energia ricavata dai fossili. Nello Jonio e nell'Adriatico sono in via di autorizzazione le trivellazioni e sembra che l'opposizione dei comitati locali sia vista con fastidio.
Tra l'altro - sottolinea Gravame - il petrolio estratto in Basilicata non può essere estratto qui perché è di qualità inferiore.
Credo che il sud abbia la possibilità di puntare sul fotovoltaico e di ricavarne tutta l'energia che serve. Parlo di un fotovoltaico moderno sugli edifici moderni, sulle fabbriche, non certo di quello installato nei vigneti.
Ci sono studi di varie università, compresa quella di Bari, che hanno creato pannelli biodegradibili che impattano meno anche quando hanno esaurito il ciclo di vita.
Per Bari esiste il prototipo. Il prof. Gianluca Farinola ha seguito il progetto che è in fase di applicazione tecnologica.
Ho sempre l'impressione - aggiunge - di una certa vaghezza quando sento parlare il Sindaco e gli assessori, come se non chiedessero cose precise.
Se non si chiede al Governo qualcosa di preciso e se non si danno spiegazioni precise del no a Tempa Rossa, il Governo avrà buon gioco.
Bonelli - spiega Gravame - propone di applicare la direttiva Seveso e di approvare la variante del porto per applicare la distanza di sicurezza.
Per me è importante usare argomenti basati su fattori giuridici e scientifici inoppugnabili.
L'altro aspetto è che si sta per dragare il porto per le navi porta container e questo porterebbe finalmente il porto di Taranto a essere commerciale e non solo industriale. Questo porterebbe lavoro alle ditte e ai tarantini.
Se invece ci piazziamo le petroliere, niente porto commerciale, e si prosegue sempre sull’industriale a vantaggio peraltro di ditte esterne come gli spedizionieri che non sono di Taranto, il lucro a chi va?
Il porto commerciale cambia lo scenario ed è già finanziato.. ci sono ritardi, ma i soldi ci sono dunque meglio puntare su questo», conclude Gravame.
Il 27 Luglio alle ore 10.30 è infatti prevista un’altra manifestazione di protesta in viale del Tramonto sulla spiaggia di San Vito a pochi chilometri dalla città.
Lo scopo, manco a dirlo, anche questa volta è di sensibilizzare la popolazione sul problema.
La manifestazione sarà preceduta il 18 Luglio alle ore 18 al Parco Archeologico delle Mura Greche di Taranto per ascoltare eventuali idee nuove e proposte dai cittadini che vorranno partecipare.
Ricordiamo ancora una volta che il porto di Taranto già riceve navi cariche di petrolio proveniente dall’altro giacimento lucano della Val d’Agri e che il progetto Tempa Rossa comporterebbe l’aumento del traffico navale annuo di circa 100 unita, dalle attuali 45 alle 140 petroliere (peraltro senza nemmeno un minimo ritorno economico per Taranto) con il conseguente aumento dei fattori di rischio ambientali e sanitari in caso di incidenti, disciplinati nella direttiva Seveso e del molto probabile rischio di versamenti di idrocarburi.
A tal proposito, ad oggi non esistono strumenti e metodi che consentano di pulire completamente il mare da eventuali sversamenti di petrolio.
Intanto ieri anche il Comune di Taranto si è riunito in Consiglio comunale esprimendo il proprio no al progetto approvando tre documenti (che invierà entro il 17 Luglio al Governo nazionale che ne ha richiesto il parere entro il 30 Luglio) nel quale il Sindaco Stefàno, Consiglio e Giunta si impegnano ad approvare la variante di piano regolatore a garanzia e tutela della sicurezza della popolazione tarantina e quindi a esprimere parere negativo alla variante del piano regolatore per la realizzazione di Tempa Rossa con cui è in contrasto. Il Comune considera il progetto incompatibile con con gli obiettivi di sviluppo di traffico merci e passeggeri/turistico che invece si auspica per il futuro per la realtà portuale.
Abbiamo intervistato Fulvia Gravame di PeaceLink cui abbiamo chiesto il pensiero suo e di PeaceLink sugli ultimi sviluppi della vicenda.
«Sono e siamo moderatamente soddisfatti. L'energia è considerata dal Governo una materia troppo importante per subire ritardi a causa del no del comune. Per es, Renzi ha dichiarato che in Basilicata si bloccano le trivellazioni per 3-4 comitatini e che si sente imbarazzato ad andare in Europa in queste condizioni.
Temiamo che cerchino di superare la resistenza del Comune e che nella conferenza dei servizi del 30 Luglio il Governo decida in altro modo e che emani un decreto per sistemare la questione a favore di Tempa Rossa.
Le scelte che sta facendo il Governo Renzi sono in continuità con quelle del governo Monti e e di quello Letta e sono a favore dell'energia ricavata dai fossili. Nello Jonio e nell'Adriatico sono in via di autorizzazione le trivellazioni e sembra che l'opposizione dei comitati locali sia vista con fastidio.
Tra l'altro - sottolinea Gravame - il petrolio estratto in Basilicata non può essere estratto qui perché è di qualità inferiore.
Credo che il sud abbia la possibilità di puntare sul fotovoltaico e di ricavarne tutta l'energia che serve. Parlo di un fotovoltaico moderno sugli edifici moderni, sulle fabbriche, non certo di quello installato nei vigneti.
Ci sono studi di varie università, compresa quella di Bari, che hanno creato pannelli biodegradibili che impattano meno anche quando hanno esaurito il ciclo di vita.
Per Bari esiste il prototipo. Il prof. Gianluca Farinola ha seguito il progetto che è in fase di applicazione tecnologica.
Ho sempre l'impressione - aggiunge - di una certa vaghezza quando sento parlare il Sindaco e gli assessori, come se non chiedessero cose precise.
Se non si chiede al Governo qualcosa di preciso e se non si danno spiegazioni precise del no a Tempa Rossa, il Governo avrà buon gioco.
Bonelli - spiega Gravame - propone di applicare la direttiva Seveso e di approvare la variante del porto per applicare la distanza di sicurezza.
Per me è importante usare argomenti basati su fattori giuridici e scientifici inoppugnabili.
L'altro aspetto è che si sta per dragare il porto per le navi porta container e questo porterebbe finalmente il porto di Taranto a essere commerciale e non solo industriale. Questo porterebbe lavoro alle ditte e ai tarantini.
Se invece ci piazziamo le petroliere, niente porto commerciale, e si prosegue sempre sull’industriale a vantaggio peraltro di ditte esterne come gli spedizionieri che non sono di Taranto, il lucro a chi va?
Il porto commerciale cambia lo scenario ed è già finanziato.. ci sono ritardi, ma i soldi ci sono dunque meglio puntare su questo», conclude Gravame.