Svimez, Zullo: “urgenti le riforme per far ripartire l'economia”

BARI - “I dati della Svimez ci rammaricano, ma non ci sorprendono: è da tempo che sostengo la necessità di una terapia d’urto per l’economia e soprattutto per il Mezzogiorno”. Lo dichiara il presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Ignazio Zullo. “Il governo Renzi – prosegue - ha dimenticato di inserire nell’agenda di governo il rilancio del Mezzogiorno e dell’economia di tutto il Paese. Nel frattempo, le banche locali cominciano ad organizzare la fuga al Nord, mettendo ancor più a rischio la liquidità delle nostre imprese . Dalla riforma della pubblica amministrazione alla guerra spietata alla burocrazia, la lotta ai dirigenti che non prendono decisioni, la trasferibilità degli assegni, la guerra alle attività a nero e all’immigrazione irregolare. Sono solo alcuni degli interventi urgenti da mettere in campo per dare un segnale a famiglie e imprese. Bisogna agire sulla burocrazia, punendo i dirigenti incompetenti che rallentano le procedure e nominare manager giovani alla guida di aziende pubbliche che abbiano ancora l’ambizione per emergere e lavorare bene. Si deve ridurre al più presto la tassazione perché ormai è ad un livello insostenibile che opprime imprese e famiglie. Si rintroduca, piuttosto, la trasferibilità degli assegni, motore dell’economia. È necessario, poi, dare un segnale di sostegno e fiducia alle imprese e ai professionisti che vengono colpiti da controlli quotidiani da parte degli organi di vigilanza come se lo Stato volesse convincerli ad andare via dall’Italia. Bisogna dare tempi certi nei pagamenti della pubblica amministrazione, i cui lunghi ed ingiustificati ritardi sono spesso causa di fallimenti aziendali. Dobbiamo ripartire anche dalla riforma di leggi che i magistrati sono tenuti ad applicare mettendo i sigilli su ogni cantiere e nuova attività. Sono questi i provvedimenti attesi dai cittadini – conclude - ed è da queste riforme che bisogna cominciare per far ripartire l’economia ed offrire un futuro alle prossime generazioni”.

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