di Daniele Martini - Continua alla grande ad Ostuni la kermesse "Un'emozione chiamata libro": sarà il professor Giuseppe Lupo l’ospite del settimo appuntamento in programma questa sera alle ore 21 nel Chiostro San Francesco.
Lupo presenterà il libro Viaggiatore di nuvole e dialogherà con il professor Ettore Catalano ed il pubblico del Chiostro san Francesco.
L’iniziativa curata direttamente dal neo assessore alla cultura Pierangelo Buongiorno in collaborazione con la Regione Puglia e con la Bottega del Libro, vedrà l’autore confrontarsi con i loro lettori sui temi scelti per la rassegna: “Vecchio e nuovo: generazioni a confronto”, “Plurale femminile” e “I cieli dell’avventura”.
Per quel che riguarda il libro, la storia è ambientata nell’autunno del 1499 quando il giovane Zosimo Aleppo, stampatore d’origine ebraica, lascia Venezia. Scopo del viaggio è trovare le pergamene che un misterioso ragazzo, da tutti chiamato chierico Pettirosso, si porta dietro nelle bisacce. Corrono tante voci sul conto di queste carte: profezie, rivelazioni, memorie… La meta è Milano, ma Zosimo ci arriva tardi, il ragazzo è fuggito. Lo cerca a Mantova, in Francia, nelle terre intorno a Napoli, in Basilicata; gira per città e campagne, cammina dentro le nebbie e nella neve, si innamora di una donna che ha la pelle color d’ambra e gli occhi di una gatta, conosce mercanti, cavalieri, tavernieri, spioni, uomini del clero e di malaffare; si finge pittore, marito, poeta, soldato mercenario pur di ottenere notizie. E la sua missione finisce per diventare l’inseguimento di un’ombra, un’ossessione vagabonda, una scommessa con la sorte. In questa movimentata vicenda di avventure e di visioni, dove si affacciano i volti di Isabella d’Este, Francesco Gonzaga, Gilbert de Montpensier, Leonardo da Vinci, i per-sonaggi si alternano come in una grande giostra, umili e sapienti, astuti e crudeli. E sullo sfondo di un’Italia attraversata da eserciti, sul palcoscenico di un’epoca su cui soffia il vento delle invenzioni e giungono gli echi delle scoperte geografiche, Zosimo si riappropria di un tempo remoto e dimenticato, ritrova il segreto della sua identità. Epico e favoloso come L’ultima sposa di Palmira, in questo nuovo romanzo Giuseppe Lupo racconta una storia che fa sognare il lettore, lo incanta con le suggestioni di una lingua che ricorda l’Oriente delle Mille e una notte, lo accompagna in quel crogiuolo di illusioni e sconfitte, di utopie e speranze che è stata la civiltà del xv secolo.
Per quel che riguarda, invece, Giuseppe Lupo, insegna letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano e Brescia. Predilige il genere del romanzo antropologico con proiezioni visionarie, epiche o picaresche. Sul versante saggistico, ha approfondito la letteratura industriale e le intersezioni tra la letteratura italiana del Novecento e i linguaggi dell’espressività moderna. Dopo aver vinto nel 1988 il Premio Teramo con un racconto inedito, ha esordito nella narrativa con il ro-manzo L’americano di Celenne (Marsilio 2000), con cui nel 2001 ha vinto il Premio Giuseppe Berto e il Premio Mondello opera prima, e nel 2002, in Francia, il Prix du premier roman. Successivamente ha pubblicato i romanzi Ballo ad Agropinto (Marsilio, 2004), La carovana Zanardelli (Marsilio 2008; Premio Grinzane Cavour-Fondazione Carical e Premio Carlo Levi), L’ultima sposa di Palmira (Marsilio 2011; Premio Selezione Campiello e Premio Vittorini) e Viaggiatori di nuvole (Marsilio 2013; Premio Giuseppe Dessì).