Cornacchia (UdC). La svolta per Altamura? “Lavorare sul medio e lungo periodo”

Michele Cornacchia (UdC), 30 anni
di Roberto Berloco - Altamurano, trentenne, laureato in ingegneria, Michele Cornacchia inizia la sua avventura politica nel 2005 come Coordinatore Cittadino dei Giovani “UDC” di Altamura. Nel 2006 è nominato Responsabile del Dipartimento Organizzativo Provinciale dei Giovani “UdC” a seguito del Primo Congresso Provinciale. Nel 2009 è Coordinatore Provinciale dei Giovani “UdC” in Terra di Bari. Nel 2011 diventa Coordinatore Regionale dei Giovani “UdC” in Puglia. A Febbraio 2012 viene eletto nella Direzione Provinciale e nel comitato provinciale a seguito del terzo congresso provinciale. Da febbraio 2014 al viene eletto nel comitato nazionale del partito.


D.: Ingegnere, il secondo mandato di Mario Stacca a Sindaco di Altamura volge a conclusione. Cartellino verde, giallo o rosso?

R.: Invece di vedere la cosa dal punto di vista automobilistico, preferirei vedere la cosa da un punto di vista più nobile come è la politica: e quindi scelgo la scherma, dove i cartellini sono tre e sono giallo, rosso e nero. Io al Sindaco Stacca rivolgerei il cartellino nero, che indica la squalifica. Cosa che spero facciano presto gli Altamurani.

D.: Assodato che c’è una differenza sostanziale, per giunta di elementare comprensione, tra il condividere determinati valori, dunque, rifarsi ad una comune area valoriale e l’appartenere ad uno schieramento elettorale, vogliamo parlare dello stato reale del centro-destra altamurano? A suo parere quanto dell’originario affiatamento e dell’iniziale armonia - e parliamo veramente solo dei giorni precedenti all’affidamento di primi incarichi assessorili e all’assegnazione di precisi ruoli istituzionali - regna ancora in quella che era la coalizione originaria di appoggio al programma di oltre quattro anni fa?

R.: Il centro-destra concreto, fattivo e volitivo che abbiamo visto in azione dal 2005 al 2010 è morto con il 67% conseguito ad Aprile del 2010. Quel risultato ha ubriacato i molti, i quali sono ancora assuefatti e a breve avranno un duro risveglio. Di quel affiatamento non è rimasto che un lento strascinarsi nel mantenere delle posizioni strategiche volte ad un personale aumento di consenso, ispirate ad una concezione padronale e singolare della cosa pubblica, dimenticando che tale logica penalizza il resto della collettività e proprio grazie a questo meccanismo si annienteranno politicamente. Però spero nei tanti giovani che stanno operando in questa maggioranza dando anche buone risposte, per un nuovo inizio.

D.: Dopo l’epurazione di tre Consiglieri comunali che componevano il vostro gruppo di rappresentanza in assise, oggi organici al Governo di Mario Stacca, qual’è la posizione reale dell’”Udc” cittadino rispetto al centro-destra? Per le prossime elezioni Comunali si parla di un’aggregazione di Centro, alternativa ai due schieramenti, con un nome tutto nuovo di candidato a Sindaco pescato nel mare della società civile.

R.: Siamo all’opposizione del Governo Stacca e siamo fieri di aver allontanato i tre Consiglieri Comunali, anche perché noi non vogliamo avere altre responsabilità rivenienti dall’appoggio a questo Sindaco, già abbiamo sbagliato nel rieleggerlo, abbiamo cercato di porre rimedio, cercando di far svoltare la compagine governativa completamente ferma, con una serie di iniziative di carattere politico-amministrativo, alle quali c’è stato un netto rifiuto da parte del Sindaco e dei consiglieri che oggi lo appoggiano compresi i nostri, si vede che avevano in mente l’obbiettivo poi raggiunto di insignirsi del peggior governo da quando c’è l’elezione diretta del Sindaco, tranne poi dopo tre anni ravvedersi ed iniziare a prendere in considerazione quei punti, vedi il provvedimento sulla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. Sul futuro, è chiaro che non possiamo ragionare con chi ha colpe dirette nel aver perso milioni di euro di finanziamenti comunitari, statali, regionali e provinciali. Un esempio su tutti è l’ultimo bando regionale per la fogna bianca, Altamura non ha presentato nessuna progettualità, le zone franche ad esempio, zone dove le imposte sono molto più leggere e ne avrei tanti altri di esempi. Tutte occasioni perse, come anche abbiamo perso l’occasione di non alzare le tasse ad Altamura, tranne che poi lo hanno fatto rendendosi conto che non serviva e lo hanno fatto per un importo di circa cinquanta euro a contribuente altamurano. Altro che ottanta euro di Renzi. E ce ne sarebbero ancora tanti di motivi. Allora per il futuro noi non cerchiamo un uomo, cerchiamo una squadra che abbia forza, grinta e competenza per gridare ad alta voce che Altamura è la seconda città della Provincia di Bari e non l’ultima frazione, mettendo in campo politiche serie di crescita e sviluppo del territorio. Ora le cose da fare le conosciamo tutti, la domanda è chi vuole farle a queste condizioni? Dove ci saranno queste condizioni, lì saremo noi. Una battuta sulla società civile, può essere anche un politico poco importa, la cosa importante è che sappia ascoltare e sia umile, questi sono le richieste sull’uomo.

D.: Uno sguardo al centro-sinistra consiliare cosa le fa concludere?

R.. Hanno svolto un gran lavoro per cercare di dare un senso logico ai provvedimenti illogici di questa maggioranza, portando a casa anche delle vittorie ma spesso grandi mortificazioni, riservate loro da un abissale inesistenza progettuale del centro-destra. Inoltre guardando anche fuori dal Consiglio, vorrei aggiungere che hanno fatto una grande operazione di ringiovanimento delle proprie file, portando entusiasmo e voglia di fare, complimenti quindi ai traghettatori di questa fase, insomma il livello locale rispecchia il livello nazionale, giovani uomini e donne che si impegnano per un futuro migliore, mettendoci la faccia. Nel centro-destra parliamo ancora con consiglieri eletti nel primo mandato Plotino quindi anni 90.

D.: Quale sarebbe il primo consiglio che potrebbe dare al nuovo Sindaco una volta insediato?

R.: Gli direi: non guardiamo ad un progetto politico ed elettorale immediato, ma lavoriamo sul medio lungo periodo. La svolta è lì, la svolta non è nella risposta pre-elettorale ma su una risposta tangibile sempre indifferentemente dal tempo.

D.: Lei è responsabile regionale pugliese del movimento giovanile dell’”Unione di Centro”. Un incarico di forte responsabilità, senza dubbio, ma pure di grande delicatezza: catalizzare la gioventù che si richiama a determinati princìpi verso un percorso di crescita politica. Non è semplice, soprattutto di questi tempi caratterizzati da una forte e giustificata sfiducia della gente verso la classe politica, spesso facendo di tutt’erba un fascio. Qual è la sua filosofia al riguardo?

R.: Ai molti che fanno di tutt’erba un fascio, dico sempre di salire un giorno con me in auto e girare con me la Regione e vediamo se io o tutti i ragazzi che incontro sono uguali a certi farabutti. Qualcuno lo ha fatto e quando ha visto il mondo giovanile dei partiti si è innamorato e ad oltre trenta mi chiede ancora a di poter fare la tessera dei giovani. La sfiducia dei giovani è tanta nei confronti di un certo modo di far politica, ma se gli mostri che ci sono anche altri modi e che hai la schiena diritta capiscono che sei un esempio da seguire e prendono coraggio, mettendosi anche in gioco. L’unica ricetta all’anti-politica è fare, fare bene e per tutti e non, fare male e quando si fa si fa per pochi.

D.: Quale il futuro prossimo per l’”Unione di Centro” ad Altamura? Quali le strategie e quali le progettualità per una sua maggiore presenza all’interno del paese?

R.: Una domanda scontata per chi conosce il nostro agire politico, specialmente nei modi e contenuti, la risposta è andare avanti così, senza timore delle scelte coraggiose che si compiono, non piegando mai la schiena, pensando alla collettività e non ai pochi mantenendo sempre la nostra dignità. Su queste basi solide possiamo costruire un percorso interessante per la Città e noi stessi e lo dimostrano i fatti recenti, naturalmente tutto questo deve passare attraverso avvicendamenti generazionali che sappiano ridare linfa ogni volta che viene richiesta.

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