E' stata ridimensionata dall'ufficio circondariale marittimo di Otranto l'ordinanza di interdizione della balneazione, navigazione e pesca che aveva emesso nel marzo scorso su ampi tratti del litorale delle Marine di Melendugno a causa del rischio di crollo della falesia.
"L’ultima tragedia sfiorata con il crollo della falesia a Campo di Mare, nel Brindisino, è l’ennesimo segnale che questa vicenda non può e non deve essere sottovalutata”. E’ quanto sostiene il presidente del gruppo “La Puglia prima di tutto” alla Regione Puglia, Franco De Biasi.
“Anche questa volta è andata bene – afferma – ma le cronache ci mettono in evidenza che in quella zona, come in molte altre del litorale salentino e dell’intera regione, non sono i divieti a frenare i bagnanti, che in assenza di controllo finiscono spesso col violarli senza rendersi conto del pericolo che accettano di correre. E’ evidente che qualcuno deve farsi sentire”.
Secondo il presidente De Biasi, è la Regione Puglia che deve chiamare a rapporto i singoli Comuni: “Poiché è chiaro che non basta un cartello a tenere la gente al sicuro – spiega – sarebbe forse il caso che dalla giunta regionale giungano direttive stringenti perché siamo nella fase più intensa della stagione. E’ ora che bisogna imporre i controlli, il rispetto delle regole e, se necessario, pesanti sanzioni per chi trasgredisce. Gli smottamenti della falesia sono improvvisi e quasi sempre imprevedibili. Avevamo già chiesto qualche mese fa, ben prima che cominciasse la stagione balneare, un intervento straordinario che potesse mettere in sicurezza le coste pugliesi ed in particolare quelle del Salento leccese e brindisino. Non è stato evidentemente possibile, ma cerchiamo di non pagare un prezzo troppo alto a queste mancanze. Una regione che può vantare ben dieci bandiere blu non ha certamente bisogno di finire sulle cronache per avvenimenti che non potrebbero non avere nulla a che vendere col sole, col mare e con il divertimento”.
E' quanto rende noto il sindaco, Marco Potì, secondo cui "tale importante risultato è stato raggiunto anche grazie all'attività di studio svolta dal Comune con la consulenza tecnico-scientifica dell'Università di Bari.
“Anche questa volta è andata bene – afferma – ma le cronache ci mettono in evidenza che in quella zona, come in molte altre del litorale salentino e dell’intera regione, non sono i divieti a frenare i bagnanti, che in assenza di controllo finiscono spesso col violarli senza rendersi conto del pericolo che accettano di correre. E’ evidente che qualcuno deve farsi sentire”.
Secondo il presidente De Biasi, è la Regione Puglia che deve chiamare a rapporto i singoli Comuni: “Poiché è chiaro che non basta un cartello a tenere la gente al sicuro – spiega – sarebbe forse il caso che dalla giunta regionale giungano direttive stringenti perché siamo nella fase più intensa della stagione. E’ ora che bisogna imporre i controlli, il rispetto delle regole e, se necessario, pesanti sanzioni per chi trasgredisce. Gli smottamenti della falesia sono improvvisi e quasi sempre imprevedibili. Avevamo già chiesto qualche mese fa, ben prima che cominciasse la stagione balneare, un intervento straordinario che potesse mettere in sicurezza le coste pugliesi ed in particolare quelle del Salento leccese e brindisino. Non è stato evidentemente possibile, ma cerchiamo di non pagare un prezzo troppo alto a queste mancanze. Una regione che può vantare ben dieci bandiere blu non ha certamente bisogno di finire sulle cronache per avvenimenti che non potrebbero non avere nulla a che vendere col sole, col mare e con il divertimento”.