Emanuela Grimalda (intervista), 'Recitare per me è il piacere di cambiare'

di Pierpaolo De Natale - Emanuela Grimalda, per molti Ave - personaggio della nota serie tv "Un medico in famiglia" - a lavoro anche in estate per le riprese di una miniserie Rai e impegnata per il suo nuovo ed imminente spettacolo teatrale, ci racconta personaggi, spettacoli e progetti.

Hai da poco terminato le riprese di "Non chiedere perchè" e "Grand Hotel", due serie girate per Rai Fiction, quali ruoli interpreti e quale ti ha più coinvolta?Nella miniserie "Non chiedere perchè" con la regia di Enzo Monteleone e che vede protagonista Beppe Fiorello interpreto il personaggio della signora Giovannelli. Una donna forte, determinata e risoluta dal grande carisma che è a capo di una organizzazione umanitaria che si occupa del sostegno ai bambini nelle zone di guerra. Un personaggio che si pone in un primo momento in conflitto con il protagonista ma che si rivelerà decisiva alla fine per riuscire a far sì che il personaggio del giornalista interpretato da Beppe Fiorello riesca a far uscire dalla Bosnia e ad adottare la piccola Malina. La serie è girata come un film, con ritmi asciutti e dialoghi molto realistici. Di grande impatto anche perchè ambientata nel periodo della guerra in Bosnia e ispirata al romanzo di franco di mare. Il personaggio che interpreto in Grand Hotel, nuova serie di punta di Rai 1 in 6 puntate che andrà in onda in autunno, si chiama Rosa. La serie è in costume, ambientata all'inizio del 900 e ruota intorno alle intricate vicende che si svolgono in un Hotel, il Grand Hotel appunto. Saga familiare, giallo, intreccio, avventure romantiche ne faranno la serie di punta per il pubblico di Rai 1. Il mio personaggio, Rosa, è la capo del personale, ha un figlio ed è una donna apparentemente molto dura e severa che pero' conserva nel cuore un grande segreto.Recitare per me è il piacere di cambiare, di calarmi in epoche e storie diverse. Di vestire i panni di donne diversissime, per questo son grata alla Rai di avermi offerto queste possibilià.

Dal 23 settembre in scena al Teatro Sala Umberto di Roma nella commedia teatrale intitolata "Vanya e Sonia e Masha e Spyke": tre buoni motivi per non perdersi questo spettacolo.Il teatro è il mio grande e primo amore. Non lo lascerò mai. Dal 23 sett saro' in scena a Roma con una commedia americana inedita in Italia. Divertentissima.Dal titolo Vanja and Sonia and Masha and Spike. Un'occasione per vedere me e Chiara Noschese assieme sul palco ad interpretare due sorelle. Lei l'attrice realizzata e io la sorella che invece è rimasta a casa a occuparsi dei genitori, Chiara, un'attrice di bravura strordinaria ed io insieme per la prima volta, in scena. In una commedia contemporanea dal sapore checoviano.

In preparazione lo spettacolo teatrale "Le difettose", che racconta le realtá della maternitá naturale e artificiale, come è stato affrontato un tema così delicato? E, soprattutto, qual è la tua opinione in merito?Le difettose invece è un monologo con cui debuttero' il 29 agosto al Festival della Mente di Sarzana. Il monologo (in cui interpreto 7 personaggi, 5 donne e due uomini) ha la regia di Serena Sinigaglia, giovane regista pluripremiata dalla critica,astro della nuova drammaturgia. Il monologo è tratto dal romanzo omonimo scritto da Eleonora Mazzoni che tratta di maternità e di tutto quello che ruota attorno a questo tema al giono d'oggi. Un tema complesso . La meternità contrariamente ad un tempo è una scelta. Non un destino ineluttabile, ma la società è cambiata. Tutto è spostato in avanti. Ma se poi ci si ritrova a 40 anni a pensare che forse è troppo tardi? Una riflessione anche divertente sul destino delle donne oggi, dilaniate tra carriera, lavoro, aspettative complessive e l'orologio biologico. Il tema mi interessa. Lo trovo contemporaneo e mi ci sono ritrovata anch'io. Come tante donne ho dato la precedenza al lavoro, alla realizzazione personale, ma l'orologio è lì che batte per tutte. E bisogna farci i conti.

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