Intervista al consigliere regionale Giacinto Forte
Giacinto Forte |
Vuole commentare le ultime elezioni europee?
E’ stato un voto politico che ha premiato il decisionismo e il dinamismo del leader Renzi. Ma ha trionfato anche l’astensionismo. La gente comune non ne può più. E’ la prova provata che il sistema politico italiano, è giunto ad una svolta. Non c’è più tempo per la palude. Occorrono fatti , riforme, attenzione verso i più deboli, gli indifesi. Il suo riflesso sullo scenario altamurano non credo sia molto indicativo. La gente comune non sa neanche di che cosa si occupano i parlamentari europei. Si è riprodotto, più o meno il trend nazionale, con significative variabili. Ma il voto amministrativo ha logiche e dinamiche ben diverse.
Molti ”addetti ai lavori“ della politica altamurana, giudicano il suo modo di fare politica, come atto di pura demagogia. Come risponde?
Rispondo volentieri a questa domanda con le parole usate su fb per chiarire: Alcune critiche mi sono state mosse, su organi di stampa, da politici locali, sulla mia decisione di devolvere parte del mio stipendio , a persone che attraversano momenti di particolare disagio. Concordo in via di principio, con chi dice che simili gesti appartengono alla propria coscienza. Ma nella specificità di quelle condizioni che mi hanno spinto ad un simile gesto, vi è un mio modo di intendere e fare politica. Ovvero, quello di far seguire alle parole i fatti:all'indomani delle scorse elezioni regionali, ho "promesso" di compiere questo gesto necessario, in quanto già allora ritenevo che dovessero cambiare i presupposti della rappresentanza dei cittadini. Il politico come privilegiato e componente della Casta, deve innanzitutto dare il buon esempio con un segno tangibile. Non ho fatto altro che mantenere fede ad un mio impegno. Dando una risposta concreta ai miei tanti denigratori che mi aspettavano al varco , dopo il mio ingresso in Consiglio Regionale. Oggi posso dire che queste accuse, sono state smentite dai fatti. Promuovere le mie attività, non è altro che l'esternazione dei presupposti su cui poggia il mio rapporto fiduciario con chi mi ha voluto accordare la speranza di rappresentare questo territorio. In questo senso, deve essere vista la trasmissione “fuori dal coro”, su Canale 2 TV. Uno spazio libero, di confronto, ideato per dialogare con tante realtà e per comunicare alla città i molteplici aspetti della mia attività politica. Si è parlato di SS:96, del disagio che vivono i cittadini di Piazza Santa Teresa per il mercato ortofrutticolo; dei tanti problemi relativi al “rodaggio” dell’Ospedale “Fabio Perinei”, che mi sono stati segnalati da cittadini ed operatori sanitari;del collasso del servizio 118; e di tanti altri temi. Una iniziativa legittima, che è stata messa alla berlina dai tanti benpensanti di questa città. Tuttavia,mi ritengo un privilegiato che da semplice docente, prima precario e poi di ruolo, ha voluto impegnarsi in politica. Con questo spirito, quotidianamente svolgo il mio servizio a favore dei cittadini. E le porte di casa mia sono sempre aperte. Attraverso l’Associazione Culturale, intitolata a mio padre “Giacinto Forte Onlus, con la collaborazione dei suoi membri. Abbiamo conosciuto tante realtà importanti in questi mesi, interagendo sinergicamente con tante iniziative. L’ Associazione “Peripatetico” di San Giovanni Bosco, ne è l’esempio paradigmatico. Queste sono le ragioni che mi detta la mia coscienza e ad esse sono tenuto a mantener fede nel mio servizio alla collettività. Sono una persona per bene e mi circondo di persone per bene e le calunnie e le accuse di demagogia non mi spaventano......
Le istituzioni locali in che modo debbono intervenire per arginare la crisi?
Devono intervenire soprattutto facendo squadra. E impegnandosi per far si che tutte le opportunità di finanziamento che possono generare lavoro, siano convogliate nel nostro territorio. I rapporti personali che intercorrono fra singoli rappresentanti istituzionali non sono interessanti per i cittadini, che vogliono politici efficienti nella loro città. Abbiamo fatto incontri congiunti con Il Presidente Vendola per ricercare soluzioni. La crisi che viviamo è globale, ma il nostro territorio resta comunque la nostra risorsa principale .Dobbiamo investire in professionalità, in una formazione di qualità, e sui marchio “Puglia” declinato in tutte le sue variabili.
Che soluzioni pensa di adottare, visto il fallimento del sistema Sanità nella Regione Puglia?
Il sistema sanitario pugliese è complesso e di difficile da analizzare in poche battute. Vi sono stati scandali che si potevano evitare. Ma se pensiamo che il capitolo sanità assorbe gran parte del Bilancio regionale non mi stupiscono le tante “contraddizioni “che esistono nel settore. Bisogna pensare ad una sanità meno tecnocratica, ma più vicina ai bisogni degli utenti. L’ultimo caso è quello dell’emergenza del servizio 118. Con l’approssimarsi dell’estate aumentano le richieste di soccorso da parte dei cittadini che sono vittime di eventi particolarmente gravi, che mettono a rischio la loro salute. E’ paradossale che il servizio del 118, che dovrebbe essere prioritario, venga trascurato nella sua organizzazione, efficienza e funzionalità. Ho ritenuto opportuno formalizzare la richiesta di una audizione della terza III Commissione Permanete, per ascoltare le figure apicali competenti in materia:Il Direttore Generale della Asl /Ba, Dott.Colasanto; il Direttore della Centrale Operativa 118 ASL/BA, Dott.Di Pietro ; il Responsabile dell’Unità Operativa Complessa Dott. De Giosa SEST 118. Un sistema al collasso. Medici, infermieri e operatori, soffrono la penuria di risorse economiche. I cittadini vogliono un sistema sanitario efficiente, liste d’attesa brevi. Cose pratiche. Non sono per niente interessati alle “sfaccettature” politiche che hanno imbarbarito il sistema. Il diritto alla salute è per tutti e deve essere garantito e non ha nessun colore politico, mentre, purtroppo, si fa strada sempre più una sanità affidata a tecnocrati e manager dai ricchi incentivi per risultati di “gestione” raggiunti che molto spesso sono esperti, nel mantenere equilibri di bilancio a discapito della tutela della salute dei cittadini.
In che modo la cultura può fungere concretamente da volano per l’economia del territorio?
La Cultura è la nostra risorsa principale. Nessuna crisi economica seppur di tale portata, potrà depotenziare le nostre bellezze artistiche , naturalistiche e paesaggistiche. Tutto questo è nostro. Guardo con molto interesse al lavoro che sta facendo il Presidente del Parco dell’Alta Murgia. Riempire quella che era sino ad ora una scatola vuota, con una vera strategia di marketing del territorio, mi sembra una novità da salutare con interesse.
Dato che si è mobilitato per l’esproprio di Cava Pontrelli, pensa che la Regione possa intervenire per risolvere la faccenda? Se sì in che modo?
Io penso che la priorità sia quella di restituire la Cava ai cittadini altamurani. Avviare l’iter per l’esproprio è stata una grande vittoria ottenuta da un vero movimento di opinione che si è venuto a creare nel corso degli anni. Ho fatto articoli e sollecitato interrogazioni parlamentari nel periodo che mi ha visto militare in IDV. Molte associazioni culturali si sono mosse in maniera decisa come “Spiragli”. La Regione , una volta che si sarà acquisito al pubblico demanio il bene, potrà far convogliare fondi di provenienza comunitaria per renderlo fruibile, in modo da generare reddito e occupazione. Questa è la vera priorità. Ma ad oggi , il dramma è che un bene di tale natura , non è fruibile. Abbiamo un gioiello rinchiuso in un cassetto. E non riusciamo a mettere in circolo i beni culturali ed eno-gastronomici, inserendoli nei circuiti turistici che contano. Siamo ancora tagliati fuori. L’asse portante è sempre quello che va dalla Valle d’Itria, passando per il Salento, ad arrivare al turismo religioso di San Giovanni Rotondo, per concludere con i sassi di Matera. L’area della Alta Murgia, nonostante gli sforzi dell’Ente Parco, del lavoro fatto dal Gal terre di Murgia, non si è ancora conquistata “la fiducia” dei grandi tour operators nazionali e internazionali. Rappresentiamo ancora un’ area marginale. Straordinaria, giudico l’iniziativa fatta dalla Fortis Murgia, con “Federicus”.Uno spot straordinario per questa città. Un modello organizzativo perfetto. Andrebbe valorizzato attraverso una sua “istituzionalizzazione” con l’affidamento di una sede ( il Comune possiede tanti immobili dismessi ed abbandonati) o la costituzione di una fondazione o di un altro strumento partecipativo, che rinsaldi questa iniziativa, che non può più considerarsi privata, ma “patrimonio” della Città di Altamura.
La sua esperienza in Consiglio Regionale si concluderà nella primavera del 2015. Poi cosa accadrà?
Ho già dato la mia disponibilità a mettermi al servizio di questa città per incarnare un progetto politico come candidato sindaco, per cambiare in meglio questa città. Con il mio stile e con il mio modo di fare politica. Da condividere con tutti i cittadini. Tante persone comuni mi hanno manifestato il loro entusiasmo. Naturalmente ricevo le solite critiche, ma il mio modo di fare politica è sempre stato concreto, solidale, sempre con una mano tesa verso gli ultimi. Da sempre. Anche quando ho rappresentato per quasi un decennio il Pd nei banchi del Consiglio Comunale. Che mi ha sempre ripagato con scherno e derisione. Nonostante i tanti veti, e per ironia della sorte, fuori dal PD, oggi rappresento i cittadini pugliesi in Consiglio Regionale..E svolgo il mio mandato in piena autonomia. Mantenendo fede ai miei impegni elettorali. E utilizzando i mezzi di comunicazione per informare i cittadini, con piena autonomia editoriale. Il Pd altamurano invece, sembra avere i vizi di sempre:arrogante e presuntuoso dopo il voto renziano alle europee, poco democratico, -nonostante il nome- e sopratutto simbolo di "ambiguità" e conservazione "dello status quo", nonostante peregrini cambiamenti di facciata. Consiglierei umiltà e toni dialoganti con forze politiche e movimenti cittadini, per avviare un vero processo di cambiamento in questa città. Di arrogante, basta e avanza l'Amministrazione Stacca
E’ stato un voto politico che ha premiato il decisionismo e il dinamismo del leader Renzi. Ma ha trionfato anche l’astensionismo. La gente comune non ne può più. E’ la prova provata che il sistema politico italiano, è giunto ad una svolta. Non c’è più tempo per la palude. Occorrono fatti , riforme, attenzione verso i più deboli, gli indifesi. Il suo riflesso sullo scenario altamurano non credo sia molto indicativo. La gente comune non sa neanche di che cosa si occupano i parlamentari europei. Si è riprodotto, più o meno il trend nazionale, con significative variabili. Ma il voto amministrativo ha logiche e dinamiche ben diverse.
Molti ”addetti ai lavori“ della politica altamurana, giudicano il suo modo di fare politica, come atto di pura demagogia. Come risponde?
Rispondo volentieri a questa domanda con le parole usate su fb per chiarire: Alcune critiche mi sono state mosse, su organi di stampa, da politici locali, sulla mia decisione di devolvere parte del mio stipendio , a persone che attraversano momenti di particolare disagio. Concordo in via di principio, con chi dice che simili gesti appartengono alla propria coscienza. Ma nella specificità di quelle condizioni che mi hanno spinto ad un simile gesto, vi è un mio modo di intendere e fare politica. Ovvero, quello di far seguire alle parole i fatti:all'indomani delle scorse elezioni regionali, ho "promesso" di compiere questo gesto necessario, in quanto già allora ritenevo che dovessero cambiare i presupposti della rappresentanza dei cittadini. Il politico come privilegiato e componente della Casta, deve innanzitutto dare il buon esempio con un segno tangibile. Non ho fatto altro che mantenere fede ad un mio impegno. Dando una risposta concreta ai miei tanti denigratori che mi aspettavano al varco , dopo il mio ingresso in Consiglio Regionale. Oggi posso dire che queste accuse, sono state smentite dai fatti. Promuovere le mie attività, non è altro che l'esternazione dei presupposti su cui poggia il mio rapporto fiduciario con chi mi ha voluto accordare la speranza di rappresentare questo territorio. In questo senso, deve essere vista la trasmissione “fuori dal coro”, su Canale 2 TV. Uno spazio libero, di confronto, ideato per dialogare con tante realtà e per comunicare alla città i molteplici aspetti della mia attività politica. Si è parlato di SS:96, del disagio che vivono i cittadini di Piazza Santa Teresa per il mercato ortofrutticolo; dei tanti problemi relativi al “rodaggio” dell’Ospedale “Fabio Perinei”, che mi sono stati segnalati da cittadini ed operatori sanitari;del collasso del servizio 118; e di tanti altri temi. Una iniziativa legittima, che è stata messa alla berlina dai tanti benpensanti di questa città. Tuttavia,mi ritengo un privilegiato che da semplice docente, prima precario e poi di ruolo, ha voluto impegnarsi in politica. Con questo spirito, quotidianamente svolgo il mio servizio a favore dei cittadini. E le porte di casa mia sono sempre aperte. Attraverso l’Associazione Culturale, intitolata a mio padre “Giacinto Forte Onlus, con la collaborazione dei suoi membri. Abbiamo conosciuto tante realtà importanti in questi mesi, interagendo sinergicamente con tante iniziative. L’ Associazione “Peripatetico” di San Giovanni Bosco, ne è l’esempio paradigmatico. Queste sono le ragioni che mi detta la mia coscienza e ad esse sono tenuto a mantener fede nel mio servizio alla collettività. Sono una persona per bene e mi circondo di persone per bene e le calunnie e le accuse di demagogia non mi spaventano......
Le istituzioni locali in che modo debbono intervenire per arginare la crisi?
Devono intervenire soprattutto facendo squadra. E impegnandosi per far si che tutte le opportunità di finanziamento che possono generare lavoro, siano convogliate nel nostro territorio. I rapporti personali che intercorrono fra singoli rappresentanti istituzionali non sono interessanti per i cittadini, che vogliono politici efficienti nella loro città. Abbiamo fatto incontri congiunti con Il Presidente Vendola per ricercare soluzioni. La crisi che viviamo è globale, ma il nostro territorio resta comunque la nostra risorsa principale .Dobbiamo investire in professionalità, in una formazione di qualità, e sui marchio “Puglia” declinato in tutte le sue variabili.
Che soluzioni pensa di adottare, visto il fallimento del sistema Sanità nella Regione Puglia?
Il sistema sanitario pugliese è complesso e di difficile da analizzare in poche battute. Vi sono stati scandali che si potevano evitare. Ma se pensiamo che il capitolo sanità assorbe gran parte del Bilancio regionale non mi stupiscono le tante “contraddizioni “che esistono nel settore. Bisogna pensare ad una sanità meno tecnocratica, ma più vicina ai bisogni degli utenti. L’ultimo caso è quello dell’emergenza del servizio 118. Con l’approssimarsi dell’estate aumentano le richieste di soccorso da parte dei cittadini che sono vittime di eventi particolarmente gravi, che mettono a rischio la loro salute. E’ paradossale che il servizio del 118, che dovrebbe essere prioritario, venga trascurato nella sua organizzazione, efficienza e funzionalità. Ho ritenuto opportuno formalizzare la richiesta di una audizione della terza III Commissione Permanete, per ascoltare le figure apicali competenti in materia:Il Direttore Generale della Asl /Ba, Dott.Colasanto; il Direttore della Centrale Operativa 118 ASL/BA, Dott.Di Pietro ; il Responsabile dell’Unità Operativa Complessa Dott. De Giosa SEST 118. Un sistema al collasso. Medici, infermieri e operatori, soffrono la penuria di risorse economiche. I cittadini vogliono un sistema sanitario efficiente, liste d’attesa brevi. Cose pratiche. Non sono per niente interessati alle “sfaccettature” politiche che hanno imbarbarito il sistema. Il diritto alla salute è per tutti e deve essere garantito e non ha nessun colore politico, mentre, purtroppo, si fa strada sempre più una sanità affidata a tecnocrati e manager dai ricchi incentivi per risultati di “gestione” raggiunti che molto spesso sono esperti, nel mantenere equilibri di bilancio a discapito della tutela della salute dei cittadini.
In che modo la cultura può fungere concretamente da volano per l’economia del territorio?
La Cultura è la nostra risorsa principale. Nessuna crisi economica seppur di tale portata, potrà depotenziare le nostre bellezze artistiche , naturalistiche e paesaggistiche. Tutto questo è nostro. Guardo con molto interesse al lavoro che sta facendo il Presidente del Parco dell’Alta Murgia. Riempire quella che era sino ad ora una scatola vuota, con una vera strategia di marketing del territorio, mi sembra una novità da salutare con interesse.
Dato che si è mobilitato per l’esproprio di Cava Pontrelli, pensa che la Regione possa intervenire per risolvere la faccenda? Se sì in che modo?
Io penso che la priorità sia quella di restituire la Cava ai cittadini altamurani. Avviare l’iter per l’esproprio è stata una grande vittoria ottenuta da un vero movimento di opinione che si è venuto a creare nel corso degli anni. Ho fatto articoli e sollecitato interrogazioni parlamentari nel periodo che mi ha visto militare in IDV. Molte associazioni culturali si sono mosse in maniera decisa come “Spiragli”. La Regione , una volta che si sarà acquisito al pubblico demanio il bene, potrà far convogliare fondi di provenienza comunitaria per renderlo fruibile, in modo da generare reddito e occupazione. Questa è la vera priorità. Ma ad oggi , il dramma è che un bene di tale natura , non è fruibile. Abbiamo un gioiello rinchiuso in un cassetto. E non riusciamo a mettere in circolo i beni culturali ed eno-gastronomici, inserendoli nei circuiti turistici che contano. Siamo ancora tagliati fuori. L’asse portante è sempre quello che va dalla Valle d’Itria, passando per il Salento, ad arrivare al turismo religioso di San Giovanni Rotondo, per concludere con i sassi di Matera. L’area della Alta Murgia, nonostante gli sforzi dell’Ente Parco, del lavoro fatto dal Gal terre di Murgia, non si è ancora conquistata “la fiducia” dei grandi tour operators nazionali e internazionali. Rappresentiamo ancora un’ area marginale. Straordinaria, giudico l’iniziativa fatta dalla Fortis Murgia, con “Federicus”.Uno spot straordinario per questa città. Un modello organizzativo perfetto. Andrebbe valorizzato attraverso una sua “istituzionalizzazione” con l’affidamento di una sede ( il Comune possiede tanti immobili dismessi ed abbandonati) o la costituzione di una fondazione o di un altro strumento partecipativo, che rinsaldi questa iniziativa, che non può più considerarsi privata, ma “patrimonio” della Città di Altamura.
La sua esperienza in Consiglio Regionale si concluderà nella primavera del 2015. Poi cosa accadrà?
Ho già dato la mia disponibilità a mettermi al servizio di questa città per incarnare un progetto politico come candidato sindaco, per cambiare in meglio questa città. Con il mio stile e con il mio modo di fare politica. Da condividere con tutti i cittadini. Tante persone comuni mi hanno manifestato il loro entusiasmo. Naturalmente ricevo le solite critiche, ma il mio modo di fare politica è sempre stato concreto, solidale, sempre con una mano tesa verso gli ultimi. Da sempre. Anche quando ho rappresentato per quasi un decennio il Pd nei banchi del Consiglio Comunale. Che mi ha sempre ripagato con scherno e derisione. Nonostante i tanti veti, e per ironia della sorte, fuori dal PD, oggi rappresento i cittadini pugliesi in Consiglio Regionale..E svolgo il mio mandato in piena autonomia. Mantenendo fede ai miei impegni elettorali. E utilizzando i mezzi di comunicazione per informare i cittadini, con piena autonomia editoriale. Il Pd altamurano invece, sembra avere i vizi di sempre:arrogante e presuntuoso dopo il voto renziano alle europee, poco democratico, -nonostante il nome- e sopratutto simbolo di "ambiguità" e conservazione "dello status quo", nonostante peregrini cambiamenti di facciata. Consiglierei umiltà e toni dialoganti con forze politiche e movimenti cittadini, per avviare un vero processo di cambiamento in questa città. Di arrogante, basta e avanza l'Amministrazione Stacca