Milan, “benedette” scoppole statunitensi: via Robinho e Constant, dentro Armero e non solo

di Luca Losito - Filippo Inzaghi, in cuor suo, avrà benedetto eccome le scoppole statunitensi, utili a sbloccare lo stallo di una società come sempre sparagnina e già pronta a lanciare i suoi “ultracompetitivi” di circostanza a mezzo stampa. Competitivi, certo, per un altro campionato anonimo (salvo miracoli del tecnico piacentino): 10 gol subiti e 1 fatto, ma soprattutto un'imbarazzante differenza di qualità venuta fuori crudamente con Olympiakos, Manchester City e Liverpool, che ha costretto la società ad intervenire sul mercato. Ora, dopo le partenze di Robinho e Constant, potrebbe arrivare un rinforzo per reparto. Dicevamo del cambio di strategia repentino: via subito Constant e Robinho, pronto a seguirli a ruota l'incerto Agazzi. In entrata, praticamente già preso, ci sarebbe Armero. Un cambio senz'altro positivo rispetto al suo predecessore sulla mancina rossonera. Per la porta, le opzioni principali sono due: Diego Lopez e Mattia Perin, per età e valori tecnici sarebbe senz'altro meglio il genoano. A centrocampo, invece, resta nel mirino il partenopeo Dzemail. In attacco, come sempre, il sogno è Cerci: giocatore capace di riportare, col prezioso contributo di Ciro Immobile, il Toro in Europa. Assist e gol in quantità, qualcosa che a Inzaghi certo non dispiacerebbe. Tuttavia, ancora una volta, sarebbe meglio pensare a rinforzare anche gli altri reparti. SuperPippo, d'altronde, è stato chiaro: “In Italia vnce chi subisce meno”. Insomma, siamo lontanissimi dai tempi in cui il Milan partiva coi favori del pronostico. Ora c'è da scalare la griglia, si è reduci da un umiliante 8° posto, ma Inzaghi sembra l'uomo giusto per una pur graduale rinascita. In particolare, fa ben sperare il parco giovani rossonero: El Shaarawy, Cristante, Mastour, De Sciglio, Niang, lo stesso Balotelli, Albertazzi, Mastalli e non solo. Tutti ragazzi che hanno di fronte a sé tutta la carriera o quasi, e che se dovessero confermare le promesse potrebbero regalare al Milan di nuovo una squadra imbattibile. Sempre che Berlusconi non si lasci ingolosire dalle possibili plusvalenze. Ibra-Thiago Silva docet.

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