Al via alle 9.30 le dichiarazioni di voto per l'approvazione del ddl di riforma del Senato, in prima lettura, e saranno seguite poi dal voto finale. Rispettati così i tempi che erano stati stabiliti dal premier Matteo Renzi. "Grazie ai senatori della maggioranza", ha commentato il premier. Se il testo di riforma costituzionale otterrà il primo via libera dovrà poi essere approvato in ogni camera. E la seconda dovrà essere con una maggioranza di 2/3 oppure si andrà al referendum popolare.
La Lega Nord e Misto-Sel non parteciperanno al voto finale sul ddl costituzionale sulle Riforme. Ad annunciarlo per la Lega il capogruppo della Lega Nord al Senato Gian Marco Centinaio: "Non possiamo essere complici di chi sta affossando questo paese", ha detto intervenendo nell'Aula di Palazzo Madama.
Tra gli articoli approvati figura il numero 10 che riscrive l'iter di formazione delle leggi previsto dalla Costituzione e pone fine al bicameralismo perfetto. Il nuovo testo affida il compito di legiferare alla Camera dei deputati, mentre all'Aula di Palazzo Madama vengono attribuite competenze su leggi specifiche, come quelle costituzionali.
Non sono mancati momenti di tensione durante l'esame degli articoli a causa delle veementi proteste dei pentastellati, che hanno costretto il presidente Grasso ad espellere dall'Aula il senatore grillino Lucidi per essersi imbavagliato in segno di dissenso.
Tra le altre novità vi è il via libera ad un emendamento che prevede l'inserimento in Costituzione dei referendum propositivi e di indirizzo. Salgono poi a 150mila le firme necessarie per la presentazione di leggi di iniziativa popolare. Via libera anche alla norma "anti-batman" che prevede lo stop a tutti i "rimborsi o analoghi trasferimenti monetari ai gruppi politici presenti nei consigli regionali".
La Lega Nord e Misto-Sel non parteciperanno al voto finale sul ddl costituzionale sulle Riforme. Ad annunciarlo per la Lega il capogruppo della Lega Nord al Senato Gian Marco Centinaio: "Non possiamo essere complici di chi sta affossando questo paese", ha detto intervenendo nell'Aula di Palazzo Madama.
Tra gli articoli approvati figura il numero 10 che riscrive l'iter di formazione delle leggi previsto dalla Costituzione e pone fine al bicameralismo perfetto. Il nuovo testo affida il compito di legiferare alla Camera dei deputati, mentre all'Aula di Palazzo Madama vengono attribuite competenze su leggi specifiche, come quelle costituzionali.
Non sono mancati momenti di tensione durante l'esame degli articoli a causa delle veementi proteste dei pentastellati, che hanno costretto il presidente Grasso ad espellere dall'Aula il senatore grillino Lucidi per essersi imbavagliato in segno di dissenso.
Tra le altre novità vi è il via libera ad un emendamento che prevede l'inserimento in Costituzione dei referendum propositivi e di indirizzo. Salgono poi a 150mila le firme necessarie per la presentazione di leggi di iniziativa popolare. Via libera anche alla norma "anti-batman" che prevede lo stop a tutti i "rimborsi o analoghi trasferimenti monetari ai gruppi politici presenti nei consigli regionali".