SAN SEVERO(FG) - Venerdì 8 Agosto presso il Chiostro di Palazzo Celestini, alle 19.30, sarà presentato il libro di Oliviero Beha “Un cuore in fuga” (Piemme, 2014). La serata, moderata dal Dott. Luciano Ciavarella sarà aperta dai saluti del sindaco Francesco Miglio e dell’assessore alla Legalità , Michele Emiliano, per poi dare spazio all’autore Oliviero Beha. Nel libro, Oliviero Beha racconta il periodo da postino di Ginettaccio Bartali che, fingendo di allenarsi, portava documenti per salvare centinaia di vite umane, soprattutto ebrei, da nazisti e fascisti, rischiando, a sua volta, di essere fucilato per una lettera del Vaticano. Nell’inverno del 1943, infatti, Bartali aveva già vinto due Giri d’Italia, un Tour de France, due Milano-Sanremo e tre Lombardia. Mentre le leggi razziali venivano applicate con brutalità in Europa, circa quindicimila ebrei raggiunsero l’Italia per trovare rifugio. È in quel momento che il campione diventò una sorta di staffetta al servizio della rete clandestina Delasem. Finse di allenarsi mentre, in realtà , trasportava documenti falsi, celati nei tubi del sellino e del manubrio. Migliaia di chilometri, percorsi avanti e indietro da Firenze, per consegnare nuove identità alle famiglie ricercate con feroce determinazione dai fascisti della Rsi e dai nazisti. Furono più di ottocento gli ebrei che ebbero salva la vita grazie al valore silenzioso di un grande uomo del Novecento. Passarono gli anni, la guerra finì e di nuovo, in una torrida estate “di ghiaccio” sul leggendario Izoard, ci fu un uomo solo che pedalava e non solo per vincere il suo secondo Tour, dieci anni dopo il primo, ma anche, questa volta, per qualcosa d’altro, per molto di più: per scacciare il fantasma della guerra civile. Bartali corre, nelle pagine di questo libro, più forte di tutti, nell’agonismo estremo della sua anima, sulle strade impolverate. È un personaggio vero, lontano dai luoghi comuni che spesso l’hanno etichettato troppo come il “rivale eterno di Coppi il Campionissimo”. Un cuore in fuga, che custodiva un grande segreto. Il libro nasce da una ricorrenza anagrafica irripetibile (i cento anni dalla nascita di Gino Bartali, il 18 luglio 1914) e da una “necessità morale”, ossia le sue imprese di campione d’anteguerra, le sue missioni di postino salva ebrei, le sue vittorie epocali nel dopoguerra come lo storico “Tour Togliatti” compongono un mosaico le cui tessere prendono luce l’una dall’altra e che, solo giustapposte prepotentemente, illuminano sullo sfondo un uomo che ha avuto all’evidenza pochi eguali.