La sconfitta, difatti, matura a centrocampo e si concretizza sin da subito: Frankowski, il più decisivo dei polacchi, viene innescato a metà campo, accelera e scaglia una saetta imprendibile per il portiere già al 5′. L’Italia deve inseguire e reagisce con la classe pur compassata di Cristante e le accelerazioni di Garritano, il quale dopo un dribbling da brivido in area trova l’immediato 1-1. Gara riaperta, ma ci pensa un’altra scorribanda di Frankowski a servire a Straus il pallone del 2-1. Gli azzurri non reagiscono fino ad inizio ripresa, quando Lanini centra il palo da pochi passio e sfiora il gol in altre occasioni. La porta polacca sembra stregata, e Cristante, lento e impacciato nel ruolo di regista, perde un pallone a metà campo che porta al contropiede del 3-1 firmato Dzwigala. Siamo al ridosso del 90′, e difatti nei 5′ di recupero accade poco altro.
Finisce così. Niente successo, niente festeggiamenti. La squadra di Evani ha tratto pochi spunti positivi da questa sfida, vedendo uno dei suoi uomini più rappresentativi, capitan Cristante, toppare nel momento topico del match. Dopo il bel successo in Germania, il tremendo Ko andriese va riscattato in Polonia, appuntamento che il destino offre subito agli azzurri: gara da non fallire, il Degli Ulivi vuole vendetta. E gli azzurrini devono mostrarsi quanto meno bramosi di ottenerla.
