Crisi: Fmi, 'Italia fonte di contagio per il resto del mondo'

Arriva dal Fondo Monetario Internazionale il placet sullo Jobs Act, ma qualcosa è ancora da rivedere: in primis sanità e pensioni. L'economia italiana - secondo Fmi - si contrarra' anche nel 2014, con il pil che calera' quest'anno dello 0,1%. Rivista al ribasso la stima precedente (+0,3%). Il pil tornera' a crescere nel 2015 (+1,1%), per poi accelerare nel 2016 a +1,3%. Il -0,1% dell'economia nel 2014 segue il -1,9% del 2013 e il -2,4% del 2012.

Il debito italiano salira', toccando il picco, al 136,4% del pil nel 2014, per poi scendere progressivamente. Lo afferma il Fmi nell'Article IV sull'Italia, sottolineando che il debito pubblico si manterra' sopra il 130% fino al 2017 (135,4% nel 2015, 132,9% nel 2016 e 130,2 nel 2017), per poi scendere al 127,6% nel 2018 e al 124,7% nel 2019.

Secondo il Fondo, inoltre, il rapporto deficit-pil italiano si attestera' nel 2014 al 3,0%, per poi scendere al 2,1% nel 2015, sottolineando che il deficit 2016 sara' all'1,1% e continuera' a calare fino allo 0,4% del 2019.

Fmi sostiene inoltre che il tasso di disoccupazione salira' quest'anno ai massimi dal dopo-guerra, al 12,6% dal 12,2% del 2013, evidenziando che la disoccupazione restera' a due cifre fino al 2017 (12,0% nel 2015, 11,3% nel 2016, 10,5% nel 2017). Per questo, per il Fondo, serve un'azione piu' radicale per creare di posti di lavoro.

Secondo il Fondo, quindi, la spendig review e' uno ''strumento importante'', ma le analisi suggeriscono che ''ulteriori risparmi saranno difficili senza affrontare l'elevata spesa per le pensioni'', sottolineando che ci sono spazi per migliorare anche la spesa sanitaria.

''Il debito italiano e' sostenibile ma soggetto a significativi rischi'', sempre secondo Fmi, quindi è ''vulnerabile a una perdita di fiducia del mercato'' e al ''contagio finanziario''. Per questo l'Italia potrebbe anche essere ''fonte di contagio per il resto del mondo''.

Il Fmi promuove infine l'''agenda ambiziosa di riforme'' del premier Matteo Renzi. ''La loro risoluta attuazione e' essenziale per creare lavoro, aumentare la produttivita' e aumentare il potenziale di crescita'' afferma il Fmi. ''Attuare le riforme strutturali simultaneamente e genererebbe significate sinergie di crescita''.

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