BARI - Già nel giugno 2013 la FLC CGIL presentò un proprio dossier denominato “La scuola vince in quattro mosse”, in cui furono avanzate molte delle proposte che oggi vengono finalmente accolte dal Governo nel documento “La buona scuola” . In modo particolare c’è convergenza con la proposta del governo su: superamento del lavoro precario, istituzione dell’organico funzionale, eliminazione delle “molestie burocratiche”, riforma degli organi collegiali. Vediamone alcuni punti più nel dettaglio.
SUPERAMENTO DEL LAVORO PRECARIO NELLA SCUOLA - A tal riguardo una cosa deve essere chiara: i benefici della stabilizzazione non riguardano semplicemente il destino lavorativo di 150.000 docenti - 12.500 dei quali presenti nelle GAE (Graduatorie ad Esaurimento) di Puglia - perché tali benefici producono soprattutto l’effetto di:
• aumentare la qualità della didattica complessiva del sistema scolastico nazionale garantendo finalmente quella continuità didattica che negli ultimi anni è venuta a mancare, specie nel caso di alunni disabili;
• ridurre la vertenzialità e il conseguente aggravio dei costi per lo Stato giacché stanno aumentando esponenzialmente le vertenze per la stabilizzazione (che i precari puntualmente vincono!).
ORGANICO FUNZIONALE - Per la FLC l’istituzione dell’organico funzionale avrebbe il merito di attribuire alle scuole una maggiore stabilità degli organici dei docenti consentendo così di far fronte efficacemente alle esigenze didattiche e di funzionamento dovute, per esempio, alla sostituzione dei docenti assenti.
Si tratterebbe di attribuire alle scuole un organico aggiuntivo finalizzato a migliorare l’efficacia dell’azione didattica del Piano dell’Offerta Formativa ( POF) con un lavoro di ricerca e approfondimento ad es. sulla specificità del territorio, il suo contesto produttivo, gli indici di dispersione scolastica ecc.
In altri termini: con l’organico funzionale, applicato su reti di scuole, non solo si garantirebbe meglio il diritto all’istruzione migliorandone la qualità dell’insegnamento e del servizio ma, soprattutto, si fornirebbe un aiuto alle famiglie sostenendole nei passaggi più delicati tra i diversi snodi del percorso scolastico dei bambini – dalla scuola dell’infanzia alla primaria, dalla primaria alla secondaria di 1° e poi di 2° grado, oppure incrementando il tempo pieno e il tempo prolungato.
ELIMINAZIONE DELLE “MOLESTIE BUROCRATICHE” - Per rendere la scuola un luogo di sperimentazione, di ricerca, di confronto fra le generazioni occorre liberarla dalle pastoie che la politica e la burocrazia le hanno imposto. Si pensi che negli ultimi tempi il blocco del turn over nella P.A. ha comportato lo smantellamento degli uffici territoriali con conseguente attribuzione di compiti e carichi di lavoro sempre più gravanti sulle segreterie delle scuole.
A docenti, dirigenti e ATA non devono essere attribuiti ulteriori impegni amministrativi, perché la loro missione e la loro autonomia organizzativa sono prioritariamente di natura didattico-pedagogica: una scuola realmente autonoma deve essere libera da pastoie burocratiche.
A QUESTO PUNTO LE CONVERGENZE CEDONO IL PASSO AI DISSENSI - 1. Nel piano manca qualsiasi cenno alle assunzioni del personale ATA ( sarebbe possibile stabilizzarne 22.000), anzi si prevede la riduzione degli assistenti amministrativi a seguito della cosiddetta digitalizzazione. Ciò è inaccettabile.
2. È anche sbagliata la proposta di cancellare completamente l’anzianità nella valorizzazione professionale: un sistema articolato di carriere, se da un lato deve essere capace di valorizzare l’impegno dei docenti e del personale ATA in rapporto agli obiettivi di miglioramento dell’offerta formativa, dall’altro non può trascurare l’idea che, almeno nella scuola, proprio perché la scuola rappresenta una comunità educante, la modalità di organizzazione del lavoro non può conciliarsi con un modello fortemente competitivo ma, all’esatto contrario, la scuola deve educare ad un modello che sia inclusivo, cooperativo, e che quindi rafforzi il lavoro in team dei docenti piuttosto che la competizione individuale.
3. Il contratto è il grande assente della proposta e ciò costituisce un ostacolo invalicabile. Come si può pensare che si parli di profili professionali, carriere, orari e retribuzioni senza un accenno alla necessità di riaprire la contrattazione? Lo ripeto: funzione docente, trattamento economico, valutazione, mobilità , sono materie di pertinenza contrattuale e in sede contrattuale vanno affrontate e discusse. Non ci sono strade alternative.
4. La scelta precedente certamente spiega, ma non giustifica affatto, il motivo per cui il sindacato nel piano Renzi non venga mai menzionato come interlocutore privilegiato nelle questioni del lavoro. Colpevole dimenticanza? Sempre più si avverte il senso di fastidio, ormai neanche più mascherato, nei confronti del sindacato, e della CGIL in particolare, per cui se da un lato ogni forma di dissenso viene presentata come tentativo di ostacolare il manovratore, dall’altro si considera un 'ricatto' la semplice proclamazione di uno sciopero da parte di un sindacato!
5. Da ultimo: siamo consapevoli della possibilità di riduzione della spesa nella P.A., ma se l’idea del grasso che cola sono le retribuzioni da mille euro dei collaboratori scolastici o i 1.200 € del personale di polizia allora proprio con questo governo non ci capiamo!
La FLC ha sempre sostenuto che la scuola pubblica e la qualità dell’insegnamento riguardano l’intera società italiana, consapevole che la nostra è una società che ha ormai legato indissolubilmente il suo destino al contesto europeo. Manca però un obiettivo fondamentale per allinearci all’Europa: l'elevazione dell'obbligo scolastico a 18 anni. Anche su questo punto il documento del governo è carente.
Da ultimo: il documento del governo sulla scuola in chiusura recita: “ ...... per fare la Buona Scuola non basta solo un Governo. Ci vuole un Paese intero...
La FLC CGIL è sempre disponibile al confronto ma è anche pronta alla lotta se non si ascolteranno le ragioni dei lavoratori. Lo rende noto il sindacato in una nota.
SUPERAMENTO DEL LAVORO PRECARIO NELLA SCUOLA - A tal riguardo una cosa deve essere chiara: i benefici della stabilizzazione non riguardano semplicemente il destino lavorativo di 150.000 docenti - 12.500 dei quali presenti nelle GAE (Graduatorie ad Esaurimento) di Puglia - perché tali benefici producono soprattutto l’effetto di:
• aumentare la qualità della didattica complessiva del sistema scolastico nazionale garantendo finalmente quella continuità didattica che negli ultimi anni è venuta a mancare, specie nel caso di alunni disabili;
• ridurre la vertenzialità e il conseguente aggravio dei costi per lo Stato giacché stanno aumentando esponenzialmente le vertenze per la stabilizzazione (che i precari puntualmente vincono!).
ORGANICO FUNZIONALE - Per la FLC l’istituzione dell’organico funzionale avrebbe il merito di attribuire alle scuole una maggiore stabilità degli organici dei docenti consentendo così di far fronte efficacemente alle esigenze didattiche e di funzionamento dovute, per esempio, alla sostituzione dei docenti assenti.
Si tratterebbe di attribuire alle scuole un organico aggiuntivo finalizzato a migliorare l’efficacia dell’azione didattica del Piano dell’Offerta Formativa ( POF) con un lavoro di ricerca e approfondimento ad es. sulla specificità del territorio, il suo contesto produttivo, gli indici di dispersione scolastica ecc.
In altri termini: con l’organico funzionale, applicato su reti di scuole, non solo si garantirebbe meglio il diritto all’istruzione migliorandone la qualità dell’insegnamento e del servizio ma, soprattutto, si fornirebbe un aiuto alle famiglie sostenendole nei passaggi più delicati tra i diversi snodi del percorso scolastico dei bambini – dalla scuola dell’infanzia alla primaria, dalla primaria alla secondaria di 1° e poi di 2° grado, oppure incrementando il tempo pieno e il tempo prolungato.
ELIMINAZIONE DELLE “MOLESTIE BUROCRATICHE” - Per rendere la scuola un luogo di sperimentazione, di ricerca, di confronto fra le generazioni occorre liberarla dalle pastoie che la politica e la burocrazia le hanno imposto. Si pensi che negli ultimi tempi il blocco del turn over nella P.A. ha comportato lo smantellamento degli uffici territoriali con conseguente attribuzione di compiti e carichi di lavoro sempre più gravanti sulle segreterie delle scuole.
A docenti, dirigenti e ATA non devono essere attribuiti ulteriori impegni amministrativi, perché la loro missione e la loro autonomia organizzativa sono prioritariamente di natura didattico-pedagogica: una scuola realmente autonoma deve essere libera da pastoie burocratiche.
A QUESTO PUNTO LE CONVERGENZE CEDONO IL PASSO AI DISSENSI - 1. Nel piano manca qualsiasi cenno alle assunzioni del personale ATA ( sarebbe possibile stabilizzarne 22.000), anzi si prevede la riduzione degli assistenti amministrativi a seguito della cosiddetta digitalizzazione. Ciò è inaccettabile.
2. È anche sbagliata la proposta di cancellare completamente l’anzianità nella valorizzazione professionale: un sistema articolato di carriere, se da un lato deve essere capace di valorizzare l’impegno dei docenti e del personale ATA in rapporto agli obiettivi di miglioramento dell’offerta formativa, dall’altro non può trascurare l’idea che, almeno nella scuola, proprio perché la scuola rappresenta una comunità educante, la modalità di organizzazione del lavoro non può conciliarsi con un modello fortemente competitivo ma, all’esatto contrario, la scuola deve educare ad un modello che sia inclusivo, cooperativo, e che quindi rafforzi il lavoro in team dei docenti piuttosto che la competizione individuale.
3. Il contratto è il grande assente della proposta e ciò costituisce un ostacolo invalicabile. Come si può pensare che si parli di profili professionali, carriere, orari e retribuzioni senza un accenno alla necessità di riaprire la contrattazione? Lo ripeto: funzione docente, trattamento economico, valutazione, mobilità , sono materie di pertinenza contrattuale e in sede contrattuale vanno affrontate e discusse. Non ci sono strade alternative.
4. La scelta precedente certamente spiega, ma non giustifica affatto, il motivo per cui il sindacato nel piano Renzi non venga mai menzionato come interlocutore privilegiato nelle questioni del lavoro. Colpevole dimenticanza? Sempre più si avverte il senso di fastidio, ormai neanche più mascherato, nei confronti del sindacato, e della CGIL in particolare, per cui se da un lato ogni forma di dissenso viene presentata come tentativo di ostacolare il manovratore, dall’altro si considera un 'ricatto' la semplice proclamazione di uno sciopero da parte di un sindacato!
5. Da ultimo: siamo consapevoli della possibilità di riduzione della spesa nella P.A., ma se l’idea del grasso che cola sono le retribuzioni da mille euro dei collaboratori scolastici o i 1.200 € del personale di polizia allora proprio con questo governo non ci capiamo!
La FLC ha sempre sostenuto che la scuola pubblica e la qualità dell’insegnamento riguardano l’intera società italiana, consapevole che la nostra è una società che ha ormai legato indissolubilmente il suo destino al contesto europeo. Manca però un obiettivo fondamentale per allinearci all’Europa: l'elevazione dell'obbligo scolastico a 18 anni. Anche su questo punto il documento del governo è carente.
Da ultimo: il documento del governo sulla scuola in chiusura recita: “ ...... per fare la Buona Scuola non basta solo un Governo. Ci vuole un Paese intero...
La FLC CGIL è sempre disponibile al confronto ma è anche pronta alla lotta se non si ascolteranno le ragioni dei lavoratori. Lo rende noto il sindacato in una nota.