LECCE - Nella magica cornice dell'Anfiteatro Romano (piazza S. Oronzo, Lecce), si è conclusa domenica 7 settembre la settimana della cultura salentina ed euromediterranea giunta all’undicesima edizione. Un parterre esclusivo ha seguito la cerimonia di premiazione. Fra i graditi ospiti il sen. Dario Stefà no, il rettore dell'Università del Salento Vincenzo Zara, il direttore del Conservatorio di Musica "Tito Schipa" di Lecce M° Salvatore Stefanelli, il presidente della Provincia Antonio Gabellone, il sindaco di Lecce Paolo Perrone, il sindaco di Campi Salentina Egidio Zacheo, il consigliere regionale Luigi Mazzei, il consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti Adelmo Gaetani.
Le esibizioni del cantante Amedeo Levanto, la performance teatrale di Giancarlo Picci, reduce dal Todi festival che ha interpretato i versi del “Divino” di Goethe , l’intervento della vincitrice del Cantasalento, la tredicenne Claudia Presicci, che ha stupito con il suo giovane e frizzante talento hanno cadenzato la consegna dei riconoscimenti.
I primi a essere chiamati sul palco sono stati gli assessori comunali Andrea Guido e Attilio Monosi, per aver bene operato sul loro territorio nel campo dei beni culturali e ambientali, hanno ricevuto la Tarantata, scultura in terracotta, richiamo alla tradizione e alla cultura popolare che contraddistingue il premio speciale collaterale “Terra d’Otranto”.
Per quanto riguarda i riconoscimenti particolari quest'anno sono stati attribuiti per la politica ad Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce e al sindaco di Lecce Paolo Perrone per aver ideato e creduto nella candidatura di Lecce capitale della Cultura 2019 alla vigilia della consegna del bid book al Ministero dei Beni culturali. Una candidatura nata sotto l’ombrellone agli Alimini ha raccontato lo stesso Perrone ricordando come il suo primo interlocutore sia stato l’ex rettore Domenico Laforgia, tra i premiati. A lui, infatti, è andato il riconoscimento particolare per la cooperazione, per aver iniziato quel processo di apertura dell’Università del Salento al territorio nel cui solco sta proseguendo l’attuale Rettore Vincenzo Zara.
Per la cooperazione il Sallentino è stato assegnato anche al Sacerdote Attilio Mesagne, direttore Caritas diocesana di Lecce, che ha richiamato la platea a un maggior dialogo nel segno della tolleranza, perché la religione va sempre proposta e mai imposta, e a rafforzare lo spirito comunitario e a combattere il razzismo perché esiste solo una razza, la razza umana.
Riconoscimento particolare per le lettere è stato consegnato al giornalista e scrittore Giuseppe Pascali che con il romanzo, Il Sigillo del marchese (Lupo editore) particolarmente apprezzato anche dai giovani lettori, ha contribuito a riscoprire e rendere nota oltre i confini locali una storia tra le più suggestive del Salento, riscoprendo nel contempo le splendide figure dei marchesi Francesco Castromediano Sanseverino e Beatrice Acquaviva d'Aragona.
Infine, hanno ricevuto il Sallentino, riconoscimento d’onore per le arti, il compositore Guido Maria Ferilli, autore del celeberrimo brano “Un amore così grande” cantato dai più grandi artisti di tutti i tempi, Claudio Villa, Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, Manuela Villa, Franco Simone, Francesco Renga, Il Volo, fino ai Negramaro con la versione interpretata da Giuliano Sangiorgi e inno ufficiale della nazionale di calcio ai Mondiali in Brasile.
Un brano che è diventato anche l’inno dell’italianità dal momento che all’epoca – ha ricordato il compositore - fu apposta una clausola al contratto con la Warner, che ne detiene i diritti, che ne vincola l’esecuzione esclusivamente nella lingua originale, cioè in italiano.
E Sallentino d’onore per le arti al regista Edoardo Winspeare, con i suoi film è riuscito a raccontare la bellezza e la cultura del Salento, riuscendo a catturare e a trasferire nelle sue pellicole la luce, i colori e profumi. E continua a portare il Salento nel mondo, il suo ultimo lungometraggio “In grazia di Dio” ha rappresentato l’Italia nell’ultima edizione del Festival di Berlino.
Non ha potuto ritirare il Sallentino per le scienze l'archeologo Francesco D'Andria, impegnato in una campagna di scavi in Turchia, ma riceverà la “Vittoria Messapica” a Cavallino il prossimo ottobre.
Per la politica l’attribuzione è andata all’On. Nichi Vendola, impossibilitato a partecipare perché impegnato a fronteggiare la drammatica emergenza dell’alluvione nel Gargano: “è un Premio che mi gratifica. Cercherò di essere degno di un così autorevole segno di stima. Da uno spicchio di Puglia che amo, il Salento” - ha fatto sapere il presidente tramite il sen. Dario Stefà no che ha ritirato per lui il riconoscimento.
Infine, il premio giornalistico “il Moscone” ha visto sul palco il giornalista Rai Mauro Giliberti che, per la prima volta, ha ritirato il bronzetto “La comunicazione”, dall’evidente pregnanza estetica ed espressiva anch’esso realizzato dallo scultore Salvatore Spedicato che firma le sculture di tutti i premi.
Un premio alla professionalità è stato riconosciuto al dr. Antonio Bruno eccellente chirurgo specialista in oftalmologia, attualmente collaboratore con l’Unità Operativa Complessa dell’Ospedale “Card. Panico” di Tricase, premiato per la professionalità e l’impegno dimostrati nella cura delle malattie oculari.
La manifestazione, che ha ottenuto le medaglie dei presidenti del Senato, Sen. Pietro Grasso, e della Camera, On. Laura Boldrini, è ideata e promossa dal Centro di Cultura “il Sallentino” - in collaborazione con Radio Queen Media Leader Communications, Università del Salento, Conservatorio di Musica “Tito Schipa”, Comune di Lecce e Comune di Cavallino.
Le esibizioni del cantante Amedeo Levanto, la performance teatrale di Giancarlo Picci, reduce dal Todi festival che ha interpretato i versi del “Divino” di Goethe , l’intervento della vincitrice del Cantasalento, la tredicenne Claudia Presicci, che ha stupito con il suo giovane e frizzante talento hanno cadenzato la consegna dei riconoscimenti.
I primi a essere chiamati sul palco sono stati gli assessori comunali Andrea Guido e Attilio Monosi, per aver bene operato sul loro territorio nel campo dei beni culturali e ambientali, hanno ricevuto la Tarantata, scultura in terracotta, richiamo alla tradizione e alla cultura popolare che contraddistingue il premio speciale collaterale “Terra d’Otranto”.
Per quanto riguarda i riconoscimenti particolari quest'anno sono stati attribuiti per la politica ad Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce e al sindaco di Lecce Paolo Perrone per aver ideato e creduto nella candidatura di Lecce capitale della Cultura 2019 alla vigilia della consegna del bid book al Ministero dei Beni culturali. Una candidatura nata sotto l’ombrellone agli Alimini ha raccontato lo stesso Perrone ricordando come il suo primo interlocutore sia stato l’ex rettore Domenico Laforgia, tra i premiati. A lui, infatti, è andato il riconoscimento particolare per la cooperazione, per aver iniziato quel processo di apertura dell’Università del Salento al territorio nel cui solco sta proseguendo l’attuale Rettore Vincenzo Zara.
Per la cooperazione il Sallentino è stato assegnato anche al Sacerdote Attilio Mesagne, direttore Caritas diocesana di Lecce, che ha richiamato la platea a un maggior dialogo nel segno della tolleranza, perché la religione va sempre proposta e mai imposta, e a rafforzare lo spirito comunitario e a combattere il razzismo perché esiste solo una razza, la razza umana.
Riconoscimento particolare per le lettere è stato consegnato al giornalista e scrittore Giuseppe Pascali che con il romanzo, Il Sigillo del marchese (Lupo editore) particolarmente apprezzato anche dai giovani lettori, ha contribuito a riscoprire e rendere nota oltre i confini locali una storia tra le più suggestive del Salento, riscoprendo nel contempo le splendide figure dei marchesi Francesco Castromediano Sanseverino e Beatrice Acquaviva d'Aragona.
Infine, hanno ricevuto il Sallentino, riconoscimento d’onore per le arti, il compositore Guido Maria Ferilli, autore del celeberrimo brano “Un amore così grande” cantato dai più grandi artisti di tutti i tempi, Claudio Villa, Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, Manuela Villa, Franco Simone, Francesco Renga, Il Volo, fino ai Negramaro con la versione interpretata da Giuliano Sangiorgi e inno ufficiale della nazionale di calcio ai Mondiali in Brasile.
Un brano che è diventato anche l’inno dell’italianità dal momento che all’epoca – ha ricordato il compositore - fu apposta una clausola al contratto con la Warner, che ne detiene i diritti, che ne vincola l’esecuzione esclusivamente nella lingua originale, cioè in italiano.
E Sallentino d’onore per le arti al regista Edoardo Winspeare, con i suoi film è riuscito a raccontare la bellezza e la cultura del Salento, riuscendo a catturare e a trasferire nelle sue pellicole la luce, i colori e profumi. E continua a portare il Salento nel mondo, il suo ultimo lungometraggio “In grazia di Dio” ha rappresentato l’Italia nell’ultima edizione del Festival di Berlino.
Non ha potuto ritirare il Sallentino per le scienze l'archeologo Francesco D'Andria, impegnato in una campagna di scavi in Turchia, ma riceverà la “Vittoria Messapica” a Cavallino il prossimo ottobre.
Per la politica l’attribuzione è andata all’On. Nichi Vendola, impossibilitato a partecipare perché impegnato a fronteggiare la drammatica emergenza dell’alluvione nel Gargano: “è un Premio che mi gratifica. Cercherò di essere degno di un così autorevole segno di stima. Da uno spicchio di Puglia che amo, il Salento” - ha fatto sapere il presidente tramite il sen. Dario Stefà no che ha ritirato per lui il riconoscimento.
Infine, il premio giornalistico “il Moscone” ha visto sul palco il giornalista Rai Mauro Giliberti che, per la prima volta, ha ritirato il bronzetto “La comunicazione”, dall’evidente pregnanza estetica ed espressiva anch’esso realizzato dallo scultore Salvatore Spedicato che firma le sculture di tutti i premi.
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