BARI - "Peschici, 40 anni senza vincoli. Dal 1975 al 2013 s'è potuto costruire": è uno dei titoli oggi sui giornali di Puglia su ciò che è accaduto sul Gargano. In un rigo le spiegazioni di un danno causato dalla natura - una precipitazione impressionante - e dall'uomo - un'incuria colpevole". A riferirlo in una nota il sen. Dario Stefàno (Sel).
"Parliamone. In questi anni - secondo Stefàno - la Puglia ha intrapreso un lungo percorso partecipato di reinterpretazione del proprio territorio, le coste, le aree naturali, i centri antichi, le periferie residenziali e produttive, la campagna e le infrastrutture; tutte queste cose, insieme, formano il nostro paesaggio. Nessuna può più esserne esclusa, nessuna deve più viaggiare più da sola. Questa è la sfida del nostro Piano Paesaggistico Territoriale, il PPTR, tenacemente e intelligentemente voluto da Angela Barbanente: tenere uniti e ben saldi i beni ambientali e le opere antropiche, la natura e l’uomo in un rapporto non più conflittuale, fatto di sfregi causa dei disastri come quello che in questi giorni sta vivendo il Gargano, ma di una giusta e virtuosa convivenza nella quale l’ambiente funziona insieme all’uomo e l’architettura diventa disegno del paesaggio.
Il PPTR - spiega - è oggi il nostro grande e nuovo progetto futuro per il territorio, è lo strumento per riqualificare in modo sostenibile i paesaggi pugliesi compromessi, valorizzando la bellezza: delle nostre coste, dei beni ambientali deturpati, delle periferie senza legami ne' con le città, ne' con la campagna; Oggi abbiamo un patrimonio conoscitivo incredibile ricchissimo di scenari futuri da perseguire. Prima la Puglia era poco descritta, poco rilevata e priva di uno scenario di riferimento. Ora serve coraggio e determinazione, lo strumento c’è. E' stato adottato dalla Giunta, e deve essere definitivamente approvato.
Le tutele ambientali (i vincoli) non sono un freno alle trasformazioni, ma l’unica strategia di intervento sostenibile che ci mette al riparo dagli errori del passato e dalla furia della natura. E' tempo che questo principio di intelligente programmazione divenga senso comune La Puglia ha detto basta all' indiscriminato consumo di suolo, ha detto basta all’urbanizzazione delle coste, ha detto basta alla pianificazione dei numeri per liberare quella delle idee.Ha messo in atto un grande dispositivo che spetta alla politica attuare accelerando la pianificazione degli enti locali: i PUG, I Piani delle Coste, i progetti sperimentali di paesaggio.
Tutti devono partecipare a questo progetto futuro non più rimandabile.
Avanti, con coraggio e fiducia", conclude.
"Parliamone. In questi anni - secondo Stefàno - la Puglia ha intrapreso un lungo percorso partecipato di reinterpretazione del proprio territorio, le coste, le aree naturali, i centri antichi, le periferie residenziali e produttive, la campagna e le infrastrutture; tutte queste cose, insieme, formano il nostro paesaggio. Nessuna può più esserne esclusa, nessuna deve più viaggiare più da sola. Questa è la sfida del nostro Piano Paesaggistico Territoriale, il PPTR, tenacemente e intelligentemente voluto da Angela Barbanente: tenere uniti e ben saldi i beni ambientali e le opere antropiche, la natura e l’uomo in un rapporto non più conflittuale, fatto di sfregi causa dei disastri come quello che in questi giorni sta vivendo il Gargano, ma di una giusta e virtuosa convivenza nella quale l’ambiente funziona insieme all’uomo e l’architettura diventa disegno del paesaggio.
Il PPTR - spiega - è oggi il nostro grande e nuovo progetto futuro per il territorio, è lo strumento per riqualificare in modo sostenibile i paesaggi pugliesi compromessi, valorizzando la bellezza: delle nostre coste, dei beni ambientali deturpati, delle periferie senza legami ne' con le città, ne' con la campagna; Oggi abbiamo un patrimonio conoscitivo incredibile ricchissimo di scenari futuri da perseguire. Prima la Puglia era poco descritta, poco rilevata e priva di uno scenario di riferimento. Ora serve coraggio e determinazione, lo strumento c’è. E' stato adottato dalla Giunta, e deve essere definitivamente approvato.
Le tutele ambientali (i vincoli) non sono un freno alle trasformazioni, ma l’unica strategia di intervento sostenibile che ci mette al riparo dagli errori del passato e dalla furia della natura. E' tempo che questo principio di intelligente programmazione divenga senso comune La Puglia ha detto basta all' indiscriminato consumo di suolo, ha detto basta all’urbanizzazione delle coste, ha detto basta alla pianificazione dei numeri per liberare quella delle idee.Ha messo in atto un grande dispositivo che spetta alla politica attuare accelerando la pianificazione degli enti locali: i PUG, I Piani delle Coste, i progetti sperimentali di paesaggio.
Tutti devono partecipare a questo progetto futuro non più rimandabile.
Avanti, con coraggio e fiducia", conclude.