ROMA - L'uscita di Luca Cordero di Montezemolo dalla Ferrari ''non è in agenda'', ''ma nessuno è indispensabile''. Lo ha dichiarato il numero uno di Fiat, Sergio Marchionne.
''Io non ho nessun annuncio da fare, ho letto i giornali stamattina e ho visto le dichiarazioni'', replica in prima battuta Marchionne dopo che Montezemolo ha detto di aver dato la sua disponibilità a rimanere alla guida della Ferrari per i prossimi tre anni''. ''E' controllata dalla Fiat, noi abbiamo il 90% e abbiamo come azionista al 10% Piero Ferrari con il quale abbiamo ottime relazioni. E' una società che fa capo alla galassia della Fiat. L'abbiamo fatta gestire da Luca per un periodo per due ragioni: prima, perché era per l'indipendenza della Ferrari anche per quanto riguarda il prodotto e il posizionamento della Ferrari del mercato era importante che si separasse dalla Fiat. Detto questo, lo è per me e lo è per lui come per tutti gli altri: noi siamo al servizio dell'azienda. Quando l'azienda cambia idea o per lo meno non c'è più la convergenza di obiettivi le cose cambiano.
La seconda ragione è la gestione sportiva'', ha spiegato. Le cose stanno cambiando? Viene chiesto a Marchionne. '' Non so dicendo questo, vi ricordo che sono due parti della realtà Ferrari che sono importanti per noi come azionista e per noi come azienda: la prima sono ovviamente i risultati economici, i volumi, cosa su cui Luca ha fatto un grandissimo lavoro e gli faccio i miei complimenti. L'altra è la gestione sportiva - sottolinea il numero uno di Fiat -. Il cuore di Ferrari è quello di vincere in Formula1 e io sono un tifoso da anni. Vedere la Ferrari in queste condizioni avendo i migliori piloti, box di una qualità eccezionale, ingegneri che sono veramente bravi, vedere quel sistema li' e vedere che non vinciamo dal 2008..''. Un avvicendamento al vertice del Cavallino Rampante tuttavia, ''Non è sul tavolo'', afferma incalzato dai cronisti. ''Io e Luca siamo grandissimi amici ma quando leggo le dichiarazioni sono cose che non avrei mai detto io su me stesso. Io mi considero naturalmente essenziale ma so benissimo che sto al servizio dell'azienda. Quindi crearsi posizioni, illusioni che siamo al di fuori delle regole, al di fuori della dipendenza che esiste tra azienda e a.d sono cavolate, non esistono''.
''Io non ho nessun annuncio da fare, ho letto i giornali stamattina e ho visto le dichiarazioni'', replica in prima battuta Marchionne dopo che Montezemolo ha detto di aver dato la sua disponibilità a rimanere alla guida della Ferrari per i prossimi tre anni''. ''E' controllata dalla Fiat, noi abbiamo il 90% e abbiamo come azionista al 10% Piero Ferrari con il quale abbiamo ottime relazioni. E' una società che fa capo alla galassia della Fiat. L'abbiamo fatta gestire da Luca per un periodo per due ragioni: prima, perché era per l'indipendenza della Ferrari anche per quanto riguarda il prodotto e il posizionamento della Ferrari del mercato era importante che si separasse dalla Fiat. Detto questo, lo è per me e lo è per lui come per tutti gli altri: noi siamo al servizio dell'azienda. Quando l'azienda cambia idea o per lo meno non c'è più la convergenza di obiettivi le cose cambiano.
La seconda ragione è la gestione sportiva'', ha spiegato. Le cose stanno cambiando? Viene chiesto a Marchionne. '' Non so dicendo questo, vi ricordo che sono due parti della realtà Ferrari che sono importanti per noi come azionista e per noi come azienda: la prima sono ovviamente i risultati economici, i volumi, cosa su cui Luca ha fatto un grandissimo lavoro e gli faccio i miei complimenti. L'altra è la gestione sportiva - sottolinea il numero uno di Fiat -. Il cuore di Ferrari è quello di vincere in Formula1 e io sono un tifoso da anni. Vedere la Ferrari in queste condizioni avendo i migliori piloti, box di una qualità eccezionale, ingegneri che sono veramente bravi, vedere quel sistema li' e vedere che non vinciamo dal 2008..''. Un avvicendamento al vertice del Cavallino Rampante tuttavia, ''Non è sul tavolo'', afferma incalzato dai cronisti. ''Io e Luca siamo grandissimi amici ma quando leggo le dichiarazioni sono cose che non avrei mai detto io su me stesso. Io mi considero naturalmente essenziale ma so benissimo che sto al servizio dell'azienda. Quindi crearsi posizioni, illusioni che siamo al di fuori delle regole, al di fuori della dipendenza che esiste tra azienda e a.d sono cavolate, non esistono''.