'Mille giorni per ridare competitività all'Italia'

"Siamo capacissimi" di fare le riforme per l'Italia, "noi faremo la nostra parte in Europa e l'Europa farà la sua". Sono le parole del ministro Pier Carlo Padoan che si è limitato a rispondere ai giornalisti a Cernobbio sulla capacità dell'Italia di fare riforme da sola.

Intervenendo a Cernobbio ha spiegato: "Le riforme aiutano a migliorare la finanza pubblica e concordo con il ministro Boschi che la riforma del lavoro ha un ruolo centrale". Il ministro dell'economia vede "sintomi di ripresa" nel Paese. Lo ha detto facendo riferimento "ai primi risultati dei mini-bond, che non saranno da prima pagina, ma fanno ben sperare, è sintomo di ripresa". Il programma dei mille giorni serve "a ridare la competitività al Paese", ha aggiunto Padoan, spiegando che in questo contesto "in cui si fanno nuove riforme e si prosegue con quelle avviate nella speranza che torni la fiducia, bisogna ridare fiducia alle famiglia e alle imprese".

"Sul debito pubblico si leggono ricette fantasiose per abbatterlo rapidamente e facilmente per importi cospicui. Il governo è impegnato in un programma di privatizzazioni che avrà impatto anche sulle imprese partecipate con una maggiore apertura del capitale all'esterno".

Il rating dell'Italia ''non va dato per scontato e va difeso giorno per giorno'' e per questo ''ci sono limiti che alcuni considerano simbolici, come il 3% (del rapporto deficit/Pil ndr). Limiti importanti'', ha spiegato Padoan parlando al Forum Ambrosetti.

COTTARELLI, SI A SANZIONI E CONTROLLI - Non è sufficiente individuare solo gli sprechi da tagliare: l'ultima fase della Spending Review ''una volta che ci sono stati gli stimoli, deve prevedere controlli e sanzioni''. E' una delle indicazioni del commissario alla Spending Review, Carlo Cottarelli durante il suo intervento al Forum Ambrosetti.
Cottarelli ha fatto anche alcuni esempi. Ha parlato del meccanismo di acquisti della P.a che impone a Regioni e Comuni di fare acquisti in base alle aste realizzate dalla Consip che non prevedeva controlli sulla reale applicazione delle norme da parte degli enti territoriali.

''Abbiamo mandato 200 lettere per chiedere un rendiconto - ha spiegato il commissario - Ma i Comuni non devono prenderle come se dubitiamo di quello che hanno realizzato''.

''Il processo di revisione della spesa pubblica sta riguardando più paesi perche' la globalizzazione impone che la tassazione non possa essere più alta''.

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