BARI - Nel mondo globalizzato e interdipendente, è sempre più complicato varcare l’uscio rassicurante dello spazio virtuale per immaginare il “Futuro”, oltrepassando i confini di un eterno presente, abitato da una civiltà digitale fatta di follower più che di interlocutori, ossequiosi alla nuova “religione-morale” della velocità , appena un secolo dopo l’avventura futurista.
«Il futuro è per definizione incerto e rischioso, - ci ricorda il filosofo Remo Bodei - ma oggi la consapevolezza della sua incidenza si è enormemente accresciuta in un mondo globalizzato le cui parti sono interconnesse, ma in cui la comprensione dei processi è diventata più opaca e i pericoli non sono sufficientemente calcolabili».
Non bisogna però disperare del futuro, soprattutto in quest’epoca in cui è lecito sentirsi un po’ sperduti. Perché se il futuro appare tanto incerto, significa che ancora non è stato scritto, e che è possibile scriverlo. “Quale mondo costruiremmo se avessimo la percezione di poterlo ancora fare?” – si interroga la scrittrice Michela Murgia, che poi azzarda: «La risposta è nel futuro, perché il passato appartiene alla narrazione e il presente all'azione. Solo il futuro è il tempo della politica, almeno nella misura in cui la politica è ancora profezia e non manutenzione».
Tra gli ambiti politici del futuro c’è sicuramente quello dell’architettura urbanistica, se è vero come dice Vittorio Gregotti che “chi progetta spazi progetta comportamenti”.
Poi c’è il problema della vita divisa tra reale e virtuale nell’era della società del controllo: di fronte alla forza cieca e invincibile delle nuove tecnologie, che sta asservendo l’umanità , dettando l’agenda sociale e trasformando radicalmente le relazioni interpersonali, «anche l’impegno e il dialogo, inevitabilmente, vengono sostituiti da un’infinità di casse di risonanza individuali che riecheggiano nei social network», sostiene il “cartografo della modernità liquida”, Zygmunt Bauman.
In quest’epoca di grandi cambiamenti, dominata dalla dissoluzione dei legami sociali e dalla crisi dei confini nazionali, rimettere al centro della riflessione l’impegno e la profondità del dialogo, inteso come confronto tra persone di diverso orientamento e provenienza, è l’obiettivo del Festival culturale de I Dialoghi di Trani, giunto alla sua XIII edizione,in programma dal 23 al 28 settembre 2014, presso il Castello Svevo di Trani.
Nello splendido scenario del Castello affacciato sul mare e del centro storico della cittadina pugliese, il Festival de I Dialoghi di Trani vedrà confrontarsi intorno all’idea di “FUTURO”, tema della rassegna, alcuni tra i principali protagonisti della scena culturale, politica ed economica internazionale, che si interrogheranno sui problemi dell’oggi per operare una critica del reale a partire innanzitutto dalla nostra vita.
Oltre al massimo teorico della «modernità liquida», Zygmunt Bauman, ci saranno tra gli altri: il filosofo Remo Bodei, la sociologa polacca Aleksandra Kania, l’architetto e designer Vittorio Gregotti, giornalisti e scrittori come: Alan Friedman, Marco Travaglio, Michela Murgia, Alessandro Bergonzoni, Marino Sinibaldi, Christian Raimo, Piero Dorfles, Nicolò Carnimeo, Pietro Del Soldà , Cristina Battocletti, l’archeologo e accademico Giuliano Volpe e l’astronauta Umberto Guidoni; il latinista e filologo classico Luigi Miraglia, il filosofo ed epistemologo Telmo Pievani, il teologo spagnolo Josè Maria Castillo, l’urbanista gallese JaneThompson e lo stilista salentino Ennio Capasa, fondatore di “CoSTUME NATIONAL”.
Sul futuro del lavoro e dell’economia in Italia, con il Direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, discuterà il giornalista di Radio Uno Giorgio Zanchini. Di scelte responsabili ed etiche in economia parlerà invece suor Giuliana Galli nel dialogo con Guido Maria Brera, finanziere di successo e autore di un libro che «racconta la finanza dalla sua scatola nera».
Sul futuro della scienza e sulle prospettive della ricerca per il futuro, la virologa e parlamentare Ilaria Capua dialogherà con lo scrittore Marco Malvaldi, mentre uno dei più importanti traduttori e divulgatori scientifici italiani, Giuseppe O. Longo, illustrerà nuove frontiere e metodi nella ricerca e nella scienza.
Tra le maggiori minacce alla nostra capacità di futuro ci sono senza dubbio le mafie, che penetrano nel territorio cambiando continuamente pelle attraverso nuove strategie. A fare il punto sull’antimafia e ricostruire intrecci e nuove alleanze di potere, saranno la giornalista Sandra Bonsanti, l’ex magistrato Gian Carlo Caselli e il sociologo Nando dalla Chiesa, presidente onorario dell’Associazione Libera.
Il Futuro ai Dialoghi parlerà anche il linguaggio dei più piccoli attraverso i nuovi media digitali. Ritorna infatti l’appuntamento con “DIALOKIDS”, un cartellone di iniziative interamente pensato per coinvolgere attivamente i lettori più giovani in laboratori di educazione digitale, imparando a creare e raccontare storie su tablet, inventare App e videogiochi, a cura della Libreria Miranfù e Mamamò.
Non solo meditazioni, presentazione di libri, confronto con gli autori sulla sostenibilità del nostro modello di vita e sviluppo, ma anche due rassegne cinematografiche curate dal Circolo del cinema “Dino Risi” e dall’associazione culturale “7° piano e mezzo”, e due momenti artistici di grande spessore: “Little Nemo” della Compagnia Il Posto Danza Verticale, e il reading-concert “Catalogo delle Psicomacchine 2055” di Sandro Ottoni e Mauro Franceschi.
I Dialoghi di Trani, oltre al sigillo della città di Trani e il premio Gutenberg per l’edizione 2013, hanno ricevuto nel 2009 il Premio per la migliore manifestazione di promozione del libro e della lettura di rilevanza nazionale, conferito dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, Centro per il libro e la lettura, diventando uno dei più importanti eventi culturali del Sud Italia, seguitissimo da un pubblico di lettori appassionati e dalla stampa nazionale. Hanno ispirato, inoltre, il progetto de “I Dialoghi prima dei Dialoghi”, un’esperienza unica di “laboratorio permanente di dialogo” che ha coinvolto le scuole superiori della provincia di Bari e BAT, realizzando 100 eventi in 7 mesi, secondo un modello di approccio plurale, appunto dialogico, su tematiche di attualità che spaziano dai new media ai mutamenti della concezione del tempo, dalle virtù per affrontare la crisi italiana ai nuovi paradigmi scientifici.
La XIII edizione del Festival gode infine della speciale adesione di alcune tra le più autorevoli testate culturali nazionali, che seguiranno l’evento in qualità di media partner: RADIO 3, Domenica 24, settimanale di approfondimento culturale del Sole 24 Ore, Pagina 99, quotidiano del weekend di economia e cultura e ROCCA, periodico della Cittadella di Assisi dedicato al mondo della scuola, alla scienza e al dialogo interreligioso.
«Il futuro è per definizione incerto e rischioso, - ci ricorda il filosofo Remo Bodei - ma oggi la consapevolezza della sua incidenza si è enormemente accresciuta in un mondo globalizzato le cui parti sono interconnesse, ma in cui la comprensione dei processi è diventata più opaca e i pericoli non sono sufficientemente calcolabili».
Non bisogna però disperare del futuro, soprattutto in quest’epoca in cui è lecito sentirsi un po’ sperduti. Perché se il futuro appare tanto incerto, significa che ancora non è stato scritto, e che è possibile scriverlo. “Quale mondo costruiremmo se avessimo la percezione di poterlo ancora fare?” – si interroga la scrittrice Michela Murgia, che poi azzarda: «La risposta è nel futuro, perché il passato appartiene alla narrazione e il presente all'azione. Solo il futuro è il tempo della politica, almeno nella misura in cui la politica è ancora profezia e non manutenzione».
Tra gli ambiti politici del futuro c’è sicuramente quello dell’architettura urbanistica, se è vero come dice Vittorio Gregotti che “chi progetta spazi progetta comportamenti”.
Poi c’è il problema della vita divisa tra reale e virtuale nell’era della società del controllo: di fronte alla forza cieca e invincibile delle nuove tecnologie, che sta asservendo l’umanità , dettando l’agenda sociale e trasformando radicalmente le relazioni interpersonali, «anche l’impegno e il dialogo, inevitabilmente, vengono sostituiti da un’infinità di casse di risonanza individuali che riecheggiano nei social network», sostiene il “cartografo della modernità liquida”, Zygmunt Bauman.
In quest’epoca di grandi cambiamenti, dominata dalla dissoluzione dei legami sociali e dalla crisi dei confini nazionali, rimettere al centro della riflessione l’impegno e la profondità del dialogo, inteso come confronto tra persone di diverso orientamento e provenienza, è l’obiettivo del Festival culturale de I Dialoghi di Trani, giunto alla sua XIII edizione,in programma dal 23 al 28 settembre 2014, presso il Castello Svevo di Trani.
Nello splendido scenario del Castello affacciato sul mare e del centro storico della cittadina pugliese, il Festival de I Dialoghi di Trani vedrà confrontarsi intorno all’idea di “FUTURO”, tema della rassegna, alcuni tra i principali protagonisti della scena culturale, politica ed economica internazionale, che si interrogheranno sui problemi dell’oggi per operare una critica del reale a partire innanzitutto dalla nostra vita.
Oltre al massimo teorico della «modernità liquida», Zygmunt Bauman, ci saranno tra gli altri: il filosofo Remo Bodei, la sociologa polacca Aleksandra Kania, l’architetto e designer Vittorio Gregotti, giornalisti e scrittori come: Alan Friedman, Marco Travaglio, Michela Murgia, Alessandro Bergonzoni, Marino Sinibaldi, Christian Raimo, Piero Dorfles, Nicolò Carnimeo, Pietro Del Soldà , Cristina Battocletti, l’archeologo e accademico Giuliano Volpe e l’astronauta Umberto Guidoni; il latinista e filologo classico Luigi Miraglia, il filosofo ed epistemologo Telmo Pievani, il teologo spagnolo Josè Maria Castillo, l’urbanista gallese JaneThompson e lo stilista salentino Ennio Capasa, fondatore di “CoSTUME NATIONAL”.
Sul futuro del lavoro e dell’economia in Italia, con il Direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, discuterà il giornalista di Radio Uno Giorgio Zanchini. Di scelte responsabili ed etiche in economia parlerà invece suor Giuliana Galli nel dialogo con Guido Maria Brera, finanziere di successo e autore di un libro che «racconta la finanza dalla sua scatola nera».
Sul futuro della scienza e sulle prospettive della ricerca per il futuro, la virologa e parlamentare Ilaria Capua dialogherà con lo scrittore Marco Malvaldi, mentre uno dei più importanti traduttori e divulgatori scientifici italiani, Giuseppe O. Longo, illustrerà nuove frontiere e metodi nella ricerca e nella scienza.
Tra le maggiori minacce alla nostra capacità di futuro ci sono senza dubbio le mafie, che penetrano nel territorio cambiando continuamente pelle attraverso nuove strategie. A fare il punto sull’antimafia e ricostruire intrecci e nuove alleanze di potere, saranno la giornalista Sandra Bonsanti, l’ex magistrato Gian Carlo Caselli e il sociologo Nando dalla Chiesa, presidente onorario dell’Associazione Libera.
Il Futuro ai Dialoghi parlerà anche il linguaggio dei più piccoli attraverso i nuovi media digitali. Ritorna infatti l’appuntamento con “DIALOKIDS”, un cartellone di iniziative interamente pensato per coinvolgere attivamente i lettori più giovani in laboratori di educazione digitale, imparando a creare e raccontare storie su tablet, inventare App e videogiochi, a cura della Libreria Miranfù e Mamamò.
Non solo meditazioni, presentazione di libri, confronto con gli autori sulla sostenibilità del nostro modello di vita e sviluppo, ma anche due rassegne cinematografiche curate dal Circolo del cinema “Dino Risi” e dall’associazione culturale “7° piano e mezzo”, e due momenti artistici di grande spessore: “Little Nemo” della Compagnia Il Posto Danza Verticale, e il reading-concert “Catalogo delle Psicomacchine 2055” di Sandro Ottoni e Mauro Franceschi.
I Dialoghi di Trani, oltre al sigillo della città di Trani e il premio Gutenberg per l’edizione 2013, hanno ricevuto nel 2009 il Premio per la migliore manifestazione di promozione del libro e della lettura di rilevanza nazionale, conferito dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, Centro per il libro e la lettura, diventando uno dei più importanti eventi culturali del Sud Italia, seguitissimo da un pubblico di lettori appassionati e dalla stampa nazionale. Hanno ispirato, inoltre, il progetto de “I Dialoghi prima dei Dialoghi”, un’esperienza unica di “laboratorio permanente di dialogo” che ha coinvolto le scuole superiori della provincia di Bari e BAT, realizzando 100 eventi in 7 mesi, secondo un modello di approccio plurale, appunto dialogico, su tematiche di attualità che spaziano dai new media ai mutamenti della concezione del tempo, dalle virtù per affrontare la crisi italiana ai nuovi paradigmi scientifici.
La XIII edizione del Festival gode infine della speciale adesione di alcune tra le più autorevoli testate culturali nazionali, che seguiranno l’evento in qualità di media partner: RADIO 3, Domenica 24, settimanale di approfondimento culturale del Sole 24 Ore, Pagina 99, quotidiano del weekend di economia e cultura e ROCCA, periodico della Cittadella di Assisi dedicato al mondo della scuola, alla scienza e al dialogo interreligioso.