Renzi allo Spazio 7 parla da 'premier ruropeo' e rilancia Bari Città di San Nicola

di Nicola Zuccaro - "In Italia, il mercato del lavoro è iniquo. Chi è disoccupato e privo di una busta paga, deve avere gli stessi diritti di chi ha un lavoro, anche precario". E' stata la dichiarazione strappa applausi con la quale Matteo Renzi ha scaldato la platea dello Spazio 7 ( gremito in ogni suo ordine di posto, tanto da lasciare in piedi gran parte della stampa) nella parte finale del suo intervento inaugurale della 78ma Campionaria del Levante.

Forte dei ricordi legati alla sua infanzia e relativi alla villeggiatura barese presso il Camping San Giorgio, e relativi ai racconti di suo padre sull'importanza della Fiera del Levante per l'annuale presenza del Capo del Governo, lo strano scherzo del destino riservato dalla storia ha voluto che Matteo Renzi, in un sabato di metà settembre fosse a Bari (sì, proprio lui) a inaugurare la Campionaria.

Un ruolo che gli ha riservato non poca popolarità. Prima dell'altra dose di applausi ricevuti durante il suo "affondo" al sistema universitario italiano, ostaggio delle baronie, Renzi ha parlato anche da premier europeo. Nell'elevare Bari quale città di San Nicola, il Presidente del Consiglio è tornato sul 'Mare Nostrum' e sulle crisi internazionali, fra cui quella che oppone Russia e Ucraina.

Alla luce di questi richiami, è legittimo domandarsi se la Campionaria n.78 abbia dato alla luce uno statista, europeo, prima ancora che italiano? L'attesa delle delegazioni straniere, accreditate alla cerimonia inaugurale all'uscita dello Spazio 7, unitamente al bagno di folla tributatogli lungo i viali fieristici, rappresentano, unitamente al bagno di folla tributatogli lungo i viali fieristici, una prima e significativa risposta.