Sicurezza, 'Su Piazza Umberto fatti e non parole'

BARI - Partire dal ripristino delle regole che sono alla base della civile convivenza, esigendone il rispetto con strumenti consentiti all’amministrazione comunale, a cominciare dalla emanazione di una ordinanza sindacale che vieti il bivacco nei giardini di piazza Umberto, insieme all’utilizzo di strumenti di sicurezza, come telecamere di sorveglianza e unità cinofile antidroga: è questa, in sintesi la proposta del consigliere comunale di Forza Italia, Fabio Romito all’indomani della riunione che il sindaco Decaro ha tenuto ieri con le associazioni che da tempo chiedono la riqualificazione e la messa in sicurezza di un pezzo importante della città.

“Condivido le richieste avanzate dal Comitato piazza Umberto al Sindaco”, precisa Romito, “e apprezzo la posizione di Decaro volta a trovare finalmente soluzioni credibili che, mi auguro, questa volta nulla abbiano a che fare con gli incredibili divieti dei famosi sguardi di sfida che ci hanno fatto diventare lo zimbello di tutta l’Italia promossi dal suo predecessore. Ritengo, nel contempo, che siccome le parole si sono sprecate in dieci anni di amministrazione Emiliano senza che i fatti si siano manifestati, anzi abbiamo assistito ad una progressione velocissima dello stato di degrado e insicurezza di piazza Umberto, occorra promuovere interventi concreti nell’immediato. L'amministrazione può farlo”.

Il giovane consigliere di FI sottolinea come “sia necessario porre particolare attenzione a comportamenti che non possono essere tollerati. Urinare in pubblico, magari davanti a donne e bambini, è diventata ormai una prassi in quei giardini e si può tranquillamente configurare come un atto osceno in luogo pubblico che come tale va perseguito. Il sindaco può emanare una ordinanza sindacale che vieti quelli che sono veri e propri accampamenti di fortuna, come pure vanno immediatamente installate le telecamere di sorveglianza (e riparate quelle esistenti) perché non solo possano fungere da deterrente, ma – come è dimostrato dalle evidenze legate a casi di violenza, aggressioni, furti e omicidi - possano diventare uno strumento prezioso di aiuto alle forze dell’ordine”.

Ma da piazza Umberto lo sguardo si deve allargare all’intera città. “Ci sono zone praticamente franche”, conclude Romito, “dove i cittadini sono tenuti in scacco dalle minacce di chi evidentemente pensa di restare impunito. È il caso del cosiddetto 'quartierino', da viale Pasteur a via delle Murge, dove gruppi di rom spadroneggiano facendo vivere nella paura gli abitanti del quartiere. E allora sarebbe il caso di allargare l’orizzonte degli interventi, anche in un’ottica di prevenzione che non può prescindere da un piano complessivo di organizzazione di servizi che contribuiscano a combattere il degrado. Che è il nemico numero uno della sicurezza”.

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