Sindacati sul piede di guerra contro il nuovo blocco dei contratti pubblici. "Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco. La sensazione è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse", sostiene il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
"Bisogna decidere che cosa si vuol fare. Il presidente del Consiglio e il Governo - afferma la Camusso in una nota - hanno fatto la manovra sugli 80 euro che noi abbiamo giudicato positivamente, non solo perché era un segno di riconoscimento al lavoro ma soprattutto perché era il segnale che non si esce dalla crisi abbassando i salari e peggiorando le condizioni dei lavoratori. Ecco perché vorremmo coerenza con questa scelta, chiudendo una stagione lunga sei anni che ha portato all'impoverimento delle retribuzioni e delle pensioni".
Il numero uno della Cgil sottolinea, quindi, la necessità di ''mettere al centro il tema della creazione di lavoro: se non si riparte da questo, dal fare investimenti - conclude la Camusso - non possiamo uscire dalla recessione".
"Bisogna decidere che cosa si vuol fare. Il presidente del Consiglio e il Governo - afferma la Camusso in una nota - hanno fatto la manovra sugli 80 euro che noi abbiamo giudicato positivamente, non solo perché era un segno di riconoscimento al lavoro ma soprattutto perché era il segnale che non si esce dalla crisi abbassando i salari e peggiorando le condizioni dei lavoratori. Ecco perché vorremmo coerenza con questa scelta, chiudendo una stagione lunga sei anni che ha portato all'impoverimento delle retribuzioni e delle pensioni".
Il numero uno della Cgil sottolinea, quindi, la necessità di ''mettere al centro il tema della creazione di lavoro: se non si riparte da questo, dal fare investimenti - conclude la Camusso - non possiamo uscire dalla recessione".