Tari: Comune di Bari approva le tariffe

BARI - Nella seduta del Consiglio comunale di questo pomeriggio sono state approvate le tariffe della TARI relative all'anno 2014.

Di seguito la relazione illustrata dal Sindaco nelle vesti di assessore al bilancio.

“Dopo l’approvazione del Regolamento TARI il Consiglio comunale è chiamato, nell’ordine:

- a prendere atto dell’approvazione da parte dell’ARO 3 BA (Autorità competente in materia, ai sensi della recente Legge n. 37 del 01/08/2014, pubblicata sul B.U.R.P. in data 08/08/2014), del Piano Finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani per l’anno 2014;

- alla successiva approvazione delle tariffe TARI anno 2014.

Visto quanto ribadito nelle “Linee guida per la redazione del Piano finanziario e per l’elaborazione delle tariffe Tares” , pubblicate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, così come la Tares, il Piano Finanziario rappresenta anche per la TARI l’indispensabile base di riferimento per la determinazione delle tariffe e per il loro adeguamento annuo (art. 8, D.P.R. 158/99)

Il Piano, redatto dall’AMIU Puglia Spa, gestore del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti per il Comune di Bari, è stato approvato dalla competente ARO BA 3 con Decreto del Presidente della citata Autorità n. 02 del 03/09/2014, per cui si sottopone alla presa d’atto del Consiglio Comunale.

Esso comprende il corrispettivo per il Contratto di Servizio dell’AMIU Puglia S.p.a. di euro 63.369.060,92, IVA inclusa, ed individua le minori entrate per riduzioni previste per legge (es. abitazioni con unico occupante, abitazioni a disposizione, riduzioni per raccolta differenziata, ecc..) per complessivi € 2.994.554,64, da finanziarsi esclusivamente con il gettito della Tari, nonché le minori entrate per le ulteriori agevolazioni che il Comune ha deliberato (esenzioni e riduzioni per reddito minimo, per gli ultraottantenni e per le famiglie numerose) ai sensi del comma 660 dell’art. 1 della Legge n. 147/2013, che ha istituito la Tari, pari ad € 1.734.290,00, agevolazioni queste ultime che, sempre ai sensi del citato comma 660, non possono essere finanziate con gli introiti della tassa, ma devono essere finanziate con risorse derivanti dalla fiscalità generale del Comune.

In riferimento alle Tariffe TARI 2014, la loro determinazione deve essere effettuata in base ai criteri determinati con il Regolamento di cui al D.P.R. 27 aprile 1999, n. 158, come sancito al comma 651 dell’articolo 1 della Legge n. 147/2013 istitutiva della Tari, tenendo conto dei quantitativi di rifiuti messi a consuntivo al 31/12/2013.

Detti criteri sono stati già adottati dal Comune di Bari nel 2013 per la determinazione delle tariffe Tares, e fin dal decorso esercizio hanno consentito di “riequilibrare” l’intero impianto tariffario, che fino al 2012 era improntato sui vecchi e ormai superati criteri della Tarsu, i quali avevano portato nel tempo, specie per alcune categorie commerciali, a tariffe ben più elevate di quelle attuali.

E’ appena il caso di ricordare che l’anno scorso il Comune di Bari, in controtendenza a quanto avvenuto nella maggior parte dei Comuni (dove in alcuni casi vi è stato un incremento tariffario che ha sfiorato il 300%), su un totale di 30 categorie commerciali, aveva incrementato le tariffe “solo” per 5 di esse, ovvero per quelle che producono quantitativamente e qualitativamente più rifiuti rispetto alle altre, mentre le restanti 25 categorie hanno goduto di un abbattimento che per alcune categorie è stato del 70 %.

Pertanto il Comune, osservando correttamente i criteri di cui al citato DPR 158/1999, in ossequio al comma 651, art. 1, della L. 147/2013, ha “costruito” un impianto tariffario che riteniamo equo e rispondente alla reale produzione qualitativa e quantitativa dei rifiuti dell’intera platea dei contribuenti, è non ha avuto quindi la necessità di avvalersi della “facoltà” prevista dal successivo comma 652.

Tale facoltà si basa sui criteri ormai superati della Tarsu e consente di considerare la sola superficie degli immobili, prescindendo quindi dal numero di componenti, nonché di derogare dai coefficienti minimi e massimi stabiliti dalla legge, purchè – si badi bene – tale deroga sia adeguatamente motivata in base ad una specifica e rigorosa indagine che dimostri effettivamente l’esistenza di circostanze particolari riferite ad una specifica situazione locale e produttiva, come peraltro sancito dal Consiglio di Stato, e sempre e comunque in ossequio al principio comunitario “chi inquina paga”. Principio comunitario alla base della legge che istituisce la TARI.

Pertanto il comma 652 è nella sostanza finalizzato a permettere un’applicazione “transitoria” della TARI (tant’è che è limitata alle sole annualità 2014 e 2015), in particolare per i Comuni (e abbiamo visto che non è il caso del Comune di Bari) che non intendono applicare da subito il criterio normalizzato, perché ciò comporterebbe loro eccessivi e repentini aumenti del prelievo che possono colpire alcune attività economiche, oltre che le famiglie numerose.

Proseguendo nell’illustrazione del percorso che ha portato alla determinazione delle tariffe Tari per il 2014, si rileva che l’insieme delle stesse deve garantire obbligatoriamente la copertura integrale dei costi del servizio per l’anno 2014, in conformità a quanto previsto dalla Legge n. 147/2013 istitutiva della TARI.

In proposito occorre rilevare che, a fronte del costo del servizio rimasto pressoché immutato, il quantitativo dei rifiuti prodotti nel 2013 dalle utenze non abitative, da considerare per la determinazione delle tariffe (pari al 49 % del totale dei rifiuti prodotti), è diminuito rispetto al 2012 (53 %).

Tale diminuzione, in uno con la diminuzione del numero di metri quadri rilevati nell’anno 2013 per queste utenze non abitative evidenzia lo stato di congiuntura economica negativa che ha, purtroppo, determinato la chiusura in questo esercizio di numerose attività commerciali.

Ciò nonostante, pur in presenza di una diminuzione del numero di utenze che concorrono a garantire con la TARI la copertura del costo del servizio, come si rileva dalla proposta tariffaria, per l’anno 2014 non si è verificato per Bari un aumento del tributo rispetto al decorso esercizio.

Per i cittadini e le imprese baresi le tariffe 2014 sono sostanzialmente in linea con quelle del 2013, consolidando quindi l’obiettivo di contenimento della pressione fiscale.

Alla luce di ciò, i cittadini, le imprese e i professionisti, riceveranno gli avvisi di pagamento a partire dal prossimo mese di ottobre, con importi sostanzialmente simili a quelli del 2013.

Il pagamento è previsto in un’unica soluzione entro il 16 ottobre, oppure in 4 rate bimestrali a partire da tale data (e quindi 16 ottobre e 16 dicembre 2014, 16 febbraio e 16 aprile 2015).

Tale risultato è stato reso possibile grazie all’attività di recupero dell’evasione svolta dalla Ripartizione Tributi, che ha consentito nel 2013 di accertare contabilmente, per avvisi di accertamento resi definitivi e ruoli emessi, complessivamente per tutti i tributi (TASSA RIFIUTI, ICI ed IMPOSTA DI PUBBLICITA’) ben 33.289.281,28 euro, comprensivi di sanzioni ed interessi, di cui euro 13.177.581,10 per tassa rifiuti riferita ad annualità pregresse, comprensivi di sanzioni ed interessi.

Tale recupero di gettito per tassa rifiuti, con relativo consolidamento a partire dall’anno 2014 delle maggiori superfici rilevate, ha consentito di compensare, se non del tutto almeno in gran parte, il minor gettito conseguente alla chiusura, come innanzi detto, di molti esercizi commerciali per effetto della crisi economica.

Tale attività viene svolta dagli Uffici in linea con gli obiettivi di questa Amministrazione, tra i quali assume particolare rilievo il contrasto dell’evasione (pagare meno ma pagare tutti).

In tale ottica la Ripartizione Tributi, con la collaborazione dell’Ufficio Toponomastica ed in attuazione di un protocollo d’intesa stipulato già nel 2011 con l’allora Ufficio del Catasto (divenuto poi Agenzia del Territorio ed oggi Agenzia delle Entrate), ha dato impulso ad un progetto che consentirà, entro la fine del corrente anno, di allineare in maniera esaustiva tutte le vie presenti nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate (ex Catasto), pari a ben 6.000 circa, con quelle ufficiali e reali del Comune di Bari, pari a circa 2.200.

Al termine di tale attività sarà possibile definire per ogni immobile del territorio della Città di Bari ed in maniera inequivocabile la via ed il numero civico corretto, nonché l’esatta superficie.

Di conseguenza, sulla base delle risultanze anagrafiche e di quelle rivenienti da banche dati esterne (Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate, Utenze) sarà possibile associare a ciascun immobile come sopra definito l’effettivo soggetto che lo possiede, lo occupa o lo detiene, e che quindi è tenuto al pagamento dei tributi comunali.

Tale “fotografia” degli immobili del Comune di Bari rappresenterà il fondamento per la successiva attività di recupero dell’evasione di tutti i tributi comunali, nella prospettiva di mantenere invariata la pressione fiscale se non addirittura, se le condizioni lo consentiranno, di ridurla”.

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